19/09/10

li(ea)ving new york


di fronte al gate a11 dell’areoporto di newark mangio un chips and guacamole pieno di aglio e cipolla che se anche il destino mi avesse voluto sorprendere e mettermi accanto il mio futuro marito sull’aereo con tutto l’amore del mondo lo avrei perso prima di averlo ma come ho sempre fatto dò la priorità al piacere del palato rispetto a quello del talamo e seduta alla currito cantina scrivo questo raccontino per schirirmi le idee più che per comunicarle al lettore eventuale bella la festa di addio alla sottoscritta molti amici molti colori di occhi molti stili molte sessualità molti accenti molto cibo italiano messicano americano (??) io cucino una valanga di maccheroni e delle favolose melanzane a funghetto in padella e come assistente ho una amica biologa assassina di topi che si permette di preparare un’insalata senza olio e sale perchè dice non ci va e ci mette solo aceto balsamico che io detesto e ci taglia dentro pomodori mais fagioli neri avocado cipolla rossa e un paio di falangi ma il risultato lo devo ammettere è inpensabile e impeccabile buonissima mentre il mio fantastico roomate ha pulito tutta la casa per l’occasione e ha preparato un piatto con uva formaggi francesi pomodorini olive e devo dire che ci sono molti colori su quella tavola e riflettono moltissimo lo stato d’animo che ti porti via da new york la mia assistente mi chiede come le devo tagliare le melanzane?e io rispondo a funghetto e lei mi guarda stranita e si fa consigliare dall’africana che sembra valutare la situazione astutamente astenendosi dall’intervenire nel frattempo l’attriceproduttricerompicoionifrancese arriva in tutta la sua beltà e comincia a lamentarsi che nessuno le ha ancora versato del vino comincia a lamentarsi che lei non ha una casa bella come la nostra che rinomina per l’occasione “chateaux” il castello e l’invidia la pervade tutta e comincia a prendere informazioni sul costo dell’affitto e su come prendere possesso dello chateaux perchè si astoria è il quartiere più bello di niuiork ma è ora di farla finita colle cazzate e brooklin non si batte!! tesòòrrro!! l’africana ha un cuore sulla giacca ed è all’incontrario le chiedo perchè e mi dice perchè stai partendo è triste ed è triste anche la biologa e comincio a essere triste anche io più che altro perchè mi rendo conto che la salsa per la pasta è ancora troppo lenta e la devo ripassare un pò in padella nel frattempo entra in casa un cinepponese americano e non capiamo di chi è amico e allora mi decido a chiederglielo e lui risponde che è amico del mio roomate dal liceo allora la francese lo assale di domande e lo trova anche simpatico arrivano la cipriota con giorg maicol e chitarra a seguito oh no e un’amica molto rossettata poi il francese rasta bonazzo con bicicletta e una bottiglia di sakè? arriva l’altra fuori di testa che ama il cioccolato e non capisce come io non lo voglia mangiare nonostante ce ne abbia parecchio in casa e la vicina moglie del produttore soul e i vicini con cane terrorizzato da tutto e la serata comincia con una bella abbuffata all’italiana unico neo una vaschetta di parmigiano che inaspettatamente appare sulla tavola a mia insaputa credo che la francese abbia insistito per avere il parmesan sulla mia pasta che essendo all’arrabbiata (per fare stare a suo agio la francese) non chiede e non vuole il parmesan comincio un’accesa discussione con lo chef francese bonazzo e altri a margine sul fatto che l’aglio non va d’accordo con il parmigiano e cominciano a innervosirmi con frasi tipo apri la tua mente cucinare deve essere un’esperienza creativa non ci devono essere questi limiti tutto quello che conta è il sapore il gusto e ognuno ha un gusto diverso e personale eh no eh! la pasta all’arrabbiata con parmesan no! insomma mi ritrovo sul divano accanto allo chef che dato che mi sono ustionata il dito cucinando la pasta decide di darmi un bacio sul dito e mi mostra la lingua dicendomi in un inglese sdentato che la saliva curerebbe l’ustione molto meglio allora mi alzo di scatto e vado a scolare la pasta incapace di sostenere qualsiasi conversazione 1) che vagamente accenni al sesso 2) con il sogno erotico di almeno altre 8 donne nella stessa stanza con me e pronte a saltarmi al collo al minimo mio accenno di ammiccamento dunque la serata procede tranquilla e il rasta francese sembra propendere un pò per tutte e ora si dirige verso la mia amica assassina di topi/biologa con le sue avances sexi quindi dopo questo c’è da prendere una decisione seria quindi io e la biologa ci appartiamo per discutere sui dettagli del prossimo menage a troi in cui troi sta per tre e non per ragazze poco serie e ci blocchiamo subito sul primo problema entrambe abbiamo dei peli sulle gambe che in confronto i capelli rasta del francese sembrano seta poi ci sarebbe il problema di scoppiare a ridere appena io e lei ci rendiamo conto di doverci un minimo slinguazzare o peggio e quindi rimane in sospeso fino a nuovi ordini così decido che è il momento di divertirsi senza pensare troppo ai peli e propongo dunque una sfilata di moda e divido quella maschile da quella femminile iniziano i maschi noi ci posizioniamo tutte sul divano e aspettiamo intrepide la loro preparazione non senza una punta di innato femminile scetticismo ma i ragazzi stavolta ci sanno proprio fare holy shit! entra nella stanza un’improbabile presentatore della sfilata con tanto di foulard giallo al collo e cappello da cappellaio matto è il mio roomate che con la sua classe e simpatia innate presenta la sfilata primo a sfilare è il rasta in tenuta da mattina è naturalmente gorgeous con maglietta di michael jackson e ombrello che rotea con nochalance secondo a sfilare è il cinopponese in versione da sera con occhiali da vista a goccia e non ricordo altro per fortuna e arriviamo al terzo e ultimo a sfilare in veste da notte è giorg maicol con vestaglia elegante molto corta di raso pesante pipa in bocca e nudo come mamma l’ha fatto sotto ma la sopresa è che a fine sfilata si apre la vestaglia e ci lascia sognare per un secondo lasciando la sua ex ragazza franceseattriceproduttricerompicojoni senza parole e senza mutande che dire ragazzi voi siete stati fantastici e ora noi siamo nella merda we are in the shit we are in the shit continuo a dire e ci trasferiamo in un’altra stanza cominciando a pensare come stupirli con la nostra sfilata mumble mumble esce fuori l’idea dell’harem idea della cipriota che caccia una musichetta araba ammiccante e lì cominciano le risate ognuna di noi cerca fulards tende lenzuola sciarpe calzini per coprire le proprie grazie quel tanto che basta per non scatenare un’orgia immediata e per ricordare l’idea dell’harem qualcuna ha addosso accessori un pò fuori dall’idea dell’odalisca tipo la sottoscritta ha una busta fucsia in testa al posto a mò di cappello la biologa assassina una pipa in bocca e una (sola) scarpa mia con tacco l’africana napoletana ha un aggeggio che lampeggia giallo sulla fica per rendere più visibile e chiaro l’accesso la francese invece è nuda con stivali camperos e le altre si arrabbattano come possono il risultato comunque è favoloso e forse abbiamo anche esagerato con le coreografie e le movenze sexi/arabic/haremesche perchè i ragazzi sembrano parecchio hornyzzati dalla nostra sfilata al termine del quale tre delle ragazze hanno anche tirato su le vesti da dietro come usavano fare le odalische nelle corti del sultano a fine balletto.. e vogliono continuare la serata nella stanza da letto allora ci buttano sul lettone e cominciamo a fare delle foto in gruppo il francese rasta si butta su di me ignaro del pericolo e mentre mi morde una chiappa passa una mano sul mio polpaccio che in condizioni normali è anche un gran bel polpaccio ma con tutti quei hair sembra quello di maldini e mi dice “wow!!” e io dico don’t touch me then! mi vorrei ammazzare sotterrare però alla fine è anche naturale e lui con faccia tra il disgustato e lo stupit/do mi propone di rasarmi lui cosa tutt’altro che allettante e il nostro progetto del menage a troi si allontana rapidamente dalle nostre menti malate e impreparate
è il momento del dessert e della riunione buddista accidenti tutti contro di me chiedono di cantare chiedono che ne penso dell’esperienza a new york chiedono cosa riporto in italia chiedono di intonare un pezzo chiedono di parlare di me chiedono tutto e io non voglio dire dare niente gli accordi della chitarra mi deprimono mi sto per mettere a piangere o a urlare lasciatemi in paceeeeee il mio roomate prende egregiamente in mano la situazione e improvvisa una canzone su di me molto dolce e mi tiene la mano mentre due tre di loro pensano perchè non ti mangi il cioccolatino porca miseria? perchè la cioccolata non mi va quindi la cipriota e il cinopponese visto che io non spiccico parola su come mi sento cominciano la chiacchierata su come è importante to connect e giuro che in meno di un minuto sparano delle ovvietà che mi colpiscono al cuore come proiettili precisissimi non gliela posso fare mi capiscono solo le due suddaiole l’africana e l’assassina certo bella consolazione ma con gli occhi mi supportano e mi danno coraggio bene la serata si conclude con il francese rasta che mi stringe le mani con fare tutt’altro che seduttivo ma anzi molto paterno e mi dice ricordati che la famiglia è tutto quello che di più prezioso avrai mai o cristo santo sono fottuta però è sincero e anche serio in quel momento saluto tutti e spengo la luce dei pensieri è ora di dormire e ritrovarsi in un posto nuovo domani e non avere paura di niente quello che non riesco a dire è che forse per la prima volta in vita mia mi sono data una possibilità e ho saputo anche chiedere aiuto non è male conto di rifarlo presto anzi subito anzi sempre

(18.09.2010 new york)

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