volo
me ne rivado
tu non sei a roma
non sei a londra
non sei sotto una gelida pietra
non sei una zanzara nè il piccione che ci fa strada
al camposanto
ci accasciamo uno sull'altro
il caldo è insopportabile
il freddo pure
metto una conchiglia sulla lapide
la rossa tocca il santino ovale con la sua manina bianca
il jazzista ci dà schiaffi su braccia e gambe
dice che siamo attaccate dalle zanzare
ma chissà
forse ci vuole solo menare
le zanzare ci succhiano il sangue lente
non hanno fretta
ma hanno fame
le caviglie si gonfiano
le braccia campi minati
sangue sui nostri colli spalle avambracci
e tu?
tu che dici?
ah non dici nulla
tanto ci sò tre stronzi qui che in pieno agosto
invece di stare spaparanzati a ostia a bere spritz
ti portano i fiori
dirai tu
e che ci faccio?
-te li magni
basta
eri stufo marcio
dei giochi con la piccola
dei gatti traumatizzati
degli amici storici sparsi per il globo
dei tuoi talenti sfacciati
del futuro passato e presente
-via
tutto via
e non diamo la colpa alle pillole
come ci fa più comodo
in assenza di un dio a cui domandare
una chiesa in cui imprecare
un bagno all'areoporto in cui gridare
la colpa è tua
solo tua
senza attenuanti o concause
la colpa è tua
e ognuno si lecchi le ferite sua
ps.
mi manchi ancora
e già non so
dirti
quanto vorrei
sostituire la tua voce alla mia
anche solo per un'ora sola
il buddha dice:
-la persona che soffre di più al mondo
è quella che ha molte percezioni sbagliate
(londra 27.8.2019)
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