07/06/19

sei stato tu?







sei stato tu?
no dio
mi hai sfrattato dal mio buco-locale a The Cally
mi hai mandato in una stanza di lusso dove ho incontrato
la cary
fantastica e aristocratica ma anche terra terra signora inglese
e yonas
etiope dal cuore di burro e il corpo d’acciaio non si capisce bene di che segno sia visto che in etiopia c’è un calendario diverso ma sono sicura che è cancro
sei stato tu? mi hai mandato la mia nuova band?

un italiana bianca al microfono (e loop)
un gigante nero franco/madascaregno alla batteria
un pallidissimo ventidueenne inglesino al contrabbasso
una giapponese in miniatura al piano
fanno il fuoco
e gli ho parlato di te
e me l'hai mandata tu?
la sara
un arcobaleno in una londra buia e muta
sai quelli che muovi un sopracciglio e già sanno a cosa stai pensando e lo dicono perchè è esattamente quel che stanno pensando anche loro?
sei stato tu? me l’hai mandata tu?
forse no
è stato dio
o ancor più verosimile
il caso

io sto qua fuori
tu sei lì dentro
non posso sopportare l’idea di te chiuso lì dentro
e se non eri morto? che fai ti metti a bussare?
non sopporto l’immagine di te in quella bara orrenda e troppo stretta
i tuoi vestiti troppo larghi
le spalline del vestito di un altro
non sopporto la tua faccia da cazzo
pallido e incosciente
più non ti sopporto più ho voglia di vita
di ridere
a crepapelle
di mangiare fino a sfondarmi
di scopare
ore e ore
di nuotare sott’acqua e poi sdraiarmi ancora bagnata sulla sabbia bollente
di ballare con la musica forte
di abbracciare tutti
di voler bene a quella parte di me che non si sopporta
che non ti sopporta

tu mi hai dato molti dolori
in vita
e mò me ne dai ancor di più
in morte

tu fòttiti
grandissimo maleducato
ed io
ritorno alla mia arte





(londra 7.6.19)

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