-1.00
sarà
stato il pesto la caponata o il vino
rosso?
rimango
sveglia
in
preda alla monotonia dell’aria ferma
non
posso dar la colpa né al caldo né al freddo
so
solo che non mi addormento
-2.00
leggo
da mezz’ora la stessa pagina
dettagli
di paesaggi campagnoli e assolati
perfetto
per il mio intento
ho
pensato prendendolo dalla mensola sopra il mio letto
le
parole non si confondono
la
vista perfettamente a fuoco
sono
disperatamente lucida analitica come non mai
e
alle tre di notte manca poco
-3.00
giro
il cucchiaino nella tazza fumante
sembra
che tisana “calming” agirà con molta calming
accompagnandomi
verso il giaciglio del sonno pesante
consegno
la soluzione ai fiori compressi nella bustina
aspirine
malox lexotan .. e manco una confezione di melatonina!
persino
il telecomando sembra dormire
in
tv solo film di banfi una sit com italiana scrausa e gare di cucina
-4.00
bene
ora sono davvero isolata
persino
la familiare musica dell’ama si è fermata
deliro
ferma
nel mio letto
un
momento soltanto
te
accanto a me nudo sudato e stanco
non
mi aiuta di certo a prendere sonno
anzi
quasi quasi ho uno slancio
ma
per fortuna il cellulare è spento
-5.00
ordino
le foto negli album
dio
come somiglio a mio nonno!
a
quest’ora c’è già chi lavora fuori nel mondo
e
io non dormo
sfoglio
le pagine di una vita che non è quasi mai stata mia
se
non fosse per il viso di mio nonno
-6.00
che
almeno canti un gallo!
il
silenzio interrotto da uno sbiccheramento nel bar di fronte
ecco
le prime voci sguaiate
operai
baristi netturbini al termine del turno scaricatori di cornetti
e
io con gli occhi sbarrati
fisso
il soffitto a denti stretti
-7.00
beh
ora mi alzo e mi metto in moto
tanto
ormai la nottata è passata
sono
pallida occhi rossi capelli in disuso
certo
non sono una fata
caffè
sul fuoco
doccia
al muschio bianco
ma
perché mi hai detto che mi amavi
così
tanto?
(roma 20.4.2013)
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