14/06/11

metro poli tana


infilo la tessera mensile di giugno nell’affare mangiatessere
che incontro nello stomaco della metro b
il treno che dalla stazione tiburtina mi porterà in un baleno a casa mia
con la coda dell’occhio
vedo un bel ragazzo
abbasso subito lo sguardo intimidita
e impacciata come sono
accidenti non sostengo mai lo sguardo
mi metto a pensare alle mie cose
sto per agguantare le mie amate cuffie
che mi isolano da tutto
il tipo si avvicina
mi fa una domanda semplice come bere un bicchier d’acqua:
scusa va a bologna?
non intende proprio dire va a bologna
perché uno così carino non può essere completamente cretino
anzi si ho detto una cazzata può esserlo benissimo
intende dire la fermata di piazza bologna
già ho difficoltà in genere a concentrarmi sulle domande
figuriamoci le domande inaspettate
fatte da uno fico
potrei ometterlo ma sono sincera
che faccio questo tragitto in metro
praticamente da quando sono nata

dice
scusa va a bologna?
penso 10 secondi
mi confondo
dove sono?
aiuto…
dico oddio mi sembra di
si
poi divento più sicura
dico si si va a bologna
nel frattempo arriva il treno
entro nel vagone vuoto
mi segue
incerto
si assicura con i suoi occhi
guardando la striscia delle fermate
non si fida della mia incertezza
io imbarazzata gli riconfermo
si si ci va a bologna
che cretina è proprio la fermata dopo
me lo dice per farmi sentire in difficoltà
che ho nella zucca?
io e lui nel vagone
in silenzio come quando
nessuno dice niente
si avvicina la sua fermata
mi guarda
mi fa un sorriso
allarga le braccia come a scusarsi
di dover scendere e andare
- dalla nonna morente
- a fare una rapina
- dalla fidanzata

con gli occhi dice peccato
mi saluta e scompare per sempre dalla mia
vita
solitaria

(14.06.2011 roma)

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