29/04/13

smooth criminal






sciatto
sudato
senza tatto
ah
e ora che ti guardo più da vicino
anche moderatamente

s-fatto
















(29.4.2013)

25/04/13

c'è coaching per te




(come abbattere limiti interni ed esterni)

incuriosita dal sotto-titolo
mi addentro nel campo del mental coach
trascino con me un paio di amici anch’essi totalmente a digiuno sull’argomento
il primo impatto con il coach è tragico
è vero che l’abito non fa il monaco
ma è anche vero che l’occhio vuole la sua parte
il coach sembra appena sceso dalla sua barca a vela ormeggiata a porto s. stefano
(anzi dal motoscafo) per l’aperitivo al bar del porto
pantaloni un po’ troppo aderenti rispetto a: la sua età-il buon gusto-il suo fisico
scarpe tipo hogan
giacca e maglietta tipo lacost
ciuffo rossiccio
e soprattutto
è semi-afono
la cosa non promette bene
il metodo del coaching è importato dagli usa
il coach ci spiega informalmente metodologia dei corsi
ri-programmazione della mente
ho molta paura e già mi sento sulla difensiva
sono prepotentemente catapultata dentro matrix e continuo a non sapere che pasticca scegliere
arriva anche la coach femmina
bassa ma con tacchi e capelli lunghi
bruttarella forte
herpes
sorridente
jeans superaderenti a superaderire curve mal curvate
quando apprende che siamo musicisti
mostra generosamente il suo lato debole
racconta il suo trauma
come le è stata bloccata la carriera
la maestra disse
non potrai suonare il pianoforte
hai le mani troppo piccole e il dito a goccia
meglio il clarinetto

inizia il corso
quattro ore per abbattere i limiti
mi metto comoda
la coach comincia dicendo
-tutto ciò di cui abbiamo bisogno è dentro di noi-
……..
poi continua con una domanda rivolta alla platea
perché sei qui?
vorrei farle la stessa domanda
apprendo che il coach maschio si fa chiamare –salo-
potrà “salo” insegnarmi qualcosa?
sbuca una diapositiva con la scritta color oro
SUCCESS
il carattere è bombato e stile superman

altra diapositiva
un omino fuori da una staccionata
un sole disegnato da un grafico di quattro anni
3 alberi
new york con le due torri gemelli
cattivo disegno
cattivo gusto
cattiva idea fregarsi il sabato pomeriggio

però una nuova diapositiva invade lo schermo:
l’atleta senza gambe che concorre sulla sua sedia a rotelle
spinge la carrozzella con la forza delle braccia e vince la medaglia

ora è la volta della “storia della pulce”
la coach dice che ogni essere deve conoscere la propria natura
voi conoscete la vostra?
dice che la natura della pulce è quella di saltare (!)
accompagna il verbo con il gesto e lo schiocco delle dita
il che mi procura un notevole fastidio fisico
ripete il gesto e il suono ogni volta che pronuncia “saltare- salta”
perché perché perché
lo fa?

dice che la pulce è stata ammaestrata
quando era libera saltava alto alto quasi un metro e venti
da quando viene catturata e messa nel barattolo la pulce si tara e salta basso
poraccia
la cattivissima coach dice che ora tira fuori un accendino e lo mette sotto al barattolo
per bruciare il sedere alla pulce e farle capire che è di nuovo libera
chiamo il wwf

si abbassano le luci
una ballerina senza le braccia danza su muscolosissime gambe da centroavanti
ecco ci mancava
la ballerina senza braccia
la musica un’odiosa over the rainbow in falsetto e sdolcinata fino alla nausea
il mio amico musicista che ho trascinato fin qui per fargli abbattere i limiti
sta per abbattere
me
è disperato
guarda il video e dopo almeno tre minuti buoni
si gira e con faccia perplessa e con un filo di voce sussurra
ch’mpressione..
l’amica autrice che siede di fronte a me sfrutta invece la storia della pulce come ispirazione per le sue favole e scrive fitto fitto
sotto la foto della ballerina sbracciata appare la scritta

DIO mi ha disegnato senza braccia
e io ballo per lui

il mio amico di nascosto mi scatta una foto con l’aifon
anche il coach maschio fa filmini e vedo che indugia su di me
quanto inciderà il fatto che porto il push up?
se continuano comunque quell’aifon e quella telecamera glieli spacco
cogliendo i miei sottili segni di insofferenza alle riprese
(uso il quaderno degli appunti come separè tra il mio viso e la telecamera)
 il coach ken-vecchioskipper-barcaavvela si avvicina e mi fa
come fai a diventare una star se hai “paura” di essere ripresa??
gli rigiro la domanda:
come faccio a diventare una star se vengo ripresa in un corso del genere?

ok il fuoco è aperto

ora scrivete il vostro obiettivo
continua la coach femmina
poi scrivete tre limiti oggettivi e tre limiti soggettivi che vi impediscono di raggiungerlo
poi fate brain storming a gruppi di tre
al momento dell’outing un signore dalla faccia depressa confessa con voce tremante
il mio obiettivo è il lavoro
dopo trent’anni di lavoro sono stato licenziato all’età di cinquant’anni
il mio obiettivo è trovare un altro lavoro
mò voglio vedere che s’enventano

la coach ci racconta che prima di approcciarsi al coaching
sentiva di avere come una ferrari sotto al sedere
ma che la guidava come una vecchietta
e aggiunge: “ma non pensiate che fosse perché sono dei gemelli!”
(????)
“sola” continua a farmi filmini
sto per sbroccare
la mia amica mi ricorda che ho firmato il consenso alle riprese nel foglio all’entrata
ah
il coach predica:
fatevi molte domande
oppure anche una sola molte volte
(sò no stronzo? sò no stronzo? sò no stronzo? sò no stronzo? sò no str…)
si definisce un “allenatore mentale”
invece io a mentale affiancherei un altro sostantivo
vabè
ecco che arriva l’esercizio pratico
l’anticipazione mentale
l’unica cosa che anticipo nella mente in questo momento è:
devo correre a casa a scrivere il mio blog
“chiudete gli occhi alzate il braccio destro…roteate ad occhi chiusi sulla schiena…puntate il dito verso un punto..”
mi viene in mente che oggi ho fatto la matta con la centralinista dell’acea
di sabato mattina ore 10.20
mi voleva spiegare il perché mi sarebbe convenuto non so che contratto
“aprite gli occhi… sentite roteare la schiena…i muscoli si tendono…la mente è elastica”
ci parla con voce suadente
e non convincente
“focalizzate il punto più caldo del vostro corpo”
……………………….
guardate voi stessi nello schermo
fate un passo verso quello schermo
si….si…si…si…siiiiii

ecco che finalmente la coach raggiunge il suo orgasmo
cioè il suo schermo
ci fa riaprire gli occhi
continua a pronunciare parole tipo
eccellenza
e mi dà gran fastidio fisico
sono quasi le sette
siamo quasi liberi
la coach scrive alla lavagna le due date dei futuri incontri
e chiede di alzare la mano agli interessati
propone un prezzo per le due giornate ma visto che le mani alzate sono poche
via via abbassa il prezzo sempre più
più abbassa il prezzo più mani si alzano
porta portese in confronto sembra christie’s

sono passate quattro ore
forse sarò di coaching ma io mi sento addosso il peso di almeno tre limiti in più
-l’omicidio di un coach è illegale
-le pulci sono esseri viventi degni di rispetto e non vanno né acciaccate né chiuse in un barattolo
-mi toccherà offrire una cena al mio amico musicista





(roma 25.4.2013)

20/04/13

insonnia






-1.00
sarà stato il pesto  la caponata o il vino rosso?
rimango sveglia
in preda alla monotonia dell’aria ferma
non posso dar la colpa né al caldo né al freddo
so solo che non mi addormento

-2.00
leggo da mezz’ora la stessa pagina
dettagli di paesaggi campagnoli e assolati
perfetto per il mio intento
ho pensato prendendolo dalla mensola sopra il mio letto
le parole non si confondono
la vista perfettamente a fuoco
sono disperatamente lucida analitica come non mai
e alle tre di notte manca poco

-3.00
giro il cucchiaino nella tazza fumante
sembra che tisana “calming” agirà con molta calming
accompagnandomi verso il giaciglio del sonno pesante
consegno la soluzione ai fiori compressi nella bustina
aspirine malox lexotan .. e manco una confezione di melatonina!
persino il telecomando sembra dormire
in tv solo film di banfi una sit com italiana scrausa e gare di cucina

-4.00
bene ora sono davvero isolata
persino la familiare musica dell’ama si è fermata
deliro
ferma nel mio letto
un momento soltanto
te accanto a me nudo sudato e stanco
non mi aiuta di certo a prendere sonno
anzi quasi quasi ho uno slancio
ma per fortuna il cellulare è spento

-5.00
ordino le foto negli album
dio come somiglio a mio nonno!
a quest’ora c’è già chi lavora fuori nel mondo
e io non dormo
sfoglio le pagine di una vita che non è quasi mai stata mia
se non fosse per il viso di mio nonno

-6.00
che almeno canti un gallo!
il silenzio interrotto da uno sbiccheramento nel bar di fronte
ecco le prime voci sguaiate
operai baristi netturbini al termine del turno scaricatori di cornetti
e io con gli occhi sbarrati
fisso il soffitto a denti stretti

-7.00
beh ora mi alzo e mi metto in moto
tanto ormai la nottata è passata
sono pallida occhi rossi capelli in disuso
certo non sono una fata
caffè sul fuoco
doccia al muschio bianco
ma perché mi hai detto che mi amavi
così tanto?






 (roma 20.4.2013)

eredità




notte insonne
testa che esplode
immagine convulse
di ciò che sarà
dolore sangue emorragia
ospedale
articolo sul giornale
(giovane) artista romana
dai tacchi a spillo vertiginosi
dai tratti psico-somatici spigolosi
scompare nella sua dimora


tutto qui
un trafiletto senza cuore
accompagna la tragica e prematura
fine
non mi aspettavo certo funerali di stato
un’omelia dedicata
un improvviso suicidio
ma…

per fortuna
in conseguenza della mia saggezza e del mio pessimismo
(preveggenza se vogliamo)
avevo già da tempo fatto testamento
non avendo molti beni da lasciare
e non avendo figli o familiari da sfamare o a cui intestare
lascio in eredità
ciò che di più caro possiedo al momento
le parole

parole dunque per i miei follower
per gli allievi
per i fans
per i dispersi e gli inconsapevoli eccentrici
per gli artisti in erba e gli artisti pieni d’erba
per i cuochi i camerieri i cassieri i clienti educati
per gli amici veri
parole utili per chi
ha fame e non è mai pieno
ecco dunque ciò che lascio in eredità
e prego di metterlo agli atti
è quanto segue:

il mio blog
con tutte le mie beghe





(roma 20.4.2013)

13/04/13

"sogni brillanti"







mentre aspetto il mio prossimo allievo
la mia collega insegnante di pianoforte
mi chiama e mi invita nella sua aula
per ascoltare una ragazzina di
8 anni che suona e canta
un batuffolo di ciccia e fiocchetti mi attende seduta dritta sullo sgabello
gonna a palloncino e maglietta fatta ad uncinetto che lascia intravedere le morbidissime carni
guance al di là di ogni immaginazione e misura
pelle candida e liscissima
occhiali
fiocco bianco gigante tra i capelli
espressione seria
mi farà sentire un pezzo scritto da lei
le sue mani cicciotte si avvicinano ai tasti del pianoforte
improvvisamente la musica si materializza
i tasti prendono vita sotto le spinte di quelle piccole dita
il microbo suona con un’energia come se dovesse morire domani
sicura e ballerina passa da un tasto all’altro come fossero ovetti chinder
poi intona la melodia
sembra che abbia ingoiato un amplificatore
una potentissima voce in un microbo di appena otto anni
prende delle toppe senza preoccuparsene e fa la voce “da grande”
la voce è malamente (da lei) impostata e somiglia alla vanoni dell’ultimo periodo
non arriva nemmeno ai pedali del piano
ma
il pezzo è bellissimo e il ritornello dice questo
“sogni brillanti
come le stelle che guardavo nel cielo quando ero piccola”
!!!!!!!!!!!!!
quando era piccola!
il titolo è infatti “sogni brillanti”
la ragazzina dal fiocco bianco è fiera e determinata
a fine esecuzione si gira verso di me seria seria e la sua faccia interrogativa sembra dire:
mbè?
le faccio una carezza e le dico
-brava e bella
ma lei si rabbuia e con una faccia scoraggiata dice
bella? ma se mi prendono tutti in giro a scuola!
-che brutta gente! e come mai?
-a ginnastica mi chiamano lumaca e mi prendono in giro per la pancia!
-e tu rispondi agli ignorantoni dei tuoi compagni che si canta proprio dalla pancia! per questo tu canti così bene!
non l’ho convinta affatto ma aggiunge subito recuperando vivacità:
lo sai che io scrivo canzoni da quando avevo quattro anni?

corro indietro di parecchi anni ai vari
tarzantuttalentiggini
non puoi giocare a pallone con noi sei una femmina!
alessiapiermarini se la fa dentro i calzini
alessiapiermarini rompe tutti i bicchierini
piattacomeunpiattodipasta

la chiusura in sé stessi non fa sempre solo
danni
forse dovrei dirle
fuori non c’è un gran che
quindi che male c’è nel tapparsi il naso e tuffarsi tra le note?
non è proprio il caso di usare le frasi di circostanza
ma dai che scherzano
ma dai che sono stupidi
ma dai che magari hanno i loro problemi anche loro
ma dai tu rispondigli…
la verità è che sono bambini
stronzi
e saranno degli adulti
stronzi

ecco tutto

la matematica e la geografia ti preparano alla conoscenza di come è fatto il mondo
mentre i ragazzini con le loro battute e sgarbi ti preparano a come sarà realmente la vita da grandi
la ragazzina dal fiocco bianco in ogni caso crescerà
si sfinerà oppure ingrasserà a dismisura
i suoi sogni brillanti illumineranno gli specchi delle numerose ragazzine diverse da lindsay lohan
e così la ragazzina dal fiocco bianco starà nel mondo come potrà
magari rimarrà una lumaca schiacciata dall’impotenza
ma più probabilmente diventerà forte agile schiva e attenta come una gazzella






(roma 13.4.2013)

dal primario





è venuto il momento del
controllo dei nei
mi reco con il mio fedele amico
all’istituto dermatologico italiano
meglio conosciuto come
idi
la sveglia è già stata abbastanza invadente
ma è una giornata favolosa e io
sono profumata docciata pettinata
ho persino i calzini puliti
in vista della visita dal dermatologo
appuriamo la condizione difficile dell’ospedale
striscioni di protesta e nervosismo tra i medici
sembra che l’azienda sia l’ennesima vittima dei tagli
e sembra che il personale non l’abbia presa bene
ma il ragazzo alla cassa sembra gentile: avete una preferenza per un medico?
(gregory house è libero?..)
-no..
-allora vi mando dal PRIMARIO
(un coro di “ooooooooooh” si sente dall’infermeria)

preso numeretto e pagato ticket
l’infermiera ci avvisa che il professore manca da almeno mezz’ora
ci invita a chiedere informazioni in segreteria
cosa che puntualmente facciamo spaventati di passare la giornata in fila
trenta secondi dopo il richiamo il professore si presenta in stanza
e dopo nemmeno un quarto d’ora ci fa entrare
sembra simpatico barba bianca e cicciottello
vado ad appendere sull’appendiabito giacca e borsa
e appena l’ho fatto
il primario mi consiglia – per favore là no-
sa qui passa tanta gente con la scabbia
ah
ci sediamo e consegnamo nelle sue mani sapienti e illuminate
le nostre due impegnative
con scritto “visita dermatologica”
il primario si rivolge al mio amico
-allora mi faccia vedere la sua malattia-
il mio amico vanta due problemi di funghi ad entrambi i piedi
su uno dei due la situazione è un po’ peggiore
il mio amico fa per sfilarsi i scarpe e pedalini ma il primario lo ferma
solo
UN
piede
lo visita e si risiede
comincia una spiegazione scientifico-filosofica della natura dei funghi
che ha il suo culmine nella seguente
-lei è una persona ansiosa
è andato a lamentarsi in segreteria
ma lei capisce
io insegno in tutto il mondo
ho cattedre e specializzazioni prese in sei paesi
master presi in america e in francia
ogni tanto anche io vado a prendermi un caffè
lei lo capisce no?
 (mmmh…tre quarti d’ora per girare lo zucchero nella tazzina..?)
-lei deve essere più egoista e più menefreghista
la causa dei suoi funghi è l’ansia-

scrive su una ricetta la cura per debellare i funghi
e si impunta su un farmaco:
mi raccomando
canesten effe
(e sottolinea con la penna effe)
perché se non c’è la effe il farmaco ha l’effetto contrario
(e sorride satanico a ottantaquattro denti- comincio a sentirmi male non so se ridere o usare il cellulare)
il mio amico gli vorrebbe tanto far vedere l’altro piede
ma non se ne parla proprio
il primario lo rassicura che il tutto
senza nemmeno averlo visto
è causato da una postura sbagliata
e se vuole può fornirgli il numero di un suo amico osteopata
l’unico di cui fidarsi in italia
per capirci quello che ha rimesso in piedi wojtyla
e aggiunge che non visiterà l’altro piede fino a che non il mio amico non avrà portato
uno studio posturale
dopo venticinque minuti di spiegazione del suo curriculum professionale
finalmente si gira verso di me
-allora mi faccia vedere la sua malattia-
mentre cerco il primo bottone della camicetta che sto per sbottonare
timidamente dico: io devo solo fare il controllo dei nei..
-no non si spogli!!
-ah
-non voglio vedere i nei
lei ha un armadio? e in questo armadio ci sarà un’anta con uno specchio
-veramente no…
-bene allora lei si faccia montare un altro specchio sull’anta opposta..
-a-ah..
-quando si fa la doccia o si veste o si spoglia si metta tra le due ante in modo da creare così..la sua personale
mappa dei nei
-ah ecco..
-come se conoscesse ogni strada ogni piazza ogni fontanella del quartiere in cui vive
-..d’accordo ok però ora le posso far vedere qualche neo.. sa sono stata operata tre volte..mi hanno esportato dei nei..
mi tolgo comunque la camicetta incurante di spogliarmi di fronte a qualcuno che non lo desidera affatto
il primario (un po’ seccato)
indicando le cicatrici lasciate dagli interventi: che brutto lavoro che le hanno fatto..!!!
-suoi colleghi…
poi le vorrei far vedere un calletto su un piede e mi sto per sfilare un pedalino anche io ma…
-no! troppa carne al fuoco..
dice l’illustre primario
-per oggi basta così
(come basta così? non ha visto nulla!)
-poi ritornerà con la sua mappa dei nei e vedremo il resto..
io mi comincio ad impuntare e insisto nel denudamento del mio delizioso piedino
lui messo alle strette guarda il calletto e mi apostrofa::
conosce il credo?
io spazientita ma sollecita
comincio a ripassare mentalmente le varie preghiere che conosco dagli scout
..santo santo padre nostro ave maria…ma il credo proprio no..
-compri il credo in farmacia
(scopro che è quell’aggeggio che porta via le imperfezioni cutanee dei piedi)
e rimuova il callo o verruca
io non posso farlo perché vede- non ho gli strumenti-
(??????????????????????????)
mi comincio ad agitare come una barchetta in una tempesta in alto mare
-senta può guardare anche qui sul viso (indico la zona) sa mio padre ha avuto un melanoma maligno facciale e dunque ….
-lei da suo padre non ha ereditato il melanoma
ma:
l’ansia

due impegnative sprecate
una mattinata buttata
un primario con patta aperta e fuori di capoccia
una seconda occasione in cui mi si chiede di “non” spogliarmi
i miei poveri nei crescono frastagliati e indisturbati sulla mia pelle candida
ma che accidenti di medico sei??
non mi ha praticamente visitato aiutato non ha né rimosso il problema né cercato di capirlo
non ci ha fatto parlare né spogliare

credo o non credo
mi toccherà andare da un altro medico
sperando che questo
o non veda l’ora di vedermi nuda
o almeno che si sforzi di farlo in nome del ruolo ricoperto

-dite la verità:
IDI sta per IDI-OTI?!

ps
i fatti descritti sono realmente accaduti e sono gravissimi in un sistema che si descrive democratico e basato sulla gratuità della prestazione sanitaria e l’assistenza al paziente
se domani dovessi morire con un melanoma fulminante
e sembra il titolo di un film di stephen king
sapete già chi subirà un processo per omicidio colposo:

il primario





(roma 13.4.2013)