25/12/12

nouB elataN





ricordi quell’opera d’arte di cioccolato bollente versato sul pandoro maciullato a mò di stella?
panna montata fatta in casa e via
anche il film più spaventoso diventava via col vento
anche la famiglia più nera si concedeva un tuffo nel grigio
aspetto quell’opera ogni anno
nonostante tu ti sia impuntato e non ti faccia più vivo
ah già perché non lo sei
comunque come va da quelle parti?
qui oggi sarebbe la vigilia di natale
palle rotte stelline di ikea letti sfatti rubinetti che perdono malinconia che vince
ah qualcuno all’ospedale
niente albero per me ed è la prima volta
comincio ad invecchiare si vede
e ad essere sincera me la cavo veramente male
con i vivi
qui non ci si parla da mesi
gli incontri recenti tutti finiti in un mai più
gli incontri decenti quelli su facebook ma soprattutto
manchi tu
tu e la signora che ti tiene per mano
anzi a proposito è un po’ che è sparita
all’inizio mi ero anche risentita ma ora sono più serena
vorrei che si presentasse ogni tanto in cucina
soprattutto quando ho a che fare con la farina
qui come sapete benissimo
i vivi non ci sanno gran che fare con me
perciò mi rivolgo a voi due
da lassù magari vedete le cose in un altro modo
avrei una voglia sfrenata di farmi una bella chiacchierata
hei bella signora ti ricordi quando stendevi la pasta nella tua cucina di pan pepato?
io accanto a te prendevo nota su un quaderno dei passanti sulla piccola scaletta
dando così già i primi segni di non essere proprio in forma perfetta..
il caldo del forno e gli odori di burro e zucchero sciolti illuminavano le gote del tuo viso
le tue mani tra gli impasti e il tuo grembiule imbiancato facevano da rete al mio incerto cammino sul filo
non sapevo allora che questi sarebbero stati i miei ricordi migliori
i miei ricordi migliori
già perché come dicevo il presente non è un gran che
ogni tentativo di chiarirsi con uno dei vivi
va a finire in una ferita mortale
m’hanno mandato al fronte
ma io orgogliosa e sfacciata mi sono presentata senza armi e senza alcuna competenza
e senza saperne niente
di guerra e violenza
e come prevedibile ho camminato all’indietro spaventata
fino a che la mia schiena non ha sbattuto contro il muro
da lì nessuna via d’uscita
dove potevo ancora scappare?
e quindi invece di retrocedere mi sono buttata in avanti
ho azzannato anch’io
e inaspettatamente ho scoperto di avere bei denti
vabbè metto in tavola le pizze fritte al pomodoro
risi e bisi
un salame di tonno
i pomodorini al gratin al forno
e il pandoro a stella
è la vigilia
voi lì giù che vi tenete la mano e forse sorridete
di queste mie chiacchiere
dettate soltanto dalla nostalgia
dalla fame
dall’ansia del natale
direte
amore mio ma così tu sfuggi il presente!
sei malinconica e ansiosa allo stesso tempo:
passi la metà del tempo a ricordare cose che non possono tornare
e l’altra metà a temere cose che potrebbero non arrivare
quand’è dunque che vivi la realtà?
no
forse non mi avreste mai parlato così
forse tu avresti spalmato un po’ di burro danese
su una fettina di pane
e con un bel bicchiere di latte mi avresti
baciato la fronte fresca augurandomi piano
buon natale




(roma 25.1.2012)

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