la sessione di oggi è infuocata proprio
la sala è bollente senza alcun motivo apparente
non si respira e io ho addosso almeno tre strati
la finestra non si tira su o è bloccata
chiedo al più muscoloso dei prigionieri di aprirla
con un dito la tira su e la blocca con una scatola
gli dico
-you’re a star
tutti contenti
il problema risolto
e l’uomo si sente gratificato perchè ha aiutato la principessa indifesa e debole
oggi ci sono circa una decina di detenuti
ma la stanza è più piccola del solito quindi
sembrano di più
un paio di new entry tipo Mike
tatuato bianco
voce molto forte e sovrastante
che di lì a poco subirà un netto cambiamento
-can you please keep it down for me?
con la scusa dell’extra sensibilità ai suoni causata dal long covid
e un pò di passive-aggressive perfezionato qui in inghilterra
poi c’è un certo Rahim
secco in tuta grigia e sembianze asiatiche
ha un viso buono e sembra molto giovane
la sigaretta elettronica in una mano ed molto silenzioso
poi arriva Ryan sorridente
sembra una rana
ricordavo il suo volto e la sua voce
nonchè le sue liriche
ma mai il nome
lui si ricorda benissimo di me
e mi ricorda l’esercizio ritmico che gli avevo insegnato quella volta
a novembre del 2024
….
oggi il capo non c’è
siamo io e altri due musicisti
un pò in ansia se riusciremo a gestire tutto da soli
la radiolina che uno di noi deve obbligatoriamente avere con sè
per ragioni di sicurezza
non funziona
comincia la mia collega svizzera Enya
bravissima cantante lirica e non
che oggi è accompagnata dal suo fidanzato alla chitarra Harris
icebreaker con un gioco nuovo
chiudiamo tutti gli occhi e dobbiamo contare fino a 20
a turno ognuno dice un numero
mantenendo gli occhi chiusi
se due persone dicono il numero contemporaneamente
aimè si ricomincia da 1!
poi si passa alla body percussion
poi tocca a me fare il warm up
porto -bele mama
è un pezzo del cameroon in lingua swahili
insegno tutto a cappella
perchè non mi hanno lasciato portare l’ukulele
a metà pezzo entra Tom
so che si è offeso l’ultima volta
perchè gli ho chiesto
senza troppi -please thank you very much could you sorry please please thank you regards- inglesi
se per favore poteva evitare di suonare la chitarra mentre parlo
ma dato che la mia capa mi ha consigliato di adottare delle maniere più ‘soft’
oggi ho portato spartiti anche per lui
Tom entra in ritardo con una pessima cera
barba incolta
pallido ma di umore migliore
la chitarra in spalla
non fa a tempo a sedersi che gli faccio
-do - sol7 - do - do- sol7
suona!
lui senza battere ciglio tira fuori la chitarra di corsa
e mi asseconda
inserendosi benissimo nel pezzo camerooniano
che ormai gli altri padroneggiavano
poi è la volta di Enia
che accompagnata da Harris alla chitarra
fa lose yourself di eminem
la prima strofa la canta proprio lei
e hear hear…. sa rappare!
o almeno così credo fino a che il microfono non passa a
Ryan
uno dei detenuti che a malapena parla la sua lingua
e sicuramente ha fumato qualcosa perchè sbiascica
fa free style
improvvisa un rap con una velocità e una brillantezza di testo impressionanti
ha gli occhi chiusi e con le mani accompagna il testo
dopo di lui è la volta di Mike
nonostante sia bianco ha fattezze da buldog e non gli daresti una lira
invece sa il fatto suo e non si fa parlare dietro
poi la volta di Darren
l’artista grafico con stampella
dalla voce più profonda e i testi pacifisti
il nuovo Rahim
è timido ma gli altri lo chiamano ad alta voce e anch’io lo incito
così si convince
anche lui ha pronte delle rime per noi come se le avesse già scritte e imparate a memoria
pensavo fosse chiuso l’open mic ma
Tom si lancia in un free style infuocato e a sua volta mi lascia senza parole
(cosa difficile)
è bravo ma mette molte cose che non servono ogni volta che canta
è come se dovesse provare che è bravo
carica l’espressività facciale e i movimenti un pò scollegati di mani e braccia
quasi pensi di essere in un video clip
mentre quando suona soltanto la chitarra
è più sè stesso
ecco è arrivata la psicologa della domenica
è il mio turno
insegno the earth song di michael jackson
ma oggi sono in vena
quindi condivido la mia storia strappalacrime con una decina di criminali
ero un’adolescente ancora in pubertà innamorata di michael
(quindi all’epoca perfetta per lui)
lo avevo aspettato sotto le finestre del excelsior di roma con il mio migliore amico pazientissimo
gli avevo lasciato un biglietto nel van
ero stata quasi portata via dall’ambulanza durante il live del tour Bad
e poi a 12 anni avevo scritto un romanzo
battuto a macchina sulla macchina da scrivere nera di mamma
olivetti
un romanzo dal titolo breve e significativo
io e Michael
che mia madre fece sparire di lì a poco
con bugie e scuse varie
la storia era una comune storia alla ‘io ti salverò’
in versione pedo-pop
ho abbassato the earth song di un paio di toni
mi ero resa conto che le tonalità del king of pop
sono irraggiungibili ai più
i solisti sono Tom e Red
non se lo fanno dire due volte
si squarciano le corde vocale pur di farlo
arriva il break con tanto di squash
tanto amato dagli inglesi e che io trovo imbevibile
biscotti vari dai gusti discutibili
uva fresca
Tom esce dall’aula
lo segue il keyholder che si occupa di tenere un occhio sui detenuti
e anche io esco e faccio la fila per il bagno
ah no scusate -the loo-
la mia capa mi racconta che ha reagito male all’interazione con me
(se non ricordate cosa è successo guardate il post precedente)
ha vari problemi psicologici e non ha lasciato la cella per giorni
allora oggi gli ho chiesto di suonare con me il pezzo di MJ
oggi fa tutto quello che dico senza obiezioni o musi
mi fa un pò pena stavolta
fa il bravo bambino e sospetto che tenga al mio giudizio
nel break si avvicina con la scatola di plastica dell’uva
me l’offre
stacco tre chicchi dal grappolo
mi racconta che anche lui era un fan sfegatato di michael
non gli è andata ancora giù quella volta che ha partecipato a un concorso
ed è arrivato secondo con un pezzo di MJ
dico
-secondo a chi?
-alle spice girls
-ah
dopo il break
faccio O bella ciao
un classicone ormai in prigione
e Red ci fa il suo rap-giamaicano con il mio nome dentro
l’irlandese cattolico si avvicina a fine pezzo
-lo sai che pronunci benissimo l’italiano potresti sembrare italiana
-ehm… I AM ITALIAN!!
finiamo la sessione con l’open mic
è il loro momento
il nuovo chitarrista siede in mezzo a loro
attacca due accordi e Red attacca un pezzo suo
Tom agguanta la chitarra e non smette più
ha un suono e un fraseggio blues
arriva una guardia a controllare
è nero vero
no marrone chiaro o marrone scuro
è nero come la notte
ha degli zigomi invidiabili
guanti da chirurgo azzurri
e appena sente il vibe (leggi: andazzo a roma)
attraversa la bollente aula e si mette alla tastiera
che ho momentaneamente lasciato libera
la guardia è un pianista assurdo!
ha radiolina pistola e manganello nelle tasche della cinta
ma sui due accordi del chitarrista ci schiaffa armonie stra sofisticate
sta diventando la jam session dell’apollo theatre di harlem!
tutti gasatissimi
me compresa che armonizzo sul ritornello di uno dei rappers
I wanna make it right!
I wanna make it right!
I wanna have them tight!
non so cosa voglia dire
ma fa rima
siamo tutti sudatissimi
e eccitatissimi
ripenseranno a questo momento nelle 23 ore al giorno
che passano ogni giorno in cella
impossibile non farlo
ci salutiamo tutti con il famoso pugno in verticale
qualcuno invece mi dà il gomito
qualcuno mi chiama -miss
qualcun altro storpia il mio nome
non importa perchè per un paio d’ore
se ne va ogni malumore
(30.5.2025 londra)