torno in prigione dopo quasi due mesi
sfoglio la rivista the Voice
scritta e curata principalmente dai detenuti della prigione
si parla anche di noi e del nostro progetto musicale
Tom il cantante famoso è l’autore dell’articolo
parla benissimo di noi e apprendo anche che
il pugno in verticale usato come saluto e segno di rispetto in prigione in slang è
-spud
la novità è che Red
superstar del gruppo nonchè mio preferito
non c’è più
l’hanno spostato in altra prigione
mi è dispiaciuto non salutarlo e non averlo più nel gruppo
ricordo una delle ultime conversazioni:
-ma qui è come una lunga vacanza per me!
esco tra meno di 2 anni
e quando sto là fuori la mia vita sarà soltanto
musica-studio-lavoro
that’s it
niente più cazzate!
gli credo
essendo una ‘remand prison’
molti detenuti sono stati rilasciati o trasferiti in altre strutture
oggi ci sono una quindicina di uomini
80% ventenni 90% nuovi 95% neri
il primo che entra in classe è alto e porta gli occhiali
non faccio in tempo a dargli la mano per presentarmi che mi fa
-where are you from miss?
io scocciata di non poter passare per inglese manco al primo ‘HI’
controbatto
-I’m BRI- -ISH
imitando la pronuncia londinese
lui ride
io serissima
lui si scusa
ma poi rido io e confesso
-I’m italian
-ciao bella!
(un classicone)
Will è un ragazzo nero molto giovane
arriva completamente -stoned
strafatto
stravaccato sulla sua sedia
mi fissa ma lo sguardo è altrove
vorrei dirgli di sedersi più dritto sulla sedia
e usare i miei vecchi modi minacciosi e perentori da furher
ma Emily il mio capo mi ha chiesto di moderare i toni
ok MA le mie maniere più morbide
non riescono a riportare Will alla realtà e non lo sanno stimolare alle attività
la roba che ha preso è troppo più forte della musica
dopo un pò chiede di tornare in cella
la guardia se lo viene a prendere
c’è un tipo nuovo sui cinquanta
capelli lunghi rasta e bandana grigia
ha una fidanzata siciliana
mi racconta che quando esce andranno a vivere a imola
è stufo di questo posto
non so se si riferisce alla prigione o a londra
ha un paio di denti d’oro
un bel sorriso
scrive liriche rap ma il suo stile è inconfondibilmente reggae
anche come si muove mentre canta
tutto urla…. rastafariaaaaan!!!
Tom arriva in ritardissimo
come sempre
è diventato molto più umile qua dentro
il suo atteggiamento altezzoso e arrogante
ha lasciato il posto ad uno quasi fin troppo umile …
quasi mi fa pena talvolta
ma non riesco assolutamente ad esaltarmi quando suona
anzi
a volte accenna due note
quasi creando forzatamente l’occasione per far sentire quanto la sua voce sia potente
e io ho un brivido di fastidio:
canta con la famosa -patata in gola
come la chiamo io
non so se vuole arrotondare il suono o che
ma non mi suona genuino
Tom è arrivato in prigione palestrato e magro
fresco fresco di tour
dopo 7 mesi qua dentro ha preso molti chili e molti farmaci
è pallido e ha gli occhi sgranati
come prevede la forma di base della musica do circulo brasiliana
ci mettiamo in cerchio
leggo la prima carta del mazzo:
la forma ‘a cerchio’ permette a tutti di poter vedere gli altri
ed allo stesso tempo di essere visti
nel cerchio nessuno è superiore o inferiore
il cerchio assicura l’uguaglianza
la sessione procede liscia
dopo un breve warm up e di ‘echoes’ in cerchio
insegno il pezzo camerooniano
-bele mama
divido il gruppo in due e organizzo un canone (round)
l’effetto è buono
ma quando aggiungo un pò di body percussion
realizzo di esser stata un pò troppo ottimista
ora che non c’è Red
il talento nella stanza si è a dir poco dimezzato
e certo Tom è bravo
ma è uno su quindici
arriva il momento del break
orribili merendine e biscotti al cioccolato
squash e acqua in caraffe
uno dei nuovi mi offre una merendina
-no thank you I’m on a diet…
e nemmeno il prigioniero riesce a dire l’unica cosa da dire a una donna di mezz’età in questi casi
-…but you DON’T need it!
dopo il break è il momento dello
sharing
si alternano cantanti rappers e spoken word poets
in una sorta di open mic dietro le sbarre
c’è un rispetto reciproco impressionante
anche i più scarsi performers vengono ascoltati con attenzione e curiosità
comincia Tom
che sta già strimpellando la sua chitarra
suona un pezzo che sta scrivendo nella sua cella
‘horror story’
non capisco: il tipo ha belle idee compositive
ha una voce intonata e un bel range e suona bene la chitarra
ma aimè quando è il suo turno non mi smuove un pelo
il pezzo ad un certo punto dice ‘kill kill kill’
non proprio rassicurante in una prigone
ma il suo compagno di ala Darren lo trova ‘spirituale’
e anche la nostra guardia preferita miss Cooper
trova proprio quel verso molto profondo
le mie colleghe si aggiungono alle lodi degli altri
mentre io mantengo un sorriso tirato
dovrei anche io dire qualcosa ma non mi esce nulla
lui accoglie le lodi con modestia e auto-sminuendosi
ma anche quello… suona falso!
dato che tutti hanno dato il loro feedback
Tom mi dà una veloce occhiata
forse si aspetta che io dica qualcosa
ma non accade
Darren mi ha portato decine di fogli piene delle sue nuove creazioni a penna
persone stilizzate con coscie e teste giganti
che al mio occhio sembrano tutte chiavi di violino
le vuole realizzare in marmo
oggi si esibisce in uno spoken brevissimo
tutti stupiti perchè di solito porta dei dossier di 5 o 6 fogli
ora sta imparando le sue cose a memoria
quando è il suo turno si alza
si posiziona in mezzo al cerchio
chiude gli occhi e recita i suoi versi molto lentamente
aumentandone l’effetto
è il momento del rasta
attacca un pezzo originale fatto quasi solo di sostantivi preceduti da articolo
‘the light the passion the screaming the walls the questions the pain the skin…’
ha tatuaggi su mani polsi e dita
è abbastanza credibile ma vorrei che andasse ancora più a fondo
la guardia dal volto e voce angelici
miss Cooper
fa un brillante medley di pezzi in giro di do
segue il tedesco Kierg che cammina con la stampella
è il più anziano di tutti
capelli lunghi biondo cenere
lunghe unghie gialle
e un inconfondibile pungente odore da ‘cella’
cerco sempre di sfuggirgli quando viene in mia direzione
lui non ha il senso dello spazio e dell’igiene
io invece sono velocissima e cauta
il mio naso è molto delicato e non posso esporlo a tali rischi
Kierg porta sempre brani in tedesco
canta e stona con nonchalance
mentre canta si mantiene con la stampella e ci guarda uno ad uno negli occhi
è il suo momento e se lo prende tutto
ne ha pochi qui in prigione
non è molto popolare quindi ogni tanto qualcuno lo corca pure
la sessione di oggi volge al suo termine
mentre aspettiamo che le guardie li riaccompagnino in cella
smontiamo tutto e stacchiamo gli strumenti
il tipo nuovo mi chiede se so
butterflies di MJ
uno dei miei pezzi preferiti!
mi tocca riattaccare la tastiera
premere il tastino del drumbeat …e fargliela!
gli altri tutti intorno
con l’orecchio teso alle guardie che urlano il nome dell’ala
affamati di note vorrebbero non andarsene
ascoltano in silenzio religioso
-c’è anche una versione delle Floetry di questo pezzo!
cito il duo britannico nu soul e accenno alla Floacist
la favolosa poetessa di spoken word del duo
mi sto anche vantando di averla conosciuta
Darren propone
-le puoi chiedere di venirci a trovare?!
così appena fuori dalla prigione
e ho accesso al mio telefono
scrivo a Floacist proponendole di esibirsi per i detenuti in prigione
chissà se mi risponderà e se dirà di si
ma per essere più cheeky e invitante le cito una dei loro cavalli di battaglia delle Floetry:
-SAY YES
anche oggi il mio dovere l’ho fatto
mi merito un drink
ma chi voglio prendere in giro
io odio l’alcol
mi merito una cena coi fiocchi
until next time!
(londra 19.9.2025)
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