28/09/13

sacco al pranzo



emma
vive a milano
6 anni
nonostante sia figlia della mia adorata amica romana e di suo marito napoletano
scopro che dice “bène” con la è stretta
decido di darle comunque una possibilità
è simpatica intelligente un po’ diffidente
ha un neo sul naso che la rende (di già) molto sexy
e come dicono a milano
è una giustona
mi sgambetta attorno
mentre io cerco contemporaneamente di
far entrare vestiti cd scarpe nell’improbabile trolley del ritorno
azzardare una doccia
prenotare online il biglietto del mio treno che partirà meno di due ore

emma mi viene dietro dietro
mi guarda incuriosita
mi chiede questo e quello
tipo
perché “la” mamma mette lo smalto trasparènte e invece tu il colorato?
posso provare le tue scarpe? (scarpe con tacco alto)
quando ti “vengono” a te i figli?
o mi dà consigli di rilievo assoluto (mentre decido cosa mettermi per il viaggio)
-ma no così sei bruttissima!!
- ah si metti questi jeans non quegli altri tutti spaccati…
- sembri un cowboy!
le apro un foglio di word perché capisco che le piacerebbe scrivere sul mio computer
dopo una mezz’ora esco dalla doccia e lei fiera mi chiama
ha scritto:
“io sono emma estoa milano ecè alessia”
mi fa piacere che qualcuno l’abbia non solo notato ma addirittura
messo per iscritto
la trovo un’asserzione di una veridicità e saggezza inconfutabili
si vede che i genitori sono magistrati
scappo ad asciugarmi i capelli
oddio sto perdendo il treno e devo ancora
prenotare il biglietto
chiudere la valigia
truccarmi
ritirare i soldi dal bancomat
passarmi lo smalto
metter dentro i cd
scrivere un paio di mail

ho la testa occupata da quel che devo fare
da quel che non sono riuscita a fare
da quel che non riuscirò a fare
da quel che vorrei fare

ma

arriva emma con i suoi vorrei-dovrei-devo-posso e mi sbatte in faccia il suo di
ma
la squinzia rivendica il suo spazio
mi ricorda che ci sono cose che non possono aspettare
cose con cui nemmeno i miei
devo-non devo-dovrò-nonhocel’hofatta-dovrei
possono interferire
cose imminenti e che costruiscono il primo castello di qualcun altro
e guai a rifiutare il rinforzo esterno

dolce ma determinata arriva con lo zainetto e il suo diario di scuola
apre il diario
parla a macchinetta (come la madre) di qualcosa
io sono distratta e di fretta
non capisco cosa vuol dire o forse non sto a sentire
ma lei è caparbia e insiste
vuole proprio qualcosa e lo vuole.. da me!!
mi tocca capire
indica un foglietto mandato dalla maestra
ripete stavolta scandendo bene le parole
(indicando spazientita il foglietto con il ditino)
-domani devo fare una gita con la scuola e mi ero scordata che dovrò portare il
sacco al pranzo
…il sacco al pranzo?
-si il sacco al pranzo (ripete sicura) e ti volevo chiedere…
me lo puoi fare tu?



chi..
iooooooooooo!!?!?!?!?!?!’
mi sa di si
la stanza è vuota e mi fissa in attesa di una risposta
ce la deve avere proprio con me
sto dunque per dire (a scelta):
-amore… non sono capace non l’ho mai fatto!
-amore…vado per due e non ho tempo per queste cose di bambini
-amore…non puoi chiedere alla tata o a tuo fratello di due anni?
-amore… metti quattro-cinque pacchetti di cipster nello zaino ed ecco qua il tuo pranzo di domani!
-amore.. ma perché non salti scuola domani?!
e soprattutto sto per chiarire
forse volevi dire: pranzo al sacco
non
-sacco al pranzo-!?

invece mi ritrovo a rispondere inerme:
ok
amore

corro in cucina
posso-devo-voglio farcela
poso il portatile sul tavolo e clicco su trenitalia nella speranza che il biglietto si prenoti da solo
lei mi segue zompettando
le chiedo ti fidi di me?
si- risponde l’incosciente
tiro fuori gli ingredienti dal frigo
taglio due fette di pane
prendo a spalmare il filadelfia su entrambe le fette
la malfidata è seduta molto in basso (e dunque da lì non vede gli ingredienti)
educata ma preoccupata dice
-ma ci metti qualcosa poi nel pane verooo?
allora forse la bambina non ha capito ancora chi ha di fronte
forse non sai bene che prima di voler fare
la ballerina
la psicologa
la cantante
avrei voluto aprire un chioschetto di panini e tartine (e non è escluso che lo faccia)
quindi qui davanti a te tu hai la fortuna di avere
la regina del panino
una fetta e mezza di prosciutto cotto
sulle due piste imbiancate
due pomodorini spaccati a metà e via
le due metà diventano un’unica cosa finchè morte non li separi
tovagliolo di carta e intorno uno strato di cellofan
sono stra fiera di me
lei però sembra insoddisfatta
-ci vuole anche una bottiglietta d’acqua eh?!
……
si certo la bottiglietta d’acqua..
e io pensi che le bottigliette d’acqua le faccio uscire dalle ascelle-e?!?
si alza
prende una bottiglietta di plastica vuota
e dice: basta riempirla d’acqua no!?
la correttezza che contraddistingue il mio pensiero cede il passo all’umiliazione e
eseguo
preparo la busta dove ci infilo anche due caramelle
e una bustina di patatine schifose
ecco pronto il suo (e il mio) primo pranzo al sacco
anzi no
mi correggo
aveva ragione emma
come sempre l’hanno i bambini

il sacco al pranzo







(roma 28.9.2013)

22/09/13

yes we ken





yes we ken i suoni sono vecchi
yes we ken non scrivi male ma manca completamente l’estetica
yes we ken non sei aderente ai gusti del mercato
yes we ken scrivi anche per altri?
yes we ken ti dico subito molto sinceramente che non mi interessa così ti evito di chiamarmi 200 volte..

si ma
qui qualcosa preme da dentro
e forse non verrà proprio mai il mio momento
qualcosa vuole uscire prepotente dal mio petto
spinge freme dà calci come un ragazzino già pronto
stavolta non aspetto
apro bocca e il suono finalmente esce di botto
if it’s over un ricordo di note lontane dell’adolescenza
ancora perfettamente
intatta
io: jeans strappati di sei taglie in più presi da un fortunato giro per cassonetti romani
sacchetto della spesa di cartone gigante da cui sbuca busta di insalata in offerta speciale a 0,99
aspetto alla fermata bus milano centro area super chic
canto sospesa nel mio trip
milano
mi fa un baffo la tua settimana della moda
non sono fashion non ho l’aifon né la borsa prada ma
armonizzo da dio e posso affermare di essere ancora parecchio
soda
la voce ormai sfonda gli argini
troppo forte troppo forte non sta bene cantare in pubblico a squarciagola
una coppia di vecchietti eleganti e snob
si avvicinano alla fermata
if it’s over non può di certo essere fermata
merda proprio quando c’è il bridge e sale di tono
non importa non si può contenere cotanto dono!
don’t you know I don’t neeeed no apologize….I’m nooo-ot looking for….no sympathy!
la signora si siede
ha il naso rifatto e muoio dalla voglia di dirle
che si vede
mi fissa
guarda il marito
torna a fissarmi di nuovo
accidenti ora le imbruttisco
sarà mica illegale liberare il proprio suono?!
finisco il bridge e torno alla strofa
sussurrando scendo almeno di un’ottava
a metà tra barry white e la pantera rosa
la signora mi continua a fissare e io ormai la lascio fare
che potrà farmi mai che non io non sia coraggiosamente in grado di fronteggiare?
insultarmi? schifarmi? chiamare i carabinieri?
nessun problema ho già incontrato chi l’ha fatto
non penso possa andare peggio
ma forse mi sbaglio
per esempio potrebbe rubarmi le diciotto euro dal portafoglio
darmi una borsettata in testa
menarmi di brutto
ma ecco la mia salvezza
è finito il pezzo
arriva il 68 barrato
mi alzo di scatto
la voce flebile e raffinata della signora mi raggiunge inaspettata
-signorina che gran bella voce che ha…..canta in un coro per caso?
-no (rispondo fiera) sono una cantante solista (..o sola? o sòla? o solitaria? o soul?..)
- complimenti (aggiunge sorridente la signora dal naso rifatto)- tenga duro!!

oltre alla busta di insalata a 0,99 due scatolette di tonno e diciotto euro nel portafoglio
non mi rimane altro che tenere duro
ricominciare a cantare alla prossima fermata del bus
fino a quando su tutto e tutti
calerà
pacifico e tragico finalmente
il buio
       



If it's over
Mariah Carey



 (milano 22.9.2013)

16/09/13

boom




sono passati venti cento mille solo due giorni
son qui alla finestra
dilaniata dai rimpianti ma
boom
sta esplodendo tutto alle tue spalle
la tua casa le tue scuole il tuo cielo la tua patria
lasci le bombe e il fumo alle tue spalle
vai vai lontano e cerca una via d’uscita
qui giù ormai non conta più niente
avere soldi avere un’istruzione avere fede
qui non conta più nemmeno il presidente

boom
vattene che qui dio ha abbandonato il campo
eri un essere umano
ora sarai un numero soltanto
uno di quei numeri faticosi
di quei numeri che rallentano l’economia
sarai un peso per molti e ti ci ho spinto io stessa
a rischio persino della vita tua

qui eri amato
laggiù
se le onde per te mostreranno pietà
sarai salvato rifocillato poi interrogato schedato poi ancora schifato e infine
finalmente
ignorato

qui avevi e avrai sempre il mio abbraccio
lì avrai
se sarai fortunato
un letto un tetto una minestra un lavoro un po’ di pace
il silenzio del cielo
avrai bisogno di un bel po’ di coraggio

boom
perdonami
un giorno come un altro dovetti allontanarti dal tuo stesso cuore
un attimo dopo si è squarciata la terra
e dietro di te è cominciato l’orrore
vai lontano
sii prudente
attento però a non lasciarti derubare
del tuo ingenuo sorriso
dei tuoi piccoli ricordi
dell’orgoglio della tua gente
per qualcuno sarai un ammasso di sporcizia e sudore
per qualcun altro sei sempre stato
sei e sarai sempre
il suo disperato amore

boom
qui salta tutto
sii fiero delle tue origini
non rinnegare la terra che ti ha partorito
non vergognarti mai della tua famiglia e della sua dolorosa scelta
lascia la vergogna a governatori e a politici
ai folli e agli assassini
che senza coscienza si nascondono dietro battaglie e parole di giustizia
che chiamano guerra santa gli omicidi di massa
fingono di agire in nome di una verità e di un dio di cui hanno perso il ricordo
distruggendo tutto senza rimorso

boom
qui scoppia tutto amore mio
ma tua madre ti ama
ti amerà sempre
come del resto il tuo dio

cammina sempre a testa alta
perché il sangue che scorre vivace nelle tue vene
ti guiderà al buio come una lanterna
ti scalderà quando il freddo verrà a bussare alle tue ossa
ti sussurrerà il da farsi al bivio tra il male e il bene
ti suggerirà di tornare in patria soltanto quando verrà il momento di
morire







(roma 16.9.2013)

14/09/13

facebook: regole ed etica







1.      è vietato taggare persone o animali o esseri indifesi in locandine di propri concerti o altri eventi allo scopo di farsi pubblicità
2.      è vietato taggare persone nelle foto (a meno che non siano naomi campbell o simil) senza aver prima chiesto (e ottenuto)  autorizzazione dall’interessato
3.      è vietato postare fotografie abbracciati alla/al nuova fidanzata/o se non è passato almeno un anno solare dalla fine della precedente relazione
4.      è vietato postare link di video musicali- di cani abbandonati- di gatti squartati sulle bacheche altrui
5.      è vietato scrivere frasi superflue o eccessivamente ottimistiche o dal contenuto palesemente tautologico: es. “mannaggina..che caldo fa oggi!!” (a ferragosto)
6.      è vietato caricare video e foto del proprio gattino che
-succhia il latte da un biberon
-cammina sul pianoforte
-gli sbuca dalla testa un fumetto ed una scritta simpatica
-sta teneramente accovacciato sotto la pancia di un cane
- guarda teneramente nell’obbiettivo con sguardo smarrito
7.      è vietato scrivere messaggi privati che inizino con un ciao seguito dal tuo nome proprio in cui si chieda di cliccare un “mi piace” ad una pagina fan
8.      è vietato caricare come foto profilo una foto di vent’anni prima o dieci anni dopo
9.      è vietato caricare come foto profilo una foto a torso nudo
10.  è vietato caricare come foto profilo una foto in cui si è in due (fanno eccezione i casi di accertato bipolarismo)
11.  è severamente vietato (e punibile fino alla reclusione) controllare compulsivamente la bacheca di un proprio/a ex se la relazione è finita da più di quattro mesi
12.  è vietato avere una corrispondenza in chat con donna/uomo sposato dopo le ore 19
13.  è vietato rispondere “sulla mia bacheca ci scrivo quello che mi pare!” quando si è redarguiti da altro utente facebook per frasi o comportamenti potenzialmente offensivi nei confronti di categorie a rischio (donne- cantanti- negri- froci..)
14.  è sconsigliato e perseguibile mettere il like all’annuncio del dolore per la perdita di qualcuno di caro (il mio adorato nonnino oggi ci ha lasciato!!)
15.  è vietato scrivere sotto l’annuncio di un concerto o evento la sgradevole illusoria mendace cacofonica “se posso passo”
16.  è severamente vietato scrivere status che includano solo verbi all’infinito (per tutto il resto c’è mastercard)
17.  è vietato cambiare il proprio stato in “single” se non è passata almeno una settimana dall’incomprensione con il/la partner
18.  è vietato attirare l’attenzione con parole come “sesso” per pubblicizzare un proprio happening
19.  è vietato usare parole come “aperilive” o “open buffet free music” per descrivere concerti di musica dal vivo a cui si affiancano cibarie o aperitivi
20.  è vietato postare foto di donne discinte che si chinano verso il frigorifero a prendere maliziosamente una birra per il proprio uomo (e nella postura nulla lascino all’immaginazione) se accompagnate dal commento -a volte vorrei essere una birra-
21.  ….
22.  …..
23.  ………



Nb.: ogni infrazione a tali regole sarà valutata caso per caso ed prevederà come penale in caso di condanna il tag perpetuo (o della durata di un anno per ogni infrazione) ad ogni evento dell’artista alessia piermarini











(roma 14.9.2013)

13/09/13

SYNTH o MATIC





note
brevi lunghe prepotenti bianche nere mai deludenti
impalpabili portatrici del sintomo
raccogliete il malessere degli esseri umani e trascinatelo con voi sul pentagramma
imponete loro le vostre sapienti pause
calmate con le consolatorie armonie le urla di un’evitabile guerra
curate con le sfacciate melodie il disagio della mente

distoglieteli con il vostro canto dall’autodistruzione imminente









(roma 13.9.2013)

08/09/13

mi dichiaro marito e moglie





mi sono passate tutte le voglie
oddio non starò mica per avere le doglie?
il problema sembra risolto alla fonte
nessuno più 
se non io stessa
mentre vomito oserà tenermi

la fronte








(roma 8.9.2013)

malditesta



che malditesta
devo proprio andare via da questa festa
la gente mi fissa
si vede che non sono più la stessa

caffè e latte scaduto
un viaggio segreto
annullato
meglio che mi lavi la faccia
e che metta su il mio vestito più scollato
via delle sale 25
la zona la casa il portone
sono gli stessi di sempre
ma io non ritrovo più le molliche
droghe giù nel lavandino
visi struccati ma perdutamente rivisitati annullati dannati
bugie nel portafoglio
si avranno tutti quanti ragione
ma qui intorno a me io non ce li rivoglio

ma chi siete?
tracce della mia gente
tutte sparite
di che parlate?
non capisco una parola di quello che dite tutte
stronzate

che malditesta
forse dovrei cominciare ad andare a messa
nemmeno una rissa
devo proprio andare via da questa festa

dov’è che sono le patatine s. carlo
i fonzies
l’aranciata e la sprite
dov’è che trovo
un po’ di vino bianco
un disco di madonnna o almeno di miles
dov’è il bagno
dov’è che si può parlare conoscere smettere di digitare
vomitare
dov’è che ogni volta precipita un sogno

ruggine sulle mie giunture
spavaldi i miei occhi un tempo spaventati
sfrontata e delicata
mi ritrovo qui senza una sola vera meta
ma che ci faccio io qui
questa non è più la mia festa
questa è la vostra
birre tiepide
pupille dilatate
cassa in quattro
quasi quasi me ne vado via di soppiatto
rubo un quadro di matisse
manco fossi occhi di gatto

sguardi annoiati
uomini dalle carriere mozzafiato
donne belle come abajour di mozambico
siete sereni
lì appollaiati su un manto di guano?

che malditesta
sta nascendo un fiore nella mia testa
mi offre una pasticca
devo andarmene da questa montagna di immondizia
perversa
statica
stantia
immensa
viene verso di me mi sta per raggiungere
pochi istanti e sarò completamente sommersa

che gran malditesta
sarà venuto il momento di iscriversi in palestra
non sono all’altezza
c’è un tizio accanto a me che non si sposta




(roma 8.9.2013)