09/09/10

a cuul nait in niu iork with frenz

L'africana Francesca
Sarah la fotografa swiss


L'amica salernitana Hylde
 io
invitato a cena e cucinato spaghetti per amica salernitana a niuiork (Hylde)
dopo cena senza nemmeno un bicchiere di vino mi dice che nel weekend in una bella casa in campagna ha guardato una soap overa-
poi ci dirigiamo verso la metropolitana nel treno risponde al cellulare che stranamente le prende sotto la metro e dice all'amica Francesca (un'altro articolo..): scusa era caduta la lingua..
dicendomi quanto sono fortunata ad abitare in una zona così bella di Brooklin nomina il nome della mia via e dice Sanmazz (St. Marks)-
perdiamo due treni perchè lei è intenta a pronunciare per bene i nomi delle stazioni su mio consiglio dato che si trova a nuova york da un anno e sembra che parli arabo quando parla inglese-
mentre finalmente azzecchiamo il treno che ci porterà a destinazione facciamo un balletto davanti al vagone perchè ci sembrava che avevamo perso poco tempo
finalmente finiamo nel locale dove ci aspetta l’altra amica ridenominata l'africana per il suo amore per i ritmi afro-
non è molto contenta di vedermi perchè mi dice subito come mai che ogni volta che esco con te ci sono solo donne?? -
ci accoglie l’amica francese (Lydia) sempre incazzata (nera) soprattutto coi clienti e direi soprattutto coi clienti lenti e direi soprattutto con noi-
nell'indecisione sui dolci propostici dalla gentile cameriera l'africana goduriosa decide di ordinare entrambi i dolci e li nomina il fidanzato e l'amante (dolce di ricotta e mousse al cioccolato)

ci sfondiamo

la felicità è proprio lì sotto i nostri ghiotti occhi e sotto le svelte forchette
la conversazione procede allegra e si spazia dai maschi ai maschi
c’è anche l’amica fotografa svizzera Sarah che anche dopo anni a niu iork continua a dire vi vant per dire ui uant
però fa belle foto
non si capisce a proposito di che l’africana – che segue un corso intensivo di inglese da cinque anni- dice alla fotografa svizzera – professional deformescion-
bevo vino
la francese bella come il sole finalmente sorride

e sorride perchè porta il conto

momento drammatico della serata non si potrebbe evitare?
al momento di pagare le due signorine del sud naturalmente cercano di incularmi e farmi pagare molto di più
me ne accorgo le sgamo protesto
l’africana mi fa l’occhiolino
la salernitana si vergogna e dice "vabbuò dammi cinque dollari- thats itt""
scatta la lite perchè a me sthaizzitt non me lo deve dire proprio nessuno
le due suddaiole se ne vanno prima sotto mia esortazione
e noi altre continuiamo la serata sotto la metropolitana con io che mimo i titoli dei film
su –sister act- faccio partecipare tutto il vagone perchè mi metto la felpa nera in testa e comincio a battere le mani a mò di woopy golberg
la francese non azzecca un titolo e quando indico il primo dito della mano per indicare che sto per mimare la prima parola lei dice “finger”...

 
meno male che we call it a night. (che tradotto dallo slang americano significa ha da passà ‘a nuttata)



(09.09.2010 new york)


 

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