14/10/10

io e l'harem


si aprono le porte dell’ harem di Tokpaki un lunghissimo sentiero di pietre che formano disegni dai colori tenui si spiega sotto i miei occhi e a me non resta che seguire l’elegante signora che mi accompagna nelle mie dimore evvai evvai evvai sono stata presa sono stata scelta ho passato la prima selezione a roma tra le altre 1200 ragazze hanno scelto proprio me sono felice emozionata anche se non ho capito bene perché continuo comunque a camminare attraverso quella che sarà la mia nuova sfavillante vita nel palazzo imperiale nessuno ci aveva creduto e invece è tutto vero sono ufficialmente una delle trecentotrentacinque concubine dell’harem non vedo l’ora di conoscere le altre ragazze la signora mi fa passare attraverso un atrio tutto decorato a mosaici sulle pareti che ti staccano gli occhi e lì incontro le prime ragazze sono incredibilmente belle e eleganti e truccate come regine e io sono un po’ più sciattarella ma chissà come mi prepareranno quando dovrò incontrare il sultano faranno di me una vera donna con i contro orpelli è un posto magnifico è tanto che aspettavo sognavo speravo di essere accolta qui alla corte del sultano in una reggia di piante e di ori ma non mi aspettavo fosse così bello eppure le altre ragazze mica sembrano tanto contente del mio arrivo sembrano guardarmi di traverso e parlottare tra loro complici ridacchiando al mio passaggio rivolgo la parola a una brunetta con l’aria sveglia e le dico come mi chiamo e lei scoppia a ridermi in faccia perché non ha mai visto quel colore di capelli prima e mi tranquillizza dicendo che a corte ci sono dei miracolosi hennè che coprono qualsiasi colore ma io non voglio coprire il mio colore biondogiallotitti anzi l’ho appena fatto fare e ho speso pure soldi ma non glielo dico per non sembrarle sfacciata e la signora che mi accompagna mi tira per una manica andiamo andiamo su non perdiamo tempo hai molto da fare nel tuo caso moltissimo.. mi spinge in una stanza enorme con una grossa vasca e rubinetti dorati e zampilli di acqua calda da tutte le parti e mi chiede di spogliarmi perché deve lavare il mio corpo e depurare la mia anima che ficata è tanto che lo volevo fare ma non trovavo mai il tempo sento di potermi fidare di quelle mani esperte di quegli occhi neri e malinconici quindi faccio volare via le vesti e mi immergo nell’acqua della vasca piscina e già mi sento a casa con tutti quei profumi di incenso e oli alla mandorla mi sento scivolare in un mondo nuovo e fatto di comodità e bellezza l’elegante signora sfodera delle mani da vero camionista e comincia a sfregarmi la pelle con un guanto di crine fino a che il primo strato ma credo a questo punto anche il secondo e il terzo della mia pelle si raggruppa in tanti riccioletti di un color marroncino che sarebbero poi la cosiddetta pelle morta poveretta una volta asciugata la mia pelle in effetti fa invidia a un neonato arriva un vestito meraviglioso che mi calza a pennello e in effetti anch’io sono più bella di prima e ancora non sono truccata la signora mi guarda e non è convinta e mi fa accomodare sulla poltrona di velluto in attesa della imbellettatrice che poi sarebbe la truccatrice la quale arriva e senza salutare comincia a smanettare sulla mia faccia come fosse una tela e non è mai soddisfatta chiama un’altra aiutante con in mano tre tipi di pettini e vari oli per capelli difficili però io non ho i capelli difficili ma secondo loro ce li ho e quindi mi becco il trattamento capelli difficili che consiste in un tiraggio doloroso quanto inutile del capello dalla radice con mezzo litro di olio a botta che serve a scurire e a lisciare nello stesso tempo infatti al sultano non piacciono i capelli troppo chiari figuriamoci di quel colore! mi accompagna in una sala dove incontro altre cinque ragazze che si pettinano a vicenda creando bellissime capigliature e fanno pettegolezzi sulle altre concubine hai visto quanto si è ingrassata jessica dovrebbero dirglielo oppure mandarla via è pure un fatto di rispetto verso noi altre e verso il sultano soprattutto insomma non si vergogna io non la capisco proprio …hai visto sonia che capelli sfibrati possibile che non si riescano a sistemare? si vede proprio che la sera non li pettina a dovere…e arianna? poverina mi fa una pena ma non credo il sultano dopo quella volta lì la richiamerà mai più si dovrebbe rassegnare poverina…lui è molto esigente e vuole solo il meglio non vuole vedere ragazze bruttine o sciatte o poco preparate o poco curate profumate..io ascolto con la coda dell’orecchio le loro chiacchiere e mi sembrano simpatiche fino a quando cominciano a dire cose tipo ma lei…lei è la figlia di edoardo secondo te? sarà svedese no no mi sembra più inglese certo dovranno lavorarci molto dovranno fare molto lavoro prima che il sultano la riceva ci vorranno anni…!! magari è brava a danzare…ma non credo non ha gambe toniche da quel che vedo..e poi non più giovanissima…..oddio che brutto stanno parlando proprio di me e io che ho orecchie bioniche lo sento benissimo e faccio finta di niente sicura che il sultano mi riceverà al più presto nella sua stanza imperiale si innamorerà di me e manderà via tutte le altre dunque mi accompagnano in una stanza con altre 40 ragazze ho un letto con baldacchino e un bel comodino di mogano e dopo poco crollo al risveglio mi assegnano un numero da attaccare alle vesti e il mio è il 278 non capisco bene a cosa serve e mi spiegano che è il mio posto per accedere alla mia prima notte con il sultano ma questo sultano avrà pure un nome cristo santo e mi dicono che gira voce si chiami ugo e allora capisco perché lo chiamano tutti il sultano e basta quindi sono infuriatissima per due motivi primo perché non voglio essere ridotta a un mero numero secondo perché sono così lontana dal momento del mio incontro con il sultano che ci vorrà almeno un anno di attesa accipicchia allora comincio a dire la mia e un po’ di ragazze tra l’incuriosito e lo scettico vengono intorno ad ascoltare quello che ho da protestare e alcune mi cominciano a dare ragione anche se hanno tutte un po’ l’aria di dire ma questa che vole è appena arrivata e già si lamenta non avrà vita lunga in questo harem..ma io me ne infischio e chiedo alla signora che si occupa di me un’udienza anticipata con ugo anzi dico con il sultano lei sgrana gli occhi e mi dice non è possibile cara! allora decido di non cedere alla tentazione di togliermi i miei orecchini da regina e urlare come una portinaia e decido di passare direttamente al piano b cioè inserirmi con l’inganno la scorrettezza e l’indecenza nelle stanze del sultano anche se non è il mio turno ma c’è da dire che io ho lavorato sodo per tutti questi anni ho imparato la danza la recitazione e il canto quindi ho diritto alla mia notte con il sultano più di altre e che diamine! aspetto la notte e vado a letto già vestita e truccata per le feste e comincio a fantasticare sul sultano e sulla sua reazione alla mia visione e al fascino delle mie arti nel frattempo si fanno le quattro di notte ed è venuto il momento di agire in punta di piedi mi dirigo verso le stanze imperiali unico vero ostacolo è passare inosservata davanti alla stanza della valide sultana ovvero colei che diede i regali natali a ugo che con quel nome lo rovinò a vita colei che decide la sorte di tutte noi concubine e può decidere di cacciarne una soltanto perché ha scordato il kajal o le sono calate un po’ le chiappe…evvai evvai è fatta sto aprendo la maniglia della porta della stanza imperiale ci sono quasi spero solo non sia sveglio ah bene mi sembra di intravedere un corpo tra le coperte ma non vedo un gran che in effetti allora che faccio? lo sveglio con un canto angelico o lo chiamo dolcemente sussurrando il suo nome ugo ugo..ugo…o forse sua maestà sua…naaaaa troppo suddita è meglio che mi infilo nel letto direttamente e chi s’è visto sé visto mi spoglio completamente e alzo le coperte per sdraiarmi accanto all’oggetto del desiderio di tutte le trecentotrentacinque ragazze dell’harem oddio che emozione aspetto questo momento da anni e ora sono qui e posso averlo tutto per me…deduzione tanto affrettata quanto sbagliata…nel silenzio della stanza avverto il respiro del sonno ma la cosa strana è che io sono in apnea per non fare rumore e sento comunque due respiri nella stanza… oddio starà dormendo con una delle concubine che figura che farei a questo punto! gli occhi si cominciano ad abituare alla penombra e comincio a distinguere meglio le figure e con mia sorpresa mi accorgo che le teste brune e rasate sono due! ecco un vero scuup il sultan-ugo è in compagnia di uno dei neri enuchi dell’harem se lo abbraccia tutto come un cuscino questo è vietatissimo dall’etica dalla valide sultana e dalle regole dell’harem se lo scoprissero le ragazze e la madre valide sultana il povero ugo verrebbe linciato poverino ecco perché è così difficile e esigente con le donne perché le donne non lo interessano affatto però povere donne così sempre tutte in tiro e attente a non avere un capello fuori posto tutta energia tolta all’arte per un uomo non interessato sai quanti complessi ha fatto venire alle poverette e rischiava di farmeli venire pure a me? basta ho deciso lo ricatto o fai l’outing o lo faccio io per te lo sveglio lui si prende un colpo come hai osato? veloce ho da proporti un ricatto o mi nomini tua moglie e mi dai i poteri supremi o ti sputtano lui un po’ spaventato dice ti prego ti prego ma io non cedo e combatto dico voglio o l’outing o io eletta sultana lui senza scelta mi cede il trono evviva evviva la prima sultana della storia e ora mando via tutte le concubine e chiamo chi dico io ma non me ne servono trecentotrentacinque me ne serve uno soltanto il prescelto fidato marito dotato di humor cervello fantasia gelosia energia musicologia filosofia psicologia sessuologia alessiologia vitologia

(14.10.2010 roma)

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