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02/11/16

il jazz l'ansia da prestazione e l'esame




grazieadio sono donna
se fossi un uomo
sarei un eiaculatore precoce o un impotente

ansia ansia ansia
detesto gli esami
odio essere puntata scrutata scrutinata
rifuggo la competizione
evito la votazione

sei stata mai bocciata?
si chiederà il sensibile lettore
-mai-
ed il motivo di ciò non è riconducibile
come il sensibile lettore potrebbe azzardare
alla mia brillante intelligenza
ma alla mia (che tristezza)
caparbia diligenza

studio
studio
e ancora studio

le persone vanno alle feste
a ballare
rimorchiano
incontrano i tipi di tinder
stringono nuove amicizie
fanno sport o salsa
comprano costose scarpe
insomma si fanno una vita

io studio

gli incontri degli insegnanti con i miei genitori a scuola non finivano mica con il classicone:

-è portata ma non si applica

ma solo:

-si applica


7 novembre
esame di pianoforte jazz
3 livello
le gocce a sto giro non me le toglie nessuno
avoja la mia maestra a dire
-lavora sull’ansia oltre che sul solo-

come ci lavoro sull’ansia?
al massimo posso lavorare sul solo
e infatti giù a suonare notte e giorno
cerco disperatamente di far volare le mie dita
ma la mia mano destra sembra più abile sulla cucchiarella
che sui raffinati tasti bicolori

sento che ancora mi sfugge
mi sfugge la libertà
vorrei afferrare la libertà
ma non ho le mani per farlo
e poi si potrà davvero afferrare la libertà?

tuffarsi da uno scoglio molto alto
senza essere certi che l’acqua sottostante é profonda abbastanza
rimanendo in tonalità e contando le battute

ecco si
più o meno
questo somiglia a fare un solo

roba da perderci la testa
e se si è veramente qualcuno
la testa la perde chi ascolta

il jazz evita di continuo
evita di tornare a casa

e voi altri jazzisti come fate?
riuscite a ritrovare la strada di casa dopo i chilometrici soli?



purtroppo si


(londra 2.11.2016)

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