C.T.
serata
black tie
donne
in lungo e uomini in smoking
jazz
e bicchieri di cristallo
posate
d’oro
fiori
profumati
invitati
dal portafoglio gonfio
il
menù è a base di pesce
è
scritto in inglese con il carattere Vivaldi
lo
chef?
in
genere è un successo quando al nome dello chef corrisponde la sua arte
culinaria
il
suo nome: famoso
la
sua cucina: disastrosa
hanno
la “s” e la “a” in comune
un
po’ pochino
scopro
in seguito che lo stimatissimo chef
è
rinomato per
NON
utilizzare
in
cucina
né
aglio né cipolla
(ammazzano gli altri sapori dice lui......)
beh
va
arrestato e gli va assegnato un avvocato d’ufficio
ma
dio santo? dico io
sei
pure
….
siciliano!!!!!!!
menù:
-aperitivo
di polpettine di pesce (la findus faceva meglio)
-ditalini
rigati al pesto di pomodoro e caviale di tonno (presente la pastina all’olio
della mensa caritas?)
-un
calamaro ripieno di carote e cosparso di salsa al pistacchio (sapeva di
shampoo)
-semifreddo
al pistacchio con cocomero e cuore di cioccolato (ridatece il cremino!!)
conclusione
della serata:
disperata
affamata
intristita
torno
a casa
mi
friggo in padella due sofficini avvolti in una fetta di prosciutto cotto
finalmente
mi calmo
ma
se lo incontro
lo
gonfio tutto
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C.R.
serata
all’osteria romana
*Dar
Bruttone
un
paio di buoni amici
una
lavagna gigante con i piatti del giorno scritti col gessetto
sul
menù si leggono le origini della parola
osteria
(da oste= ospitale- ospitalità)
menù:
antipasti
“bruttone”:
-pappa
al pomodoro (apoteosi di semplicità e gusto)
-bruschette
alla cicoria e lardo di colonnata
al
ciavuscolo e aceto balsamico
al baccalà e pomodorini
altro
“piattino” con
-mozzarella
di bufala
-treccia
di bufala affumicata
-prosciutto
tagliato a mano
seguono
(tanto
per non fasse parlà dietro):
-penne
alla carbonara bruttona
alla
mia richiesta di spiegazione del piatto:
è
na carbonara co ‘na passata di tartufo disattenta
mi
fa impazzire la descrizione
la
prendo
il
sapore ti stende sin dal primo assaggio
penne
condite con una salsa nera
una
carbonara reinventata al tartufo e guanciale:
dire
divine è trattenersi
-seppie
croccanti al forno:
seppie
e pancetta cotte al forno
su
un letto di lattuga (fresca e necessaria)
la
conclusione divina e inaspettata della cena:
-liquore
alle visciole e cannella fatto in casa dalle zie del cuoco (il cui fratello osò
essere il mio fidanzato)
color
del sangue appena prelevato e sapore di vita restituita
conclusione
della serata:
‘mbriaca e felice (il seguito della canzone di
carmen consoli)
ascolto
gershwin dallo stereo della macchina
mentre
i miei due amici parlano di cose difficili
passaggi
armonici
incastri
ritmici
è
tutto ormai lontano
e
invero
tutto
così vicino
la
cicoria insinuatasi tra gli incisivi
è
un dolce modo per vincere la malinconia dei bei momenti a tavola:
basta
usare la lingua per farla uscire
e
gustarne il sapore di verdura ripassata con tanto
aglio
ancora
un’ultima volta
prima
che si facciano largo
nella
tua bocca
i
due temibili strumenti atti a cancellare ogni traccia del piacere:
spazzolino
e dentifricio
non
posso
ancora
una volta
che
concludere e decretare:
cucina romana contro cucina trendy: 4-0
mi
spiace ma se
la
classe non è acqua
e
la scuola non è vino
bere
vino sta all’acqua
come
andare a scuola sta alla cucina trendy
chi
m’ha capito m’ha capito
tutti
gli altri continuino pure a bere spritz e a dire “..piuttosto che..”
*Osteria
Dar Bruttone
segnalata
su
Trippa Dvisor
Via
Taranto 18, Roma (zona Appia-Tusconlana)
Tel:
06.89024870
(roma 15.9.2012)
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