15/09/12

cucina romana contro cucina trendy: 4-0






C.T.

serata black tie
donne in lungo e uomini in smoking
jazz e bicchieri di cristallo
posate d’oro
fiori profumati
invitati dal portafoglio gonfio
il menù è a base di pesce
è scritto in inglese con il carattere Vivaldi 
lo chef?
in genere è un successo quando al nome dello chef corrisponde la sua arte culinaria
il suo nome: famoso
la sua cucina: disastrosa
hanno la “s” e la “a” in comune
un po’ pochino
scopro in seguito che lo stimatissimo chef
è rinomato per
NON
utilizzare
in cucina
né aglio né cipolla
(ammazzano gli altri sapori dice lui......)
beh
va arrestato e gli va assegnato un avvocato d’ufficio
ma dio santo? dico io
sei pure
….
siciliano!!!!!!!

menù:

-aperitivo di polpettine di pesce (la findus faceva meglio)
-ditalini rigati al pesto di pomodoro e caviale di tonno (presente la pastina all’olio della mensa caritas?)
-un calamaro ripieno di carote e cosparso di salsa al pistacchio (sapeva di shampoo)
-semifreddo al pistacchio con cocomero e cuore di cioccolato (ridatece il cremino!!)

conclusione della serata:

disperata
affamata
intristita
torno a casa
mi friggo in padella due sofficini avvolti in una fetta di prosciutto cotto
finalmente mi calmo
ma se lo incontro
lo gonfio tutto

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C.R.

serata all’osteria romana
*Dar Bruttone
un paio di buoni amici
una lavagna gigante con i piatti del giorno scritti col gessetto
sul menù si leggono le origini della parola
osteria (da oste= ospitale- ospitalità)

menù:

antipasti “bruttone”:
-pappa al pomodoro (apoteosi di semplicità e gusto)
-bruschette alla cicoria e lardo di colonnata
al ciavuscolo e aceto balsamico
al baccalà e pomodorini
altro “piattino” con
-mozzarella di bufala
-treccia di bufala affumicata
-prosciutto tagliato a mano
seguono
(tanto per non fasse parlà dietro):
-penne alla carbonara bruttona
alla mia richiesta di spiegazione del piatto:

è na carbonara co ‘na passata di tartufo disattenta

mi fa impazzire la descrizione
la prendo
il sapore ti stende sin dal primo assaggio
penne condite con una salsa nera
una carbonara reinventata al tartufo e guanciale:
dire divine è trattenersi
-seppie croccanti al forno:
seppie e pancetta cotte al forno
su un letto di lattuga (fresca e necessaria)
la conclusione divina e inaspettata della cena:
-liquore alle visciole e cannella fatto in casa dalle zie del cuoco (il cui fratello osò essere il mio fidanzato)
color del sangue appena prelevato e sapore di vita restituita

conclusione della serata:

‘mbriaca e felice (il seguito della canzone di carmen consoli)
ascolto gershwin dallo stereo della macchina
mentre i miei due amici parlano di cose difficili
passaggi armonici
incastri ritmici
è tutto ormai lontano
e invero
tutto così vicino

la cicoria insinuatasi tra gli incisivi
è un dolce modo per vincere la malinconia dei bei momenti a tavola:
basta usare la lingua per farla uscire
e gustarne il sapore di verdura ripassata con tanto
aglio
ancora un’ultima volta
prima che si facciano largo
nella tua bocca
i due temibili strumenti atti a cancellare ogni traccia del piacere:
spazzolino e dentifricio

non posso
ancora una volta
che concludere e decretare:

cucina romana contro cucina trendy: 4-0

mi spiace ma se
la classe non è acqua
e la scuola non è vino
bere vino sta all’acqua
come andare a scuola sta alla cucina trendy
chi m’ha capito m’ha capito
tutti gli altri continuino pure a bere spritz e a dire “..piuttosto che..”




*Osteria Dar Bruttone
segnalata su
Trippa  Dvisor
Via Taranto 18, Roma (zona Appia-Tusconlana)
Tel: 06.89024870



(roma 15.9.2012)

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