poche cose sono insofferente come
-al
musical a chi lo fa a chi compra il biglietto e a chi ne cita i passaggi più
significativi
-alle
scarpe con i tacchi alti a spillo portati sotto i jeans
-all’alito
dei cani
-alla
pioggerellina che non ha vanta nè l’affidabilità di un cielo terso né le palle
di un temporale
-a
quelli che sapendo che abiti al piano terra dopo un paio di tentativi di
chiamare il tuo nome invano- bussano alle imposte
-ai
gestori dei locali che ti dicono di richiamare all’infinito non dicendo né si
né no
-a
chi ti chiede il segno zodiacale e poi aggiunge –lo sapevo-
-ai
seduttori incalliti con moglie e figli che li aspettano a casa inconsapevoli e
annoiati
-alla
pasta al tonno con il sugo
-ai
fanatici di religione politica etica o morale che con la scusa della propaganda
distribuiscono tracotanza
-agli
intellettuali o ai timbracartellino (stessa pasta) invidiosi dell’arte
-agli
artisti che rispondono “l’opera parla al mio posto” all’ingenua domanda “questo
quadro cosa rappresenta?..” ( metri e metri di carta igienica attaccata su un
pannello dieci metri x dieci)
-alle
donne che parlano di uomini (..hanno paura)
-agli
uomini che parlano di donne (..dopo un paio di birre me l’ha data)
-ai
cani bagnati
-ai
cani allegri
-ai
cani sguinzagliati
-ai
cani
-alle
famiglie che parlano come avessero perso l’individualità “noi facciamo…noi
andiamo..”
-ai
genitori e ai loro figli oggetto
-alle
madri che usano come scusa il figlio/a quando non hanno voglia di uscire ma non
“possono lasciarlo-a da solo-a”- (figlio all’università ultraventenne fuori
corso)
-chi
va dicendo che a new york si mangia da dio
-ai
demolitori di sogni
-a
chi pensa di saper cucinare e ti costringe ai suoi piatti dell’orrore
-a
chi guida male e ad intermittenza
-a
chi parla male
-a
chi sogna male
-a
chi si diverte male
-a
chi è sciatto con le note
-a
chi chiama alle otto e mezza del mattino chiedendo ti ho svegliato?
-a
chi butta là “tu sei proprio matta!” pensando di farti un complimento
-alla
mia pelle trasparente che si ustiona al primo sole
-agli
insofferenti (io)
-a
quei geni che accalcano le entrate e le uscite degli autobus (nonostante il
mezzo sia semivuoto)
-alle
liste
mi
correggo
sono
insofferente a tante di quelle cose
che
dovrei aprire un altro blog
eh
che a volte mi sento mancare la terra sotto i piedi
figuriamoci
le
rose
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