14/12/12

l'arte del ripassare





ho poche cose di cui andar fiera
(come ammoniva una persona cara..)
ma di questa mi posso proprio vantare
-l’arte del ripassare-
sono fermamente convinta
che tutto o quasi possa trasformarsi in qualcos’altro
ingredienti insignificanti e dal sapore ormai svanito
che danno miracolosamente luce ad un piatto esotico sexy innovativo
nella mia padella in effetti
ci può finire di tutto:
mezza cipolla a due passi dal farla finita
una manciata di pomodorini suicidi
mezz’etto di ricotta di capra
avanzi di broccoletti lessati
zucchine romanesche che implorano pietà
prosciutto cotto a dadini
con rispetto intelligenza fantasia e un po’ di follia
dò quasi a tutti una seconda possibilità

è una vita che ripasso
ripasso senza ritegno
ripasso tutto
ripasso persino parole
parole di ieri
parole dell’altro ieri
parole che ritrovo in frigo abbandonate da mesi
parole scadute
parole incellofanate
parole che hanno perso la loro freschezza
finiscono in padella con aglio olio e tante spezie
così di quelle più faticose
non sento il sapore

forse serve un po’ più di sale
o forse il mare
il mare di quel giorno così ventoso
quando il tuoi capelli erano ancora corti e il presente non mi sembrava così
odioso
servirebbe un po’ di quel mattino
di quella sabbia tra i denti e di onde negli occhi
si
serve decisamente un po’ più di mare
e forse c’è ancora troppo rancore
quindi aggiungerò dell’acqua per stemperare
devo mischiare girare spadellare
è ancora troppo presto per assaggiare
aspetterò che l’intruglio sia andato avanti
che i sentimenti imbiondiscano
che i pensieri assorbano il profumo di altri pensieri
che le idee per il futuro si confondano con il mio pessimismo
alzo un po’ la fiamma
niente copertura
il vapore mi assale violento
strano
non ho nessuna paura
solo voglia di trasformare questo intruglio forse infetto
in un piatto perfetto
dunque mischio:
le tue crude parole con il mio ammuffito silenzio
il tuo sciatto modo di portare i jeans con il mio peggior concerto
l’ultima volta che ti ho stretto la mano con il tuo sbilenco schiaffo
i miei -si- poco convinti con il tuo più bel tatuaggio
credo sia pronto ormai
ora di spegnere il fuoco
servire in tavola
chiudere gli occhi e sentire finalmente sul palato
un sapore
un sapore mai provato
un nuovo cuscino
un nuovo piatto
un nuovo palato
un nuovo assaggio
un po’ di te un po’ di qualcun altro ma è tutto diverso
più sano
più equilibrato
più così poco ti ho amato





(roma 14.12.2012)

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