21/11/13

non c'è tempo per dare un nome ai morti




vento
custodisci la polvere dei ricordi la cenere dei sogni
le noci di cocco i capelli zuppi
i sassi
schegge di quella sedia su cui sedeva inquieto ma tenero
vento
abbi pietà dei loro resti svuotati del futuro
parlo col vento
devo essermi ammalato
non trovo più altro
vento
sussurro
la troppa acqua ha inaridito le mie corde vocali
l’acqua mia amica fidata
stavolta ci ha tutti traditi
risucchiato la mia famiglia e ogni possibile risata     
in un’ora e in un’onda
scompaiono i miei cari volti e i miei insuccessi
non so se sono sopravvissuto
ma se lo sono
vento
prendi anche me e soffocami con il tuo abbraccio
non ho più lacrime domande preghiere amici
insegnami ora il da farsi
oppure soffiami via nel luogo dei miei figli scomparsi






 (tifone Hayian- Filippine- mondo- 9.11.2013)

Nessun commento:

Posta un commento