06/08/18

ritiro del silenzio: 4 giorno







-session spirituale con padre nicholas-

 me ne muoio di parlare della morte

ma non riesco nemmeno a pronunciare la parola
morte

Nic come previsto mi consiglia di trovare conforto in dio
io non oso confessargli che credo all’esistenza di dio più o meno quanto credo all’esistenza di E.T.

vorrei parlare di chi ho perso lungo la strada
delle persone che non ho salutato e che vorrei stringere ancora una volta
del terrore che ho all’idea e al pensiero che le persone che amo se ne andranno
insomma roba leggerina
ma un pò le parole non vogliono uscire
un pò le lacrime cominciano a straziarmi la gola e poi le palpebre
un pò Nic attacca un bottone sulla concezione della morte e della morte come tabù nella società occidentale
io concordo su tutto devo ammettere
fino a che ritorniamo alla solita:
-solo Dio può risolvere la tua pena

eh
allora stiamo a cavallo
penso io sconfortata

-lei è proprio sicuro che dopo la morte ci sia qualcos’altro a parte vermi e umidità?
apprendo dunque che Nic trova gli atei
-irrazionali-
la loro visione della vita è totalmente infondata e assurda
(!!!!)
con quali argomentazioni gli atei spiegano la perfezione del corpo umano
dell’universo
della mente umana
delle lacrime?
se l’uomo è simile a tutti gli altri animali
come si spiegano sentimenti come l’amore o l’odio?

l’unica posizione che si sente di rispettare è quella degli agnostici
che con il loro dubitare dell’esistenza di dio
assumono un ruolo più coerente e più comprensibile rispetto alla magnificenza e perfezione non solo della terra
ma dell’uomo stesso

mi affretto a dichiarare dunque che io appartengo alla categoria degli agnostici
sperando di guadagnarmi un pò di rispetto

mi scoccia molto essere atea
padre nicholas ha il fuoco negli occhi quando parla di dio
e io ho perso quel tipo di fuoco da tempo

lunch vegetariano per me
hamburger per le altre due ospiti
pezzetti dello stesso lanciati di nascosto sotto il tavolo dalla padrona per il suo cane

io rimedio
zuppa di asparagi
zucca e patate e verza lessi
un pasticcio strano non identificabile ma contenente legumi
acqua
delizioso dolce caldo alle mele e cannella

santa lucia mi protegga la vista
come commentava sempre la mia adorata zia Mausi constatando il mio appetito già in tenera età

quello con cui vado più d’accordo è martin
l’inglese dalla ‘received pronunciation’ che mi ha insegnato il gregoriano
quello che non ha un -moral code-
e la cosa grandiosa è che si trova al monastero per diventare monaco
un futuro monaco privo di un moral code DEVE essere mio amico

il ragazzo del violino mi ha invitato a sentirlo suonare in un festival sul mare
combatto l’idea ma poi ne parlo a martin e lui mi dice
-vacci
ma il violinista mi ha scritto 12 messaggini in meno di 2 minuti
chiarendo che mi trova molto ‘lovely’
ma ha una fidanzata e bla bla..
spero io non mi faccia strane idee.. perchè lui insiste così tanto a volermi vedere ecc…. ma la ama… non vuole creare confusioni… quindi meglio che ‘hold back’ i suoi feelings per me… ecc….

-tranquillo: potrei essere tua madre

sta di fatto che trascino martin con me per evitare equivoci
ma l’isola di wight non è londra
prendiamo 2 bus e ci mettiamo non meno di 1 ora e venti a giungere a destinazione

all’andata si parla della mia crisi musicale e di vita
sul piano alto del bus n. 1 mi ritrovo a confidargli cose molto personali
grande feeling
ma in effetti è una specie di preacher
ha uno studio di registrazione a londra
con tipo 24 bassi e 10 chitarre
pianoforti e vari eventuali
mi chiede se mi va di suonare assieme e provare a metter su un progetto
faccio la vaga
e manco io so il perchè

il palco è sul mare
una folla di inglesi coatti e ubriachi
mi ricorda le folle di italiani coatti e ubriachi

il cantante-chitarrista con cui collabora il mio amico violinista è a dir poco
im
ba
ra
zza
nte

fiorello in confronto sembra keith jarrett
meno male che ogni tanto il suono idilliaco del violino
tira su il morale agli unici sobri della enorme piazza:
io e il moral-less martin

riusciamo a stare una mezz’oretta e poi mi viene il terrore di deludere padre nic
arrivando tardi per la cena
allora rischiaffo martin sul bus e ci facciamo un’altra ora e 20 minuti all’indietro
stavolta parliamo della sua esperienza con una narcisista pakistana bellissima
martin è molto intelligente
e anche molto sensibile
scorpione insomma

domani va via
e tornerà alla sua vita fatta di pochi soldi guadagnati facendo funzioni
convive con la perfida pakistana
ma sono separati in casa
un braccio è completamente tatutato con tatuaggi abbastanza inappropriati per un futuro monaco
ha una suora con mani giunte in preghiera ma con tette di fuori
l’altro braccio è molto affascinante perchè massacrato da lunghe cicatrici profonde
gliene chiedo la ragione
molto carinamente mi racconta che è stato homeless per cinque anni
vissuto in tenda
tentato di ‘deal with the stress’
ci tiene però a precisare
non ho fatto uso di droghe
sta di fatto che ha tutti i denti marci
grande contrasto con il suo perfetto inglese di oxford e le mani da pianista

gli lascio un biglietto con il mio numero
e poche righe di commiato

-you’ll make a good monk




(isle of wight 11.8.18)

Nessun commento:

Posta un commento