03/08/18

ritiro del silenzio: giorno 8



 





siedo al farm-tea shop dell’abbazia
ho la cartina dell’isola spiegata dinnazi sul tavolo di legno
cerco di decidere su quale sentiero orientarmi
di fronte alle troppe opzioni
come sempre
arranco

nel tavolo dietro al mio una famigliola fa colazione con tea e scones
la madre è giovane ma nemmeno troppo
ha capelli lilla
due figli sui dieci anni
marito
nonna che sembra un nonno

nel tavolo davanti a me
siede un bambino da solo
avrà sui 6 anni
la testa è reclinata sul tavolo tra le braccia e le braccia incrociate
nasconde il viso

mamma dai capelli lilla prova a dirgli qualcosa da lontano
poi si avvicina e gli dice la stessa cosa da vicino
niente
il ragazzino è capa tosta
non accenna a lasciare andare il capriccio

lo osservo
sono dispiaciuta che si stia rovinando una così fantastica (e rara) giornata di sole
si ricorderà di questa giornata come di un momento di solitudine
ricorderà che nessuno lo capisce o gli vuole bene
quando naturalmente non è così

passa un signore
si ferma
lo guarda e lo apostrofa
hei child non è una buona giornata eh?
e si fa una sonora e grassa risata
ma niente
il microbo non accenna a reagire
anzi è ancora più richiuso su sè stesso che mai

-psss psss..
faccio io dal mio tavolo
-psss psss..
lui fa capolino dalle braccia serrate
-psss psss..
mi guarda da sotto il braccio con mezzo occhio pensando che non lo veda
-excuse me can you help me?
gli faccio fintamente sperduta
(con tattica che funziona anche con uomini di circa venti\trent’anni più grandi di lui)
il bimbo tira fuori tutti e due gli occhietti
io continuo
-vorrei mandare una fotografia a mia madre
che vive lontano lontano
ma non so come usare la fotocamera del mio cellulare…. tu sei capace per caso?
mi puoi aiutare?

il microbo alza la testa
acconsente con un accenno di sorriso
(lo ho in pugno)
gli passo il cellulare
mi metto in posa
- sto bene così?
annuisce
ne scatta due per sicurezza
ha la mano ferma
e l’atteggiamento professionale
me le mostra: sono due riuscitissime foto!
si becca i complimenti nascondendo l’euforia
si siede addirittura al tavolo con me
mi racconta che ha una vera macchina fotografica a casa
e non la smette più di parlare
la madre mi guarda come se fossi la vergine annunciata
da lontano mi fa: sei riuscita a strappargli il primo sorriso della giornata!
io e il microbo ci mettiamo a giocare a
norts and crosses
gli chiedo di scrivermi la parola perchè non la conosco
ma il gioco lo conosco eccome
giochiamo 3 volte
le prime 2 faccio fatica ma lo faccio vincere
l’ultima volta non ho intenzione di farlo vincere ma
vince comunque
auch


propongo un altro gioco
the Hung (l’impiccato)
e la madre
vedendolo in difficoltà
gli viene a suggerire






a pranzo mi rendo conto che hanno fatto confusione:
ho detto a padre nicholas che preferisco non mangiare la carne
ma il pesce lo gradisco!
le altre hanno pesce e a me tocca un omelette invece
borbotto con le altre ospiti
e una di loro
con spirito di sacrificio cristiano
scambia il suo pesce con l’omelette destinata a me
suggeriscono che avrei dovuto dire che sono
pescheterian
non
vegetarian

passo dal campo dei maiali nella strada verso il bus
un maiale tranquillo si gode il fresco sdraiato in una pozzanghera
dopo poco arriva il marito e ficca il muso nella pozzanghera
il maiale si gira verso di me e mi fa:
dammi retta: non ti sposare mai

faccio un tour della parte est dell’isola saltando i Vespers
è un open top bus
vado al  piano di sopra
vecchi bambini e un cane gigante
sono tutti tranquilli
ma io mi reggo ai sedili come se fossi sulle montagne russe
mi sta venendo un coccolone
l’autista corre come un’addannata
non mi sto per niente godendo la passeggiata
sono costretta a scendere e ad attaccare all’autista un pippone sulla condizione psico-fisica
-you know ‘I’ve been through the ‘change’..
la povera autista
rallenta un pò
scendo a sandown beach
sandown sembra rimini
ma rimini sembra zia Mausi
mi siedo in spiaggia al baretto
mi sparo un espresso
mi ustiono il petto

mi manca il borbottare scontrosi di padre nicholas
devo tornare

ho perso i Vespers e forse per questo a cena
la situazione è difficile

un piatto fondo pieno di una poltiglia giallo chiara
un piatto pieno di pane in cassetta tostato
(beans on toast di nuovo?)
no: ecco le scrumbled eggs on toast
variazione inglese del beans on toast
e addirittura un pomodoro a testa
l’olio d’oliva fornitomi di nascosto da padre nicholas è finito
quindi mi spacco il pomodoro a metà
ci schiaffo sale e pepe
unici condimenti ammessi dal signore
sto per scoraggiarmi quando
scorgo una ‘salad dressing’ dietro al microonde della sala
come un naufrago scorge una fonte d’acqua potabile
io mi lancio sulla bottiglietta giallognola
ne verso un ammontare imbarazzante sul pomodoro decapitato
e prego
prego tanto
prego di riuscire a passare la notte avendo saltato la cena


blessed be the fruit
may the lord open
praised be







                   (father nicholas: secondo da sinistra con occhiali e faccia da delinquente)




(isle of wight 14.8.18)

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