08/09/10

se sono così

mi hai reso libera mi hai fatto assaggiare la crema fatta in casa quando io ero abituata al pane e acqua mi hai lasciato infornare impensabili dolci fatti di erba e terra come se fossero veri e mi hai lasciato piangere quando ero triste e ridere quando ero felice nessun giudizio nessun rimprovero nessun devi mi hai lasciato farti fare quello che volevo perchè ti piaceva vedermi giocare e lasciarmi fare quello che volevo potevo correre senza paura nei campi sconfinati del tuo cuore e gridare tra le mura delle tue forti braccia ogni tuo sorriso tranquillizzava la mia agitazione ogni tua carezza una pagina su cui scrivere quello che mi mancava e quello che mi mancava era tantissimo e tu lo sapevi cercavi di darmi tutto quello che potevi e se oggi posso amare lo devo soltanto a te e se devo proprio ringraziare qualcuno non ringrazio certo dio o altri che non ho mai conosciuto di persona o che non ci sono stati quando c’erano le serie difficoltà ringrazio te che mi hai costruito dentro gli strumenti per aggiustare tutto andando via quando il tuo lavoro era finito mi hai lasciato senza fiato e non ho avuto il tempo di dirti grazie o forse non è servito perchè era sotto i tuoi occhi il mio amore e il mio rispetto e la mia gioia nello starti accanto quando non avevo ancora molte parole per dire sto male ho paura di impazzire e non avevo altro che i sogni e la mente per scappare ma ora ho le mie gambe e per fortuna loro fanno quello che gli dico io e io gli comincio a dire camminate e non vi fermate fino a nuovi ordini e se sono riuscita a muovere qualche passo lo devo a te so che mi stai a guardare e per questo cerco di comportarmi bene e di non farmi scappare la parola odio verso quelli che sono meno di te e ce n’è molti devo dire non posso più aspettare ti posso riabbracciare ti posso riabbracciare lasciami fare quello che posso fare

(07.09.2010 new york)

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