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02/08/18

ritiro del silenzio: giorno 11 (ultimo)


 (YES it is really necessary Father)



diluvia
che dio la manda
ma piove talmente tanto che sicuramente c’è qualcun altro
ad aiutarlo

il cielo versa lacrime per la mia dipartita:
oggi è il mio ultimo giorno del mio ritiro del silenzio all’abbazia di quarr
di silenzio ce n’è stato poco
ma di ritiro parecchio

non sono pronta a tornare alla mia vita di città
non sono pronta a tornare alla mia vita
non sono pronta a tornare
non sono pronta

faccio un giro al gallery shop
dove incontro una signora sugli 80 che sistema le opere d’arte
ogni settimana viene esposto un artista locale
ora è il momento degli animali fatti di terra cotta di sua figlia
e dei suoi oggetti di porcellana cotta al forno e dipinti a mano
sono incantevoli
ancor più incantevole è come la signora descrive le sue opere
fa dei pescetti di porcellana grandi quanto un palmo di mano
dipinti graziosamente e in maniera molto essenziale e quasi naif
poi ha dei piatti con dei cavallucci marini rosso corallo
e poi
masterpiece che spicca nella sala e di cui va fierissima
un piatto per pic nic o barbecue per mettere l’insalata
è un polpo gigante
fatto in terracotta
dico soltanto che le posate sono i tentacoli (con i relativi
e c’è un buco dove mettere la testa del polpo
che è un oggetto staccato dalla insalatiera che si infila nel buco
dove
suggerisce la creativa artista
si può mettere il sale

finisco per prendere una campanella a forma di marinaio
sembra una donna visto che ha un ciuffo biondo e la veste larga
e ha una campanella da suonare al suo interno
padre nicholas la adorerà

mi dirigo poi al book shop per comprare le cartoline da spedire
c’è benedict il tuttofare alla cassa
e father luke che smanetta al computer


terza tappa della mattina:
il farm\tea shop
intavolo una affascinante conversazione con la chef
la magnetica Cris
tra i barattoli e le bottigliette tipici dell’isola
parla come un’artista
è un’artista
non una semplice cuoca
non si percepisce come cuoca
dice di essere più una musa

ogni piatto deve essere un’opera d’arte
ogni pasto deve essere considerato come se fosse l’ultimo

al momento sta usando la cucina come strumento di espressione della sua creatività
come un pittore fa con una tela
un musicista fa con lo strumento
magari tra due anni si metterà a lavorare cristalli
non le importa nulla delle regole del mercato:
la sua figura
continua
è controversa
perchè le interessa se un cliente non ama un suo piatto:
non è contestabile o aggiustabile
dice
-è come un’opera d’arte: non la puoi cambiare o migliorare
la accetti per come ti si presenta: ti può piacere o non piacere
e va bene così

sono ipnotizzata dalle sue parole e dala sua mente brillante
sta cercando di educare i visitatori ad apprezzare la cucina genuina ma di gusto
e lo sta facendo secondo le sue regole
non le regole del mercato o di quello che va di moda
odia la moda
cammina davanti ai vari scaffali indicandomi quali prodotti siano prodotti da ‘artisti’
(il sale di wight)
e quali invece pur nascendo come prodotti genuini e fatti con arte
sono diventati prodotti che portano in sè lo
-’zampino del diavolo’
lo puoi sentire nel sapore…

quando si risponde al richiamo del denaro e del mercato
il gusto del prodotto cambia:
la mano che cucina si muove secondo altri criteri
non certo quello dell’ispirazione e dell’amore

io concordo con tutto e capisco tutto
sono affascinata e persa in questo ragionamento come se fosse di un’altra mia vita
perchè mi interessa così tanto in fondo???!
mi guardo il polso
penso come il bracciale d’argento con i lama
(eredità amatissima e inseparabile della zia austriaca)
mi guida quando butto l’aglio nell’olio bollente
quando giro un sugo o sbuccio le patate
è l’amore e l’amore tramandato che mi detta le misure
i tempi
il ritmo

il bracciale è sul mio polso da quando lo zio
morta l’amata zia
lo mise al mio polso
e lì è rimasto da più di 20 anni
il bracciale fu trovato in una pesca subacquea dal figlio dell’amata zia
in sudamerica
in seguito regalato alla madre

mi siedo al tavolo del farm shop decisa finalmente a mettermi a scrivere il mio blog
dopo 5 minuti arriva cris con un piattino

-devi assaggiare questa: è la zuppa del giorno




estasi
è una vellutata che sa di coccole e caminetto acceso in una casa di campagna
sicuramente patate e cipolle (confort food)… ma poi che altro?
mi scervello mentre continuo a degustare
sembro uno di quei food expert che girano il mondo dando stellette ai ristoranti
cris esce dalla cucina con un foglio: ha scritto tutti gli ingredienti
ne ho azzeccati solo 3
aimè aimè

non è escluso che anche io
come cris
passi ad un altra forma di espressione della mia creatività
il pianoforte non ha fornelli

non è escluso che io mi metta a fare la cuoca
ma non voglio lavorare come sguattera
nè fare la sottocuoca a qualcuno
voglio cucinare
decidere il menu
comprare gli ingredienti
decidere i prezzi
avere a che fare con i clienti
viaggiare per apprendere i segreti di altre cucine


oggi se ne è andata un’artista immensa
un’artista su cui tutte noi cantanti abbiamo provato a distruggerci la voce
con buoni risultati per alcune

Aretha:
I’ll say a little prayer for you

lascio una cartolina con parole dolci
e la campanella di terra cotta a padre nicholas
lui è imbarazzato ma mi ringrazia guardando in basso

-non so bene cosa farci con questa.. ma sei molto gentile

-padre possiamo farci un selfie?

-is it really necessary?













(prima)                                                             (dopo)




(isle of wight 17.7.18)

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