23/07/12

roma- ostia




ogni rigo
ogni passo
ogni pensiero
ogni euro speso
mi matura
mi tocca
mi spetta
mi scocca
puntuale e seria
devo stavolta aver scordato
qualcosa
qualcosa di importante
porca miseria
e non ricordo altro che te
laggiù
distante
nel frattempo
nel frastuono
nel me di te
devo aver dimenticato
dove ero io
e devo aver dimenticato
e mi sembra impassibile
che non c’era anima viva
a preoccuparsi
occuparsi
mantenersi
di me
questo ho dimenticato
per tutto quel tempo
che è il mio passato
vabè
dimenticarsi di sé
che male c’è
niente di più facile
niente di più crudele
niente che non sia già stato fatto
niente di più disumano
e senza ri(s)catto

ma ora sono in treno
non mi importa più di niente
se non di guardare
fuori dal finestrino
attenta a schivare tutta l’altra gente
ogni tanto mi si avvicina
qualcuno
faccio simpatia si vede
a più d’uno
ma io sono lontana chilometri
e non ho voglia di
parlare aprire scottarmi
avere ancora a che fare con i miei
limiti
quindi
giù gli occhiali
su il cappuccio della felpa
niente lucidalabbra
non voglio interagire
mi sento solo molto stanca
sì viaggio da sola
e non ho paura di nulla
ho trentacinque euro  in tasca
una penna
un quaderno
un pezzo di pizza
bianca
mi basta
per essere illusa
uno straccio di serenità
una volta tanto
lo acciuffo su questo
treno malconcio
gente in transito
da roma a ostia
ed io non posso dimenticarmi più
quanto invece la vita sia tosta




(roma 21.7.2012)

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