19/09/12

le incappucciate




salgo sull’otto e mi ricordo perché odio prenderlo
gente compressa e sudata
quando ti va bene becchi folate d’alito al tavernello
quando ti va proprio male un vecchio signore con bastone
te lo ficca nel piede dal sandalo aperto
tre giovani scivolano il dito avanti e indietro sullo schermo del loro iphod ipone ipan
insomma il telefono
preferiscono affidare
ad una fredda superficie lucida
la soluzione per la forfora
per il grasso in eccesso
per il test di matematica
per la solitudine
invece di alzare la testa e chiedere consiglio al vicino
arrivo al capolinea
a fatica
ecco la piccola e tondetta macchina di C.
purtroppo è una smart
C.
mio amico e co-autore del progetto blog a due
frena e si ferma proprio in mezzo alla via gianicolense
ma lo può fare: perchè ha la smart
per ricompensarmi del tragitto impervio
mi regala la sovrana lettrice
scritto dallo scenografo inglese bennet
dice che ritrova tratti del mio umorismo
mi ritocco il nuovo rossetto rosso-arancio brillante
ho un vestito anni ’30 a fiorellini e i capelli tipo greta garbo
a boccoli contenuti
ma non ho perso la mia pecorella
faccio la mia porca figura per essere una che esce da una
smart
eccoci qua all’inaugurazione del tutto qua
a monteverde sanno stare al mondo:
porchetta
frittate di cipolla
parmigiana
buon vino
donne stragnocche
uomini oribbili
arriva l’amico e compagno di bevute e recensioni di C.
lo chiamerò M.
c’è un vitigno
racconta C.
che produce un vino dall’ingrediente singolare:
il letame
il vitignolo (?) scioglie una palletta di letame in non so quanti litri d’acqua
poi “asperge” il liquido sulle viti
il mio commento arriva spontaneo
sarà un vino di merda?!
C. mi versa un po’ di vino e pensando di farmi cosa gradita
mi anticipa il suo prossimo regalo
una sputacchiera

ora

io non voglio
assolutamente
una sputacchiera
ma insomma vi sembro tipo da sputacchiera?
a lui
evidentemente
si

dopo vari bicchieri di vino
e vari assaggi che messi insieme (nello stomaco) già cominciavano a somigliare ad un pasto completo
i due amici prenotano un posticino
avviando così la
2° parte della serata
ci spostiamo all’osteria di monteverde
un’unica stanza piena di tavoli e dietro due archetti
cucina a vista
i due cuochi hanno in testa il toc
che ho imparato essere il cappello a forma di pandoro bianco
ci accoglie F. che saluta con confidenza i due amici abituè
ci fa accomodare ad un tavolino sotto uno scaffale-cantina di vini
sulla parete spicca la foto di zeman
quando osano sfotterlo F. risponde: si può scherzare su tutto  ma non su zeman
oddio meglio non dire quel che penso del pallone
almeno non prima di aver mangiato e lasciato alle spalle la deliziosa osteria
M. è passato un attimo a casa a prendere
le incappucciate
da diverso tempo i due amici ed esperti di vino
quando non sono chiamati ad assaggiare per lavoro
si tengono allenati con questo gioco:
incappucciano una o più bottiglie di vino pregiato
lo versano al compagno/i con lo scopo di farne indovinare
provenienza e nome
in confronto dexter è perfettamente in grado di intendere
la serata si rivela un successo
i due amici sono veramente matti scocciati e io naturalmente
sono completamente nel mio
C. mi chiede la classifica dei tre primi piatti romani
mai come ora ho la risposta pronta
-gricia
-cacio e pepe
-carbonara
su certe cose ho le idee chiare
arrivano piatti candidi enormi e una pasta ottima
salsa delicata ma presente
la cottura geniale
super al dente e al limite del crudo
come ho sempre adorato
l’amico M. continua a versare vino bianco incappucciato
so che il vino si giudica
prima: al naso
poi: al palato
sono preparatissima
giriamo i bicchieri e mi hanno ammesso a partecipare al gioco
(io che non capisco nulla di vino e ho un pesante passato di ex astemia)
dico a caso quello che sento al naso:
pesca
loro annuiscono tutti seri
-poi sento odore odore…di
uva!!?
non mi si può nascondere niente
C. fa commenti più professionali
dice è fruttato dice è verde dice è invecchiato dice è agrumato
ora tocca a me con le domande però
chiudete gli occhi dico io
-ditemi che tipo di donna vi suggerisce questo vino
M. si immagina un pedalò
aia
il vino comincia a fare i suoi effetti
C. è indeciso tra alcuni vini tipo passerina pecorino…
vini allusivi insomma
ma alla fine M. sbuccia la bottiglia di vino
e dice che è un vino piacione
passerina
costruito a tavolino per piacere
insomma un po’ come angelina jolie no?
si
non ce la faccio a finire il mio piatto di pasta
il bruscomagentil oste F.
passa dalle parti del nostro tavolo e schiocca le dita
schiocca le dita come in genere si schioccano per chiamare un cane o quando ti viene un’idea geniale
non può avercela con me
non può aver fatto quel gestaccio ad una donna della mia classe e così ben vestita
e invece si
ce l’ha proprio con me
con un’occhiataccia severa mi fa capire che devo finire il mio piatto di pasta
nonostante la cinta verde del mio vestito tiri come un carro di buoi
impaurita dall’autorevolezza del cattivissimo oste
la finisco
anzi quasi la faccio finita
del resto si sa
adoro prendere ordini dagli uomini
seconda bottiglia incappucciata
stavolta M. versa un meraviglioso liquido rosso sangue
-è vino rosso!
di nuovo è evidente a tutti che
sono un genio
al naso sento che potrebbe allappà
-sento del… cachi
-bene bene che altro senti?
al palato sento odore di soffitta con bambole impolverate
sento ciliegia
-che altro senti alessia? chiedono seri e interessati i due amici
sento,…..sento…
gli sci!
……
dopo un imbarazzante silenzio M. dice che in effetti
si
ho ragione
c’è un alta presenza di ferrina nel retrogusto del vino….
io sto fuori come una zucchina e loro comprensivi come una madre scema
questa si che è una bella serata
arrivano i loro piatti
il cuoco ci manda ad assaggiare trippa di pesce
c’è poi un piatto di formaggi favolosi con immancabile vaschetta di miele
poi un piatto con pancetta fritta sdrammatizzata da una palla di granita ghiacciata all’amarena
santa lucia ci protegga la vista
diceva la mia zia adorata
l’oste prende una bottiglia di vino dallo scaffale sopra la mia testa
dico ai commensali:
certo pensate se mi cade in testa una bottiglia?
dopo l’esperienza del ventilatore temo sempre il peggio
e l’oste prontamente suggerisce di meglio:
pensa se ti cadono in testa ..tutte le bottiglie?
in effetti c’è sempre qualcosa di peggio che potrebbe accadere
(potrebbe ..piovere)

incredibile a dirsi
c’è una 3° parte della serata
M. e C. mi vogliono assolutamente portare
a La gourmandise
dove gelato e gelataio meritano almeno una visita nella vita
gusti sopraffini e artigianali
il gelataio è un personaggio del signore degli anelli
ha un ciuffo e baffi tra il rockabilli e il rinascimento francese
è raffreddato e lo scambio per sardo
M. e C. assaggiano sfacciatamente tutti
ma dico proprio tutti
i gusti del gelataio matto
io mi limito ai gusti della mia coppetta:
uva fragola
zabaione al passito
crema di albicocche caramellata
panna

un’esperienza senza precedenti
e si sa che io
di precedenti in questo campo
ne vanto più di totò reina
e così in una tripla serata di metà settembre
afferro meglio il gusto della mia esistenza
l’eccentrica compagnia a braccetto con vino e ottima cucina
mi fanno scordare di essere una
solitaria malinconica rompicoglioni musicista sospesa
diretta verso una nottata ricca di sogni
e verso una vita se non ancora
risolta
almeno più grassa e soddisfatta






2° parte della serata:
L'Osteria di Monteverde
via Pietro Cartoni 163



3° parte della serata: 
La gourdmandise
Via F. cavallotti 36/b


(roma 19.9.2012)

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