ed eccola in un bar
sola
come lo siamo in verità tutti quanti
a maledire i pezzi di natale di Mariah Carey
un tempo lontano ci si canticchiava su ma ora
solo strazio e angoscia da quei piani rhodes e virtuosismi in falsetto
bugiardo e incosciente
inquieto e promettente
brillante e perduto
vorrei essere ancora alla fase del rifiuto
e invece sto già al quarto stadio
sergio viscuso
(qui avresti detto: perduto’viscuso-rifiuto non è una rima e io avrei risposto non capisci nulla di Spoken word poetry e avremmo finito a discutere)
si ripeterò il tuo nome
e il cognome pure
ti restituirò il tuo nome
e lo scriverò per decenni accanto al mio
quando tutto morirà
rimarranno i segni dei nostri nomi
uno accanto all’altro
vedi
vorrei essere sempre così poetica e leggiadra come nelle righe qui sopra
ma invece sono spesso
incazzata
spaccata in due
stanca
incredula
rabbiosa
se era questo quello che volevi
bastava una telefonata
ma no
troppo stronzo
presuntuoso
arrogante indifeso
e intossicato
meglio tagliar via tutto
una manciata di poesie accattivanti su facebook
due tre litigate in giro
il contentino agli amici sparsi per il mondo
qualche foto del tuo cazzo su grinder
e puff
via
come una story su instagram
sparisci in 24 ore
dalle bacheche di tutti noi
(londra 9.12.2019)
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