non è chiaro come ma partirò dal mio nome “alesis” dal greco colei che difende ne vedrete delle belle e anche delle tremende no non è un blog è la mia arringa contro il flop chi mi ferma è spacciato chi mi segue è visionario
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07/08/18
ritiro del silenzio: giorno 3
din don don din din din din don
le campane delle 7.15
mi alzo di scatto
con la paura
(giustificata) che mi tolgano la colazione se tardo
alle 7.29 sono già in sala
vorrei andare ad esplorare il porto e dintorni
ryde
sbrigare un paio di commissioni
il tempo è incerto pero
e ho scoperto tramite un ospite che mi pende dalle labbra
(sulla 65ina)
(vado a ruba sulla terza età)
che father nicholas va in paese con taxi per dire messa in un convento di clausura
alle 9.30 mi presento al taxi anche io
sfacciata ma sicura
please please please can you give me a lift to ryde?
il burbero Nic non risponde
imbronciato mi fa cenno di seguirlo
e io continuo
are you happy I’m joining in?
no: I’m NOT happy
amo quell’uomo
amo quel monaco
amo quel monaco di uomo
il convento di suore di clausura è un tipico esempio del
‘daje a ride’
nessuno parla
anche lì
le suore sono separate da un cancello e un muro
così che durante la messa noi non possiamo vederle
sono molto più intonate dei monaci di Quarr
padre nicholas dice la messa
per la seconda volta prendo la comunione
il corpo di cristo
mi fa effetto
chissà io a lui
mentre cerco di seguire il canto gregoriano
provo a scattare dal cellulare (in modalità mute) una foto per il blog
la superiora mi vede (non so come)
arriva come una saetta e mi ordina di spegnerlo immediatamente e metterlo via
le vorrei spiegare che è solo per fare una foto ma mi fulmina
all’uscita provo ancora a giustificarmi ma lapidaria mi fa
se ha fatto foto per favore le cancelli
-of coos sister
faccio un giro sul lungo mare
il vento nei capelli
l’odore del mare
l’inghilterra dall’altra parte
su per la via principale del paese una musica surreale ma familiare mi investe
non riesco a mettere a fuoco da dove arrivi
un mix di soul jazz funk
un violino suonato divinamente e straziante sulle sue note blues
(mai sentito un violino azzardarsi a toccare blue notes)
un ragazzo ad un angolo ad occhi chiusi suona il violino su basi musicali
scarpe da ginnastica rosso fuoco
le basi suonano benissimo
nella custodia del violino ha già raccimolato molte sterline
il ragazzo è veramente fantastico
non ho mai sentito suonare il violino così
c’è un sacco di blues ma anche di nu soul in quel modo di improvvisare
gli butto dentro tutti gli spicci che ho
lui apre gli occhi e sorride
mentre suona il pezzo seguente mi fa
do you want a coffee?
dovrei rifiutare perchè
sono in ritiro del silenzio
è quasi ora del pranzo al convento
mi ricordo di detestare i musicisti
dopo 5 tentativi a vuoto
indovina da dove vengo
poi allunga la mano e si presenta in italiano perfetto
- piacere mi chiamo davide
si china sulla custodia a terra
afferra una manciata di monete
le mette in tasca
mi offre il caffè con i soldi che gli ho appena messo nella custodia
transilvania
studiato violino classico 13 anni
poi comincia a desiderare di più
comincia ad improvvisare
poi a scrivere
poi…
e io penso… si ma quando!!?
il tipo sembra avere 25 anni al massimo
ha una luce negli occhi molto bella
e un talento sfacciato
mi sa che sto provando un sentimento che non mi piace
invidia
ricordo di quando anche io ero così legata alla musica
che tutto il resto era in secondo piano
mi fa domande
molte domande
io sono vaga nelle risposte
-insomma che cos’è che ti ha allontanato dalla musica
-cosa fai all’isola di wight
-come mai il ritiro del silenzio
…..
dice
-you wanna collaborate?
è molto sicuro di sè e va subito al punto di tutto
mi ricorda il fuoco che avevo anche io dentro per la musica
mi manca
mi avvilisco
mi fa
you’re interesting
fosse vero
io più mi conosco
più mi deludo
o mi annoio
ma non lo dico
è ora di tornare da padre nicholas
se no chi lo sente
il pranzo si svolge dopo il servizio delle 13 in chiesa
Sext
e dopo la preghiera rigorosamente in latino di fronte alla tavola apparecchiata
il pasto è sempre una sorpresa
zuppa di patate e forse ortica
un involtino gigante fatto di un buon riso speziato avvolto in una specie di cavolo viola (?)
fagiolini onnipresenti
deliziose patate dolci al forno
tutte le verdure hanno un sapore genuino di terra e verdure
vengono dall’orto dei monaci
apparentemente i condimenti sono contrari all’ordine monastico
finora mi sono accontentata del solo sale
prodotto rinomato dell’isola di wight
unico condimento consentito
ma oggi di nascosto padre Nic mi ha portato l’olio d’oliva in un bricchetto dopo la mia richiesta furtiva
alla vista dell’olio mi veniva da piangere
sottovoce:
-father: you’re the best
faccio una passeggiata attraverso un viale segreto che parte dalla cappella della meditazione
c’è una sbarra che dice
-privato-
da brava italiana
la ignoro
in fondo al viale arrivo all’oceano
penso a mio padre
oggi compie 40 più dei miei
mi manca
quando passeggio nei boschi
mi manca di più
leggo ore ed ore sul prato al sole
compro il libro di padre luke sull’abbazia di quarr
alle 5 vado ai vespri
comincio a capire
quando stare in piedi
quando dovermi sedere
quando dovermi inchinare
nel dubbio guardo il canadese
c’è un cane a cena
siede su un tappetino accanto alla padrona
nuova ospite donna al tavolo con noi
mi è antipatica
sono seccata dalla presenza della bestiolina
sto pensando a modi gentili ed inglesi per dirle
mi fa schifo dover consumare il pasto modesto con l’alito del tuo cane sotto ai piedi
ma sto diventando molto british e quindi
non
dico
proprio
nulla
a cena c’è la solita insalatina dell’orto
fresca e molto verace
e poi sorpresa sorpresa
pizza!!
dopo cena vigliaccamente approccio il povero padre Nicholas
chiedendogli se i cani sono ammessi in mensa
-non sono molto a mio agio con i cani…
-I couldn’t care less
risponde padre nicholas
(non me ne può fregà di meno)
- dal momento che quel cane è un ‘assistant dog’
e per legge la padrona lo può portare ovunque
gli ospiti del convento stanno aumentando a vista d’occhio
nella chatting room c’è un gran caos e una grande varietà di accenti
riassumo i personaggi del convento
- una donna italiana vestita da suora che importuna padre Nicholas con le richieste più bizzarre
uno chef canadese sotto droghe pesanti e coperto di tatuaggi orribili
un ex rinomato musicista di oxford e con auricolari auditivi nelle orecchie ed eccentriche scarpe laccate (ultima frase che gli ho sentito dire prima della preghiera serale: non sono provvisto di un codice morale)
due amici sulla sessantina con personalità opposte: uno è un sottone e non riesce mai a prendere la parola - l’amico è uomo alfa catalizza le conversazioni non lasciando parlare nessuno
julia sembra una suora laica ed è molto loquace nella chatting room ma guai se sente volare una mosca a tavola
un signore canadese molto simpatico che mi dà le dritte su dove siamo nei libri gregoriani durante i servizi
nuovo arrivo: un cinquantenne con barboncino bianco che non può parlare e scrive su un foglio di carta domande inopportune e troppo straight forward a padre Nic che si spazientisce ogni due minuti
nuovo arrivo: un tipo di colore dell’oklaoma ma originario dei caraibi che mi confessa che assomiglio a una sua cara amica di … bratislava
trovate l’intruso
(isola di wight 8.8.18)
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