31/10/21

5 sensi senza te


VISTA

faccia da cazzo
cazzo da faccia
rido
la tua faccia quando in chiesa stai per scoppiare a ridere
i tuoi occhialetti ti tradiscono
si cominciano a muovere
si appannano
poi esplodi e sei costretto a toglierteli
ti strofini gli occhietti piccoli
vedo te giù
vedo te su
troppo giù
troppo poco su
quelle tue mani bianche e larghe
l’unghia del pollice destro
una riga grigia la divide perfettamente a metà
ma che cazzo sarà?
gli occhi cerchiati da occhiaie scure come tua madre
le pupille tra verde oliva verde marcio e castagna

in cucina
smanetti coi fornelli voltato di spalle
chiacchieriamo

al banco
infagottato nel tuo oribbile piumino verde militare

incazzato con Elio
il collo ti va in avanti e il capo si reclina

suoni il piano
segui con le labbra le note che suoni

le lentiggini pallide sulle spalle
sulla schiena
sulla fronte sulle mani

se fossi brava con la matita
potrei disegnare il tuo viso e il tuo corpo alla perfezione
ti so bene



OLFATTO

chiuso
polvere
vestiti portati troppo
e lavati poco
dentifricio
crema nivea
ammorbidente
viakal
mobili antichi
burro fuso
saliva
medicine


GUSTO

la tua cucina
carica come la mia
aglio
cipolla
spezie
i tuoi muffin un altro pianeta
hai barattato 5 muffin appena sfornati con il mio voto per i 5 stelle
ricordi?
forse tu no
ma i 5 stelle si

le tue zuppe 10 e lode
i pomodorini scottati in padella
la pasta e l’ambizione reiterata di riuscire a farla al mio livello
pf
poraccio!


TATTO

il tatto ce l’ho in-tatto
la consistenza della tua pelle
la pelle fina sopra le mani
quelle mani che mi hanno pazziato
e fatti deragliare

i capelli riccetti fini e morbidissimi al tatto
come un angioletto
il corpo dinoccolato e morbido
l’abbraccio
l’abbraccio di abbandono
un abbraccio con tutto proprio tutto
a volte troppo
troppo da prendere
non sono in grado

le dita forti e delicate
ricordi ti obbligavo a farmi i massaggi
massaggi shiatsu
avevi imparato dalla cantante lirica giapponese
quelle mani
potevano esse piuma e potevano esse fero
ah le labbra piccole ma carnose
che non ho tralasciato di assaggiare
in preda alla mia folle cotta liceale

UDITO

faccio più fatica
la fatica che faccio mi chiude lo stomaco
la tua voce mi scappa
ogni giorno che passa
tu vai via
ricordo che sei un pò nasale
so che sei tenore
ma la pasta del tuo suono si sta allontanando
allora clicco suo video che ti ho fatto
canti sul canale a granary square
intonato e sognante
ma dove sei quando parli?
una telefonata
un vocale
stronzamente (esiste l’avverbio?)
ho cancellato il tuo numero
le chat di whatzup


mi manchi come quando canti
quando parli
quando tossisci
quando russi
quando ti lamenti
quando improvvisi un proverbio romano che non sai bene
quando dici gne gne gne

‘e mi manchi amore mio
tu mi manchi come quando cerco Dio’

si si sghignazza
stronzetto
intanto noi qua facciamo la fame e la guerra
intanto io qua sto perdendo i sensi
senza senso
questo tuo gesto


Tanti Auguri caro mio

-Sergio-


(31.10.2021 roma)