25/08/17

claudia e la luce della luna


leggo la tua poesia
-mamma-
e mi commuovo

la poesia che appoggi con nonchalance sulla vita delle persone
come se fosse un bacio su una guancia distratta o un fiore sul comodino azzoppato

che sensibilità e che parole sai scegliere
sembrano carezze
più che parole soltanto
mi conforta il pensiero di te circondata da tanto amore
seppur lontana
seppur ancora incerta la tua diagnosi
le tue amiche preziose mi mandano messaggi vocali
che bellezza e forza in quelle voci
daje claudiona!

che ti è successo bella mia?
come sei finita in quest’ agonia?
che ricordi di quel giorno infame?
chi è che t’ha fatto del male?
hai fatto cazzate? hai scambiato un banale neon per la luna? o hai seguito solo il tuo cuore?

che mi tormento a fare
non mi importa più
mi importa soltanto di te di nuovo tra noi
mi importa soltanto dei tuoi begli occhi intelligenti di nuovo aperti
mi importa soltanto che tu sei salva

ho pure pregato
accidenti
mi ci vedi? atea come sono a pregare di sera con le manine giunte?
ho detto il tuo nome ad alta voce
tante volte
sperando che la mia voce ti arrivasse fino a laggiù
nel profondo buio in cui eri piombata

amica mia stupenda
ti devo moltissimo
scrivevo poesie su fogli sparsi
e aggiungevo qualche loop dal ritmo instabile
tu generosa e calorosa
mi hai accolto sul tuo palco
mi hai aperto le porte del tuo regno
il poetry slam di trastevere
e davanti al tuo pubblico attento e disomogeneo

mi hai segnato in lista
mi hai trascinato sul palco
mi hai insultata e chiamata frigidona
mi hai costretto alle flessioni
mi hai urlato
mi hai acchiappato e sgrullato da una spalla
mi hai scosso di dosso i residui di timidezza o di pudore
mi hai sfottuto
mi hai ascoltato
mi hai dato forza
mi sei stata vicina quando le lacrime mi intasavano la gola
e quando le parole delle mie poesie erano troppo per stare da sola
mi hai ispirato con la tua poesia profonda e diretta
mi hai divertito con il tuo poetry slam
mi hai colpito con la tua tornita tetta
i tuoi commenti sempre azzeccati
i tuoi look sempre più arditi

t’ho scritto pure na poesia
claudiaccia mia
mannaggia a quando t’ho incontrato e voluto bene
perchè mò me tocca soffrì e passà tutte queste pene

le falene
notturne e solitarie
si orientano d’istinto con la luce della luna
e a volte quando entrano per sbaglio in casa
scambiano la lampadina per la luna
finiscono dunque disorientate
e si ritrovano
penosamente
a sbattere le ali nel lume di un salotto sconosciuto
sentendosi improvvisamente sole
spaesate
tradite dal loro stesso fiuto







(londra 25.8.2017)

1 commento:

  1. Che bello vedere tanta gente che vuole bene alla grande Claudiona!!..belle righe,brava Alessia.

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