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14/03/17

1989



ecco il 1989
brufoli frustazione innamoramento unilaterale liti con genitori incomprensioni insicurezze spleen
-ma-
un semino germoglierà timido
non è chiaro se è un’orchidea
una piantina di prezzemolo
o solo ortica

porto cesareo
io (adolescente)
mia madre
e Liliana
la sua migliore amica
bellissima spiritosa frizzante sexy sfacciata bionda
insomma
pugliese

la ricordo affettuosamente girare per casa completamente nuda
ci offriva tutto il suo splendore di pur ultracinquantenne
tutto tranne il seno sinistro
che copriva con pudore a seguito dell’operazione
operazione che non potè aimè nulla di fronte al male che ce la portò via pochi anni dopo
dicevo
la nostra L. girava come mamma l’aveva fatta (e l’aveva fatta bene)
al contrario di mia madre che pur di non farsi vedere anche solo una spalla
mi avrebbe spinto nel fuoco

dopo la spiaggia
nella doccia
attacco a cantare un pezzo che mi ossessiona
è il 1989:
tomorrow will bring (better you better me)
è la hit del momento

il cantante è un ragazzino a me coetaneo talentuosissimo
e naturalmente prodotto da quincy jones

le goccie d’acqua scendono bollenti
il vapore sale e appanna il vetro tutt’intorno

sento la mia voce per la prima volta
è lì da anni
e non l’ho mai ascoltata

il reverbero che si crea nella cabina della doccia è perfetto
l’esperienza è allo stesso tempo reale ed estatica
somiglia alle illuminazioni
le gocce si confondono con le lacrime

provo sgomento
insomma ecco qua
ho una voce
questa è la mia voce
ci posso fare delle cose

posso prestarla
posso alzarla
a volte modularla
altre volte posso abbassarla di colpo
come faceva una persona che ho amato più della vita
a volte posso mandarla in testa
se mi va posso spingerla in gola
non troppo a lungo però
posso urlarci dentro spaventando così i temerari e gli aggressori
posso incantarci uomini e donne
posso fermarla in un disco
posso lasciarla volare libera su tra le nuvole
seguendola con lo sguardo finchè posso
oppure sussurrarla e giurare amore eterno
posso bloccarla e farmi male
posso lasciarla andare e perdonare
o posso negarla proteggendola in un posto troppo chiassoso
posso centellinarla e conservarla per il mio sposo

questa è dunque la mia voce
questa è dunque la mia voce!!
la voce con cui ho strillato venendo fuori dal grembo di mia madre
è la voce che trasforma in parole e melodie i sentimenti e i pensieri
è la voce con cui saluterò tutti al momento di andare
è la mia voce
chi la rifugge non si dà pace
chi non la sente avrà un futuro atroce
chi la sente cucina e tace










 (london 13.3.2017)

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