preambolo
-come mai non hai ‘sfondato’ in italia? come mai non sei famosa? come mai non ti ho visto in TV?
sei così brava secondo me…
che gran fascino queste domande-non domande
domande che contengono una contraddizione di fondo che solo ai pochi è data di conoscere
è come se invece di chiedere:
-come mai la frittata è fatta sbattendo le uova?
si chiedesse ad un cuoco:
-ma come mai la frittata non è fatta sbattendo i carciofini?
come quelle domande dei nipotini all’unica single e senza figli della famiglia
-come mai NON hai figli?
alla quale io sempre prontamente rispondo rigirando la domanda
-e come mai invece i tuoi genitori ce li hanno?
senza battere ciglio ma sentendomi un fallimento
come mai HAI figli?
dovrebbe essere la domanda
invece non lo è mai
apro un piccolo capitolo del mio blog chiamato ‘la discograsfiga italiana e l’artista emergente
per raccontare ad un pubblico mal selezionato (voi)
le mie esperienze con la discografia italiana
e forse molti capiranno poi le motivazionidi questo mio
-gesto estremo
nel 2014 scappo a londra
con la demo del mio secondo disco ‘Synth o matic’
auto prodotto con i soldi di parenti e amici
nonchè la vendita della mia tastiera Korg Stage
dico starò un paio di mesi ma
invece non torno più ma:
mandiamo indietro il filmato
è il 2011 e vivo un pò di mesi a new york
reduce di un paio di anni di piano jazz con Diego Caravano dei Neri per caso
piena di idee e voicings nuovi nella testa
non voglio perdere l’allenamento e lo studio
quindi affitto una stanza al conservatorio di brooklin
per non perdere la mano
e lì mi cominciano a venire le prime idee
pezzi ormai storici come ‘Non serve parlare’ o ‘Tu’
hanno visto le loro radici sul quel pianoforte a coda a brooklin hights
sento nascere un fiore dentro di me e lo annaffio tutti i giorni
strano ritrovarsi a scrivere in italiano
proprio mentre mi trovo fuori dall’Italia
se è per questo allora anche questo blog è nato nello stesso momento!
torno a Roma
good vibes e determinata a metter su la band
registrare una demo e farmi il giro dei produttori
convinta di avere in mano dei pezzi che spaccano
è venuto il mio momento
lo sento!
una mia cugina benestante e benfrequentante
mi fa un giorno:
so che non vuoi aiuti da nessuno ma io conosco un produttore che può aiutarti
ha prodotto Pino Daniele
chi sono io per rifiutare un incontro con uno che ha avuto a che fare con il gigante napoletano?
il suo studio è a prati (dove altro sennò?!)
appena entro nella sua stanza mi colpiscono le seguenti
-il disco d’oro di Pino incornicata sulla scrivania
-la scrivania di tassello e pelle degna di uno studio notarile
-i suoi capelli arancioni su pelle abbronzata di sessantacinquenne troppo dedito alla barca a vela
non in questo ordine
dopo un breve colloquio mi dà appuntamento da me per una session
il gentile e dimesso Mr 1 siede su una sediola mentre io passo da uno strumento all’altro con passione
comincio con un paio di pezzi al pianoforte
poi passo alla chitarra e poi ancora infiammo la loop machine con i miei spoken poems
c’è il jazz c’è il blues c’è il soul
c’è l’hip hop c’è la vita c’è la morte
c’è l’amore c’è il lutto
c’è tutto
il produttore segue intrigato e sorride
dopo un’ora mi siedo e aspetto un feedback palpitante
lui prende pochi secondi di silenzio
e poi mi fa:
‘ma tu
come artista
sei più dolce o aggressiva?’
cala il sipario
io - produttore N. 1 = 0 - 0
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