10/01/12

le f(r)asi della mia adol(or)escenza


sapete quel bel periodo che un ragazzo passa a chiedersi se è fico o non è fico se lo sturmundrang che sente è passeggero se è la passione che prova è ricambiata?
beh
io ho avuto preziosi consigli e spunti di riflessione da più parti
(gli adulti)
che vado a citare qui di seguito
  • mi raccomando: MAI essere te stessa
(cit. la mia adorata e dolce mammma)
quando imbranatissima e inesperta e timida mi capitava di uscire con qualche sfortunato ragazzo a cui accidentalmente sembravo piacere mia madre trovava l'episodio incredibile e sovrannaturale e non sapendo che altro consigliarmi e soprattutto non avendo (ancora) la confidenza (e il numero) per avvertire il malcapitato dell'incombente sciagura
cercava di ridurre al minimo le possibilità che il ragazzo scoprisse veramente il mio terribile carattere
e che
quindi
mi scaricasse subito dopo la prima uscita
mai essere te stessa
era quello che mi sentivo ripetere
cercavo talmente tanto di oppormi a questo consiglio così violento e scorretto verso il corteggiatore di turno che presi l'abitudine di dare il peggio di me già dal primo appuntamento per evitare (di dare)fregature
questa abitudine mi è rimasta
grazie mamma
  • che santa lucia ti protegga la vista (perchè l'appetito non ti manca)
  • (come anche) meglio farti un vestito che invitarti a cena
(cit. zii e cugini vari)

cresciuta con donne e uomini mancati chef ho approfittato della situazione sin da piccola
la cosa venne incoraggiata per alcuni anni dal momento che ero sottopeso e mi si dava da mangiare spesso e volentieri poi ad una certa età e senza un giusto preavviso mio padre tirò fuori la storia che ero grassa (vedi punto seguente) e che dovevo stare attenta
ma io ormai avevo preso il via e trovavo naturale strafogarmi di tutto quello che mi pareva buono senza fare complimenti o pensare alle cose delle femmine cretine che voglionofarelamodella

  • hai le ginocchia da lavandaia
(cit. mio adorato e caro padre)
nel bel mezzo dell'adolescenza (e diosolosa quanto si sia brutti e allo stesso tempo bisognosi di sentirsi dire che invece si è belli) tra brufoli apparecchio fisso complessi di tutti i generi tranne che musicali delusioni d'amore e reggiseni semivuoti
mio padre cominciò a fare sermoni sullo sport e sull'importanza di una "gamba snella" in una donna e cominciò a mettermi in testa questa idea delle
ginocchia da lavandaia
non ho mai veramente capito che volesse dire ma ci soffrivo parecchio e sapevo che non era una cosa bella
per fortuna ho puntato su altro
e comunque i miei panni sono sempre stati strapuliti
forse aveva ragione mio padre allora
seguo continuando con il citare un'altra perla di saggezza proveniente dal mio primo riferimento maschile
  • mens sana in corpore sano

ecco perchè detesto lo sport
finalmente lo posso dire
io
detesto
lo
sport
!!!!!!!!!!!!

che liberazione!
spero che mio padre legga il mio blog!
paragoni continui con la mia migliore amica strafica atletica bella muscolosa sportiva che
scalmanata e dedita ad ogni tipo di sport agonistico
compreso quello di correre con la bicicletta buttandosi giù per i burroni o contro gli alberi incoscientemente e fare dei voli spettacolari dopo i quali si alzava con nonchalance e continuava la corsa
la ragazzina veniva presa come modello ed esempio dal mio genitore che additandomi con disprezzo mi incoraggiava
"vedi le ginocchia di paola? sono piene di lividi!!! e le tue invece bianche bianche....!"
che umiliazione
ma
lo sport non può essere un'attività positiva dal momento che

fa sudare come maiali
trasforma il tuo corpo in un corpo diverso
toglie il respiro
allora tra i due è meglio il sesso

la mente mia sta tanto bene nel mio corpo morbido e privo di muscolatura sporgente
la mente mia ringrazia perchè si rende perfettamente conto che alzarsi un'ora prima la mattina per andare a correre sarebbe patologico insano hitleriano
la mente mia è sana in un corpore sanissimo
stanno tutti e due da sempre in salute
forse proprio
grazie
alla mia inossidabile
pigrizia

  • non si può sempre fare quel che si vuole

(cit. madre)

di fronte alle mie lamentele nei confronti del mondo della musica e dei miei sfoghi sui vari argomenti che da sempre mi preoccupano e mi coinvolgono (chachet da pianto nei locali, produttori che si rivelano una ciofega, musicisti che improvvisamente impazziscono e lasciano il gruppo dicendo non sai con chi stai suonando....ecc...)
mia madre sapeva cosa dire
e continuava a ricordarmi che
uno su mille ce la fa
(sottointendendo e manco con troppa sottaggine che quell'uno su mille di certo non sono io)
e aggiungendo
anche io
da ragazza volevo fare
la modella
............
dunque
allora
come spiegare
..............
perchè dici "anche io"???
cazzo c'entra un lavoro cretino come quello della modella con quello della musicista?!!?!?!?!!?
ti sembrano
mi
ni
mame
nte
paragonabili???
sai anch'io volevo fare la modella
un atelier di moda mi aveva offerto un contratto come indossatrice
ma a quei tempi....tuo padre non ha voluto e quindi io
sai...
insomma tu invece hai la fortuna di fare quello che ti pare
e ti lamenti
......
fammi fammi fare quello che mi pare pare
grazie a tutti per avermi supportato e sopportato
e apportato la vostra saggezza ed esperienza
al mio percorso di vita
soprattutto durante l'adolorescenza
sono quella che sono anche grazie a ciò che ho sentito dire
solo non capisco lo stupore di chi mi trovò
a tredici anni
immersa nella lettura del libro
"come ammazzare mamma e papà"

mah
(roma 10.1.2012) 

1 commento:

  1. Non so perché c'è sempre una certa difficoltà da parte dei genitori ad accettare i figli per quello che sono e in definitiva sostenerli.
    Forse perché si tende a considerarli proprie estensioni, invece che persone autonome con proprie caratteristiche e attitudini, o forse
    perché l'ansia "per il loro bene" ci fa sembrare più "sicuro" che i figli percorrano la stessa strada dei padri (o delle madri). Insomma, non so se è colpa dell'egocentrismo o dell'ansia, ma cmq questo post è interessante. Alla prossima BACI Alessia

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