19/04/19

#machevvoi






la notte di cui parlavi tanto
ecco che sorprende anche me
ma io non l’aspetto
io l’osservo come osservo un raggio di sole
osservo la bimba zingara che a 6 anni impara ‘petto dito mano’ in cinque minuti
quando tutti i miei allievi inglesi non arrivano manco a ‘dito’ alla fine dell’half term
osservo mia zia che mi guarda con occhi come fosse sempre l’ultima volta
osservo la tua morte stronza

la notte di cui scrivevi pubblicamente
la notte che non era altro che la fine
e io daje a mette like ai tuoi pensieri poetici e in verità rovinosi
che sciocca
mi cullavo nell’idea che tu stessi meglio
che la poesia
come l’arte
ti curasse
come la musica ha curato me
la puttana
come il teatro ha curato lei
la sciacciasassi
mai in vita mi sbagliai come stavolta
tu eri serio
non ce la facevi più
preparavi un piano d’uscita dall’angoscia
passo da via genova
guardo in su
il cuore strigne a tal punto che temo un infarto

domani porto un fiore ad un sasso
è un sasso strano: ha sopra una tua foto con una scritta non scritta da te
non è facebook
è la realtà
non è la realtà
è l’assurdità della realtà
e la trovo insopportabile
la vita mia senza la vita tua







(20.4. 2019  roma)

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