ricordi
quell’opera d’arte di cioccolato bollente versato sul pandoro maciullato a mò
di stella?
panna
montata fatta in casa e via
anche
il film più spaventoso diventava via col vento
anche
la famiglia più nera si concedeva un tuffo nel grigio
aspetto
quell’opera ogni anno
nonostante
tu ti sia impuntato e non ti faccia più vivo
ah
già perché non lo sei
comunque
come va da quelle parti?
qui
oggi sarebbe la vigilia di natale
palle
rotte stelline di ikea letti sfatti rubinetti che perdono malinconia che vince
ah
qualcuno all’ospedale
niente
albero per me ed è la prima volta
comincio
ad invecchiare si vede
e
ad essere sincera me la cavo veramente male
con
i vivi
qui
non ci si parla da mesi
gli
incontri recenti tutti finiti in un mai più
gli
incontri decenti quelli su facebook ma soprattutto
manchi
tu
tu
e la signora che ti tiene per mano
anzi
a proposito è un po’ che è sparita
all’inizio
mi ero anche risentita ma ora sono più serena
vorrei
che si presentasse ogni tanto in cucina
soprattutto
quando ho a che fare con la farina
qui
come sapete benissimo
i
vivi non ci sanno gran che fare con me
perciò
mi rivolgo a voi due
da
lassù magari vedete le cose in un altro modo
avrei
una voglia sfrenata di farmi una bella chiacchierata
hei
bella signora ti ricordi quando stendevi la pasta nella tua cucina di pan
pepato?
io
accanto a te prendevo nota su un quaderno dei passanti sulla piccola scaletta
dando
così già i primi segni di non essere proprio in forma perfetta..
il
caldo del forno e gli odori di burro e zucchero sciolti illuminavano le gote
del tuo viso
le
tue mani tra gli impasti e il tuo grembiule imbiancato facevano da rete al mio
incerto cammino sul filo
non
sapevo allora che questi sarebbero stati i miei ricordi migliori
i
miei ricordi migliori
già
perché come dicevo il presente non è un gran che
ogni
tentativo di chiarirsi con uno dei vivi
va
a finire in una ferita mortale
m’hanno
mandato al fronte
ma
io orgogliosa e sfacciata mi sono presentata senza armi e senza alcuna
competenza
e
senza saperne niente
di
guerra e violenza
e
come prevedibile ho camminato all’indietro spaventata
fino
a che la mia schiena non ha sbattuto contro il muro
da
lì nessuna via d’uscita
dove
potevo ancora scappare?
e
quindi invece di retrocedere mi sono buttata in avanti
ho
azzannato anch’io
e
inaspettatamente ho scoperto di avere bei denti
vabbè
metto in tavola le pizze fritte al pomodoro
risi
e bisi
un
salame di tonno
i
pomodorini al gratin al forno
e
il pandoro a stella
è
la vigilia
voi
lì giù che vi tenete la mano e forse sorridete
di
queste mie chiacchiere
dettate
soltanto dalla nostalgia
dalla
fame
dall’ansia
del natale
direte
amore
mio ma così tu sfuggi il presente!
sei
malinconica e ansiosa allo stesso tempo:
passi
la metà del tempo a ricordare cose che non possono tornare
e
l’altra metà a temere cose che potrebbero non arrivare
quand’è
dunque che vivi la realtà?
no
forse
non mi avreste mai parlato così
forse
tu avresti spalmato un po’ di burro danese
su
una fettina di pane
e
con un bel bicchiere di latte mi avresti
baciato
la fronte fresca augurandomi piano
buon
natale
(roma 25.1.2012)
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