28/06/13

ad armi impari



sempre lo stesso film:
lui piagnucola fa la vittima
lei si intenerisce
cede
dice si
ma si giochiamo ancora una volta
come se non fossero bastate le innumerevoli partite precedenti
tutte iniziate ad armi impari
tutte finite in un bagno di sangue
gira la ruota
e se possibile
sarai ancora più sfortunata
ma lui è caduto
possibile costola incrinata
lamenta dolori inimmaginabili
lei sposta un impegno
prende la macchina
lo fa salire lentamente
e con molta attenzione alle buche
via verso l’ospedale
ma lui sbrocca per un motivo banale
-fammi scendere per dio!
lei non sopporta più di sentir urlare
-ok
la decisione è immediata scontata vitale quanto brutale
potrebbe portarlo in ospedale mordersi la lingua per un’altra mezz’ora e poi sparire per un po’
no
non è giusto non è dignitoso non è corretto non è sopportabile non è più
fattibile
lei accosta
mi ci ha rifregato
pensa
ma stavolta un finale buono e giusto l’aspetta
lui scende
lei rimette in moto la macchina
lui zoppicante e lamentando i dolori attraversa la strada sulle strisce pedonali
lei accellera
ops che disgrazia!
come diceva mio poro nonno

quel che non fortifica

ammazza



(roma 28.6.2013) 

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