25/04/13

c'è coaching per te




(come abbattere limiti interni ed esterni)

incuriosita dal sotto-titolo
mi addentro nel campo del mental coach
trascino con me un paio di amici anch’essi totalmente a digiuno sull’argomento
il primo impatto con il coach è tragico
è vero che l’abito non fa il monaco
ma è anche vero che l’occhio vuole la sua parte
il coach sembra appena sceso dalla sua barca a vela ormeggiata a porto s. stefano
(anzi dal motoscafo) per l’aperitivo al bar del porto
pantaloni un po’ troppo aderenti rispetto a: la sua età-il buon gusto-il suo fisico
scarpe tipo hogan
giacca e maglietta tipo lacost
ciuffo rossiccio
e soprattutto
è semi-afono
la cosa non promette bene
il metodo del coaching è importato dagli usa
il coach ci spiega informalmente metodologia dei corsi
ri-programmazione della mente
ho molta paura e già mi sento sulla difensiva
sono prepotentemente catapultata dentro matrix e continuo a non sapere che pasticca scegliere
arriva anche la coach femmina
bassa ma con tacchi e capelli lunghi
bruttarella forte
herpes
sorridente
jeans superaderenti a superaderire curve mal curvate
quando apprende che siamo musicisti
mostra generosamente il suo lato debole
racconta il suo trauma
come le è stata bloccata la carriera
la maestra disse
non potrai suonare il pianoforte
hai le mani troppo piccole e il dito a goccia
meglio il clarinetto

inizia il corso
quattro ore per abbattere i limiti
mi metto comoda
la coach comincia dicendo
-tutto ciò di cui abbiamo bisogno è dentro di noi-
……..
poi continua con una domanda rivolta alla platea
perché sei qui?
vorrei farle la stessa domanda
apprendo che il coach maschio si fa chiamare –salo-
potrà “salo” insegnarmi qualcosa?
sbuca una diapositiva con la scritta color oro
SUCCESS
il carattere è bombato e stile superman

altra diapositiva
un omino fuori da una staccionata
un sole disegnato da un grafico di quattro anni
3 alberi
new york con le due torri gemelli
cattivo disegno
cattivo gusto
cattiva idea fregarsi il sabato pomeriggio

però una nuova diapositiva invade lo schermo:
l’atleta senza gambe che concorre sulla sua sedia a rotelle
spinge la carrozzella con la forza delle braccia e vince la medaglia

ora è la volta della “storia della pulce”
la coach dice che ogni essere deve conoscere la propria natura
voi conoscete la vostra?
dice che la natura della pulce è quella di saltare (!)
accompagna il verbo con il gesto e lo schiocco delle dita
il che mi procura un notevole fastidio fisico
ripete il gesto e il suono ogni volta che pronuncia “saltare- salta”
perché perché perché
lo fa?

dice che la pulce è stata ammaestrata
quando era libera saltava alto alto quasi un metro e venti
da quando viene catturata e messa nel barattolo la pulce si tara e salta basso
poraccia
la cattivissima coach dice che ora tira fuori un accendino e lo mette sotto al barattolo
per bruciare il sedere alla pulce e farle capire che è di nuovo libera
chiamo il wwf

si abbassano le luci
una ballerina senza le braccia danza su muscolosissime gambe da centroavanti
ecco ci mancava
la ballerina senza braccia
la musica un’odiosa over the rainbow in falsetto e sdolcinata fino alla nausea
il mio amico musicista che ho trascinato fin qui per fargli abbattere i limiti
sta per abbattere
me
è disperato
guarda il video e dopo almeno tre minuti buoni
si gira e con faccia perplessa e con un filo di voce sussurra
ch’mpressione..
l’amica autrice che siede di fronte a me sfrutta invece la storia della pulce come ispirazione per le sue favole e scrive fitto fitto
sotto la foto della ballerina sbracciata appare la scritta

DIO mi ha disegnato senza braccia
e io ballo per lui

il mio amico di nascosto mi scatta una foto con l’aifon
anche il coach maschio fa filmini e vedo che indugia su di me
quanto inciderà il fatto che porto il push up?
se continuano comunque quell’aifon e quella telecamera glieli spacco
cogliendo i miei sottili segni di insofferenza alle riprese
(uso il quaderno degli appunti come separè tra il mio viso e la telecamera)
 il coach ken-vecchioskipper-barcaavvela si avvicina e mi fa
come fai a diventare una star se hai “paura” di essere ripresa??
gli rigiro la domanda:
come faccio a diventare una star se vengo ripresa in un corso del genere?

ok il fuoco è aperto

ora scrivete il vostro obiettivo
continua la coach femmina
poi scrivete tre limiti oggettivi e tre limiti soggettivi che vi impediscono di raggiungerlo
poi fate brain storming a gruppi di tre
al momento dell’outing un signore dalla faccia depressa confessa con voce tremante
il mio obiettivo è il lavoro
dopo trent’anni di lavoro sono stato licenziato all’età di cinquant’anni
il mio obiettivo è trovare un altro lavoro
mò voglio vedere che s’enventano

la coach ci racconta che prima di approcciarsi al coaching
sentiva di avere come una ferrari sotto al sedere
ma che la guidava come una vecchietta
e aggiunge: “ma non pensiate che fosse perché sono dei gemelli!”
(????)
“sola” continua a farmi filmini
sto per sbroccare
la mia amica mi ricorda che ho firmato il consenso alle riprese nel foglio all’entrata
ah
il coach predica:
fatevi molte domande
oppure anche una sola molte volte
(sò no stronzo? sò no stronzo? sò no stronzo? sò no stronzo? sò no str…)
si definisce un “allenatore mentale”
invece io a mentale affiancherei un altro sostantivo
vabè
ecco che arriva l’esercizio pratico
l’anticipazione mentale
l’unica cosa che anticipo nella mente in questo momento è:
devo correre a casa a scrivere il mio blog
“chiudete gli occhi alzate il braccio destro…roteate ad occhi chiusi sulla schiena…puntate il dito verso un punto..”
mi viene in mente che oggi ho fatto la matta con la centralinista dell’acea
di sabato mattina ore 10.20
mi voleva spiegare il perché mi sarebbe convenuto non so che contratto
“aprite gli occhi… sentite roteare la schiena…i muscoli si tendono…la mente è elastica”
ci parla con voce suadente
e non convincente
“focalizzate il punto più caldo del vostro corpo”
……………………….
guardate voi stessi nello schermo
fate un passo verso quello schermo
si….si…si…si…siiiiii

ecco che finalmente la coach raggiunge il suo orgasmo
cioè il suo schermo
ci fa riaprire gli occhi
continua a pronunciare parole tipo
eccellenza
e mi dà gran fastidio fisico
sono quasi le sette
siamo quasi liberi
la coach scrive alla lavagna le due date dei futuri incontri
e chiede di alzare la mano agli interessati
propone un prezzo per le due giornate ma visto che le mani alzate sono poche
via via abbassa il prezzo sempre più
più abbassa il prezzo più mani si alzano
porta portese in confronto sembra christie’s

sono passate quattro ore
forse sarò di coaching ma io mi sento addosso il peso di almeno tre limiti in più
-l’omicidio di un coach è illegale
-le pulci sono esseri viventi degni di rispetto e non vanno né acciaccate né chiuse in un barattolo
-mi toccherà offrire una cena al mio amico musicista





(roma 25.4.2013)

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