02/03/18

monologhi dal bagno turco (session 1: un fumento)


session 1: un fumento


spingo la porta appannata e trasparente
mi sento come un neonato che cambia idea
fa retromarcia e ritorna dentro l’utero materno

non vedo nulla: solo nebbbia
per la prima volta nella mia vita non sto facendo i fumenti
-io sono un fumento-
sono una particella d’acqua insignificante ma fondamentale per l’intero

mi faccio strada nel vapore e intravedo corpi seminudi femminili
una voce mi invita a sedere
qui c’è spazio

un’eritrea di età indefinibile
un’anziana inglese bianco latte
e un’italiana (bianco crema)
no
non è l’inizio di una barzelletta è la mia compagnia nella mia prima sessione al
bagno turco

dunque il bagno turco è
una stanzetta di due metri per tre
piena di vapore acqueo
con delle caratteristiche panchinette stile turco
in piccole maioliche a mosaico azzurre e blu
le quali si scorgono solo dopo che la vista si adatta alla nebbia
non sempre si riescono a scorgere

in medio oriente il bagno turco (hammam) è un’abitudine quotidiana come per noi bere un caffè
lavarsi i denti o soffriggere cipolla
i benefici fisici del bagno turco sono notevoli
principalmente sudando si eliminano le tossine
nessuno sa
ne saprà mai cosa siano
ma le tossine sono apparentemente nocive
e vanno espulse

e io le sto espellendo

i benefici della “steam room” vanno però ben oltre quelli meramente fisici
è in medio oriente un punto di ritrovo
di socialità
di condivisione
immaginate ora il tutto trasportato nella palestra di una londra fredda e inglese
dove nessuno rivolge la parola ad un estraneo
a meno che non ci si senta costretti dalle circostanze tipo
si ordina un caffè
si chiama un’ambulanza a seguito ad un attacco cardiaco
si chiede di aver indietro il portafoglio appena sottrattogli

una minuscola scatoletta di calore di pochi metri quadri è stata catapultata
in una città dominata da distanze incolmabili e freddo glaciale
cool
no?

all’idea del bagno turco ero però un pò titubante
poichè sono claustrofobica quindi
mi trovo ad un bivio:
espellere le tossine pericolosissime per la salute e morire in seguito ad un attacco di claustrofobia
oppure morire sotto i colpi delle pericolossissime tossine e starsene tranquilli all’aperto?

come si evince
ho scelto la seconda

la signora eritrea praticamente nuda non la smette di parlare un attimo
si tampona la fronte con un panno e si asciuga il sotto-tetta con una manopola di spugna
io le sorrido e annuisco ogni tanto dato che è seduta affianco a me
la signora inglese invece indossa un costume intero e una graziosa cuffietta con fiorellini
la prima cosa che le sento dire
approfittando del momento in cui l’eritrea si china a prendere dell’acqua
è che il bagno turco è un suo appuntamento fisso e lo fa per

-scappare dai nipoti-

l’eritrea apprende aimè che sono italiana
comincia a raccontarmi tutti i pellegrinaggi fatti in italia dal 1984
citando nomi di città delle mete di pellegrinaggio secondo lei italiane
molto contrariata dal fatto che io non le conosca

dopo aver camminato per 9 ore di seguito
e raggiunta la meta sacra
dice di assistere ad un miracolo:
una signora non vedente si sfila gli occhiali e finalmente riesce a vedere!!!
un’altra signora si alza dalla sedia a rotelle proprio di fronte ai suoi occhi e cammina!
that’s great anche se io penso che dopo aver camminato per 9 ore di seguito anche io assisterei probabilmente ad un miracolo

btw partecipo attivamente ed educatamente al racconto come mi ha insegnato mia madre
e intervengo solo con una serie di:
-really??
-oh my!!
-no way!?
-you’re kidding me!!

l’eritrea non è interessata ad essere creduta
vuole solo essere ascoltata
ma al settimo minuto sento che il sudore l’afa le tossine l’insofferenza
mi rendono impossibile continuare a rimanere educata e attiva
quindi decido che per la prima sessione per oggi
è sufficiente
scappo tra i fumi


tempo: 21 min
calorie bruciate: 10/12
tossine eliminate: 7/8
storie inventate: 3





leggi: monologhi dal bagno turco (session 2)


 







(londra 2.3.2018)

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