13/12/23

la discograsfiga italiana e l’artista emergente


produttore N.1: ’dolce o aggressiva?’ 



preambolo


-come mai non hai ‘sfondato’ in italia? come mai non sei famosa? come mai non ti ho visto in TV?

sei così brava secondo me…


che gran fascino queste domande-non domande

domande che contengono una contraddizione di fondo che solo ai pochi è data di conoscere

è come se invece di chiedere:

-come mai la frittata è fatta sbattendo le uova?

si chiedesse ad un cuoco: 

-ma come mai la frittata non è fatta sbattendo i carciofini?


come quelle domande dei nipotini all’unica single e senza figli della famiglia

-come mai NON hai figli?

alla quale io sempre prontamente rispondo rigirando la domanda

-e come mai invece i tuoi genitori ce li hanno?

senza battere ciglio ma sentendomi un fallimento 

come mai HAI figli? 

dovrebbe essere la domanda 

invece non lo è mai

 

apro un piccolo capitolo del mio blog chiamato  ‘la discograsfiga italiana e l’artista emergente

per raccontare ad un pubblico mal selezionato (voi)

le mie esperienze con la discografia italiana 

e forse molti capiranno poi le motivazionidi questo mio

-gesto estremo 


nel 2014 scappo a londra 

con la demo del mio secondo disco ‘Synth o matic’ 

auto prodotto con i soldi di parenti e amici 

nonchè la vendita della mia tastiera Korg Stage 

dico starò un paio di mesi ma

invece non torno più ma:


mandiamo indietro il filmato 


è il 2011 e vivo un pò di mesi a new york 

reduce di un paio di anni di piano jazz con Diego Caravano dei Neri per caso 

piena di idee e voicings nuovi nella testa

non voglio perdere l’allenamento e lo studio

quindi affitto una stanza al conservatorio di brooklin

per non perdere la mano

e lì mi cominciano a venire le prime idee 

pezzi ormai storici come ‘Non serve parlare’ o ‘Tu’ 

hanno visto le loro radici sul quel pianoforte a coda a brooklin hights

 

sento nascere un fiore dentro di me e lo annaffio tutti i giorni 


strano ritrovarsi a scrivere in italiano 

proprio mentre mi trovo fuori dall’Italia


se è per questo allora anche questo blog è nato nello stesso momento!


torno a Roma 

good vibes e determinata a metter su la band 

registrare una demo e farmi il giro dei produttori 

convinta di avere in mano dei pezzi che spaccano 

è venuto il mio momento

lo sento!


una mia cugina benestante e benfrequentante 

mi fa un giorno:

so che non vuoi aiuti da nessuno ma io conosco un produttore che può aiutarti 

ha prodotto Pino Daniele 


chi sono io per rifiutare un incontro con uno che ha avuto a che fare con il gigante napoletano?


il suo studio è a prati  (dove altro sennò?!)

appena entro nella sua stanza mi colpiscono le seguenti


-il disco d’oro di Pino incornicata sulla scrivania 

-la scrivania di tassello e pelle degna di uno studio notarile

-i suoi capelli arancioni su pelle abbronzata di sessantacinquenne troppo dedito alla barca a vela


non in questo ordine 


dopo un breve colloquio mi dà appuntamento da me per una session 


il gentile e dimesso Mr 1 siede su una sediola mentre io passo da uno strumento all’altro con passione

comincio con un paio di pezzi al pianoforte 

poi passo alla chitarra e poi ancora infiammo la loop machine con i miei spoken poems

c’è il jazz c’è il blues c’è il soul 

c’è l’hip hop c’è la vita c’è la morte 

c’è l’amore c’è il lutto 

c’è tutto 


il produttore segue intrigato e sorride 

dopo un’ora mi siedo e aspetto un feedback palpitante

lui prende pochi secondi di silenzio 

e poi mi fa:


‘ma tu 

come artista 

sei più dolce o aggressiva?’




cala il sipario


io - produttore N. 1 = 0 - 0





(londra 19.12.2023)

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