mi tormenta non
poco e da un pezzo
la performance
non è il fine
ma il mezzo
amici e
conoscenti
perché non vai
lì perché non fai così perché non chiami questo perché non contatti quello
a gran (mia)
sorpresa
perché non
voglio!
non voglio
attaccarmi ai fili di erba bagnata
per non esser
trascinata via dal vento
niente è mai
stato
-a tutti i
costi-
cantare suonare esibirsi ..“farcela” a tutti i
costi?
ma quella è
televisione
è la performance
alla Saranno famosi
è gara
competizione
X factor
show
chi più va in
alto spacca
chi ha più il
look buca
chi è più sfacciato
vince
chi è più chi è
più..
sempre più
spesso vado cercando chi è meno
l’arte è dunque
come una gara di nuoto?
ma io sto male
con la cuffia e ho già vinto una decina di medaglie lì su a far la muffa
il palcoscenico ha
scacciato via la mia angoscia
grazie
ora gli voglio mostrar
riconoscenza
smettere di
sfruttarlo come vetrina del mio talento
-l’applauso del
pubblico come l’abbraccio di una madre-
dice
ma dentro
all’abbraccio non ci voglio soffocare
ci voglio stare
ogni tanto
quel che basta
per restituire quell’abbraccio infernale
da un po’ di
tempo non ho niente da dire
ho braccia molli
ed è tempo di evolvere o morire
off
non commento
non scrivo una
nota
non tocco il
pianoforte
passiva e
impassibile
guardo dalla
finestra
svogliata e apatica
ascolto i suoni
bevo l’esterno
ma nemmeno tutto
anzi quasi
niente
ho veramente
voglia di poche cose
mangiar bene
leggere è
un’ossessione
scrivere forse
ma solo ogni
tanto
e con calma e
per favore
il palco del
resto
è solo un posto
come un altro:
uno spot fa luce
su una storia
su un racconto
su un messaggio
se il messaggio
non c’è
esibirsi non è né
necessario nè ha senso per me
un grande
cambiamento è in atto
cambio pelle
come un serpente
come un albero
lascio cader le
foglie della mia chioma non più verde
il vento è mio
amico
spazza via i
rami secchi e mi restituisce al cielo ancor più splendente
(londra 3.1.2016)
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