09/08/18

ritiro del silenzio: giorno 1





non si parla
ma si può scrivere

al momento mi secca molto essere atea

arrivo all’abbazia di Quarr (figlio di Knorr e fratello di Marrs… ecc..) con i seguenti:

1 bus da caledonian road
1 bus da holborn
treno da victoria station
traghetto per isola di wight
bus di linea dal pazzo costo di £ 2.50

la targa dai caratteri d’oro verso l’abbazia annuncia vocazioni e conversioni

serena ma con il mio doloretto fisso alla spalla sinistra
mi accingo a percorrere il mio nuovo sentiero

alla fine del sentiero ecco l’enorme abbazia del 1100
c’è un bel sole
alberi e piante dappertutto
entro timorosa e in punta di piedi dalla porticina che conduce alla chiesa
vuota
il silenzio e il fresco mi avvolgono
mollo il trolley di macigno che mi trascino dietro
per non rovinare la magia
e mi siedo
forse dovrei pregare

dal nulla appare un monaco alto e magro
si inchina
muove le labbra
dice una preghiera (credo)
torna indietro e io (che non conosco ancora le regole)
mi avvicino timidamente
-cerco Father Nicholas
please

sparisce come una lucertola nella crepa del muro
torna e annuncia che father Nicholas mi accoglierà dopo il quinto canto della giornata

di lì a poco compaiono i 9 monaci che abitano l’abazzia
si dispongono in due file
una di fronte all’altra
e attaccano i canti gregoriani

io cerco di seguire da un grosso libro rosso
ma aimè il gregoriano è ancora tabù per me

dopo il canto escono uno dopo l’altro da una porticina e in silenzio
la porticina dopo poco si riapre e appare Father Nicholas
sulla 70ina o forse poco più
ha una faccia simpatica e anche familiare
si mette a sistemare i libri per il canto delle 5
aprendoli alla pagina corrispondente al Vespers
così che noi ospiti possiamo seguire

mi fa poi cenno di seguirlo
fa l’elegante gesto di portare la mia valigia
provo ad insistere che è molto pesante e che non voglio che si stanchi ma lui è determinato:
rimane infatti bloccato sul manico non riuscendo ad alzarla nemmeno
mi fa:
spesso le persone dicono per educazione che la valigia è pesante
ma nel tuo caso
è vero

gliela tolgo velocemente di mano accennando un sorriso di vergogna
mi vergogno di essere così poco benedettina e poco monacale (ma maniacale)
da averla riempita di cose effimere e che non servono a nulla tipo

scarpe
magliette
un push up
libri
idratanti e scrub
gallette di riso
pinzette per le sopracciglia

mi mostra l’unica sala dell’abbazia dove è ammesso parlare
-chatting room-
e mi fa accomodare per un colloquio
sono io invece a fare domande a lui

-quando ha avuto la vocazione?
-le è consentito lasciare l’abbazia?
-è lei a dettare le regole?
-posso prenotare una session spirituale individuale?
-are you happy?
e last but not least

-c’è il wi fi?

F. N. è molto simpatico e si vede che ha fatto di voto di silenzio
perchè non se la finisce di chiacchierare
ha studiato a londra (che detesta) al king’s college
poi si è innamorato dell’isola e di questo posto e ha fatto “domanda”..
mi racconta un pò di storia del posto
mi chiede se a londra frequento la chiesa italiana
….

sono incuriosita dai libri della biblioteca che sembra parecchio fornita
e vengo a sapere di un curioso episodio capitato di recente
uno degli ospiti avrebbe portato (e lasciato) all’abbazia alcuni novelle pornografiche

Nicholas continua:
lo ha sicuramente fatto per provare a scioccarci
ma non c’è nulla al mondo che possa scioccare un monaco!
ne abbiamo sicuramente già sentite di tutti i colori (nel confessionale)

mi fa strada trascinandosi dietro il mio trolley di marmo verso la mia “cella”
naturalmente è il numero ONE
è deliziosa e essenziale tutto in legno con una foto di cristo sul caminetto
un crocefisso sul comodino e un bagno gigante doppio di casa mia a londra
sull’ampia scrivania c’è il programma della giornata
7 preghiere al giorno
la prima alle 5.30 del mattino
ma lui è esonerato da quella del mattino perchè soffre di epilessia e prende farmaci molto pesanti
che quindi lo fanno dormire molto

che coincidenza
li prendo anche io

colazione alle 7.30
pranzo all’1
cena alle 19

i monaci consumano i loro pasti frugali in un bellissimo e ampio refettorio
al quale però io non avrò accesso
infatti per me è già apparecchiato in una sala contigua
dove consumerò i miei pasti con l’unica altra ospite femminile dell’abbazia

ci rimango male: non sono ammessa perchè non monaco o perchè non uomo? cioè perchè donna??!!!

Father Nicholas prende tempo
ed io
troppo contenta per lanciarmi in una polemica con un adorabile monaco che vive in povertà e in silenzio

dopo la piacevole passeggiata e chiacchierata all’interno dei giardini dell’abbazia
scopro che hanno un “tea shop and farm shop”
tavoli nel giardino e un bar/cafè che vende prodotti del loro orto e cider dell’abbazia
mi casca l’occhi su delle strane buste trasparenti con piccoli tracioletti marroni
F.N. mi consiglia: non mangiare quelli
sono il mangiare per i maiali: i bambini li comprano per lanciarglieli

ok
ma tutto il resto sembra delizioso e se i pasti al convento sono troppo “humble”
una capatina al tea shop non me la toglie nè cristo nè la madonna
ops

mi mostra orgoglioso l’orto
e i tre alveari di cui si vanta chiarendomi
I’m a beekeper

in mezzo ad alberi secolari mi mostra il pollaio
si tratta di polli che i monaci hanno comprato da allevamenti spietati e a schiera
dove i polli appena compiuti 18 mesi
e dopo esser stati usati e maltrattati per le produzioni industriali
vengono uccisi
il pollaio dei monaci è praticamente una specie di “rehab” per polletti abusati

oltre l’orto dell’abbazia
c’è un altro orto curato da disabili e handicappati
vengono una volta a settimana a lavorare la terra
dato che ‘l’austerity” ha tagliato i fondi per molte attività ricreative

uno spazio immenso lì è dedicato ai maiali
poi c’è un piccola mostra dedicata alla storia dell’abbazia
un orologio gigante segna e spiega le 7 preghiere quotidiane

c’è anche uno spazio espositivo per artisti locali e artigiani
F.N. mi confessa che comprerebbe alcune foto o quel quadro
ma non dispone di soldi
quindi nulla!

mentre torniamo verso il monastero azzardo di nuovo:
-potrebbe darmi la password del wi fi magari?
….
fa una faccia di disapprovazione
e io mi gioco la carta italianissima della madre:
ma la prego… mia madre è molto anziana e preoccupata
non posso lasciarla senza notizie!

farà un’eccezione
ma non senza disapprovazione

la password






il wi fi è acceso dalle 10.45 alle 7.45 di sera
poi basta

alle 5 seguo diligente il canto dei

seguo con interesse le onde delle note
e ripenso che una volta a settimana viene un’insegnante di canto
(di settant’anni)
all’abbazia di Quarr
ad insegnare canto ai monaci
non deve essere molto brava

entro nello scarno e incantevole cimitero accanto all’abbazia:
solo croci in pietra e nomi
la gola mi si stringe
gli occhi si bagnano
ma no: dio non mi avrà
sai che novità








(isola di Wight 6.8.2018)

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