17/07/13

briciole




briciole
quante briciole si riescono a ricavare dalla pancia di una rinsecchita fetta di pane casareccio?
decine
centinaia
migliaia?
le dita separano attente le briciole sulla tovaglia di carta
le raggruppano
poi le separano di nuovo e le fanno in pezzetti ancora più piccoli
devono essere tutte uguali
le briciole
ma la mollica è secca e alcune sono ancora troppo grosse
non va bene
non va ancora bene
le dita si muovono stanche sul mucchietto di briciole
non conta nient’altro che
creare un mucchietto di briciole omogenee
dare un ordine almeno alle briciole
eccola che stacca un altro pezzetto dalla mollica
ne escono altre quattro briciole
le lavora e le spinge verso le altre
il mucchietto si fa sempre più consistente

sparisce l’intorno
occhi dita mente bistecche fettuccine disinteresse pensiero
unico obiettivo: creare un mucchietto di briciole che si rispetti
ed ecco che mentre le decine di briciole si abbracciano silenziose
e una poltiglia bianca si fa larga e alta su una tovaglia di carta di una trattoria selvaggia
ecco che
spariscono le parole imbecilli e gettate a terra come un fazzoletti sporchi
spariscono le bocche affamate e ignoranti
spariscono i canti delle cicale
spariscono gli orecchini i rossetti le patate fritte troppo salate
spariscono gli amori annegati
spariscono gli invidiosi e i loro gesti sabotatori
sparisci finalmente tu
le tue meches
le tue perle
la tua sciatteria nei confronti dell’ultima briciola che ti era rimasta
la tua insofferenza a ciò che avresti dovuto
potuto
forse addirittura saputo

amare



(roma 17.7.2013)

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