(come
abbattere limiti interni ed esterni)
incuriosita
dal sotto-titolo
mi
addentro nel campo del mental coach
trascino
con me un paio di amici anch’essi totalmente a digiuno sull’argomento
il
primo impatto con il coach è tragico
è
vero che l’abito non fa il monaco
ma
è anche vero che l’occhio vuole la sua parte
il
coach sembra appena sceso dalla sua barca a vela ormeggiata a porto s. stefano
(anzi
dal motoscafo) per l’aperitivo al bar del porto
pantaloni
un po’ troppo aderenti rispetto a: la sua età-il buon gusto-il suo fisico
scarpe
tipo hogan
giacca
e maglietta tipo lacost
ciuffo
rossiccio
e
soprattutto
è
semi-afono
la
cosa non promette bene
il
metodo del coaching è importato dagli usa
il
coach ci spiega informalmente metodologia dei corsi
ri-programmazione
della mente
ho
molta paura e già mi sento sulla difensiva
sono
prepotentemente catapultata dentro matrix e continuo a non sapere che pasticca
scegliere
arriva
anche la coach femmina
bassa
ma con tacchi e capelli lunghi
bruttarella
forte
herpes
sorridente
jeans
superaderenti a superaderire curve mal curvate
quando
apprende che siamo musicisti
mostra
generosamente il suo lato debole
racconta
il suo trauma
come
le è stata bloccata la carriera
la
maestra disse
non
potrai suonare il pianoforte
hai
le mani troppo piccole e il dito a goccia
meglio
il clarinetto
inizia
il corso
quattro
ore per abbattere i limiti
mi
metto comoda
la
coach comincia dicendo
-tutto
ciò di cui abbiamo bisogno è dentro di noi-
……..
poi continua con una domanda rivolta alla platea
perché
sei qui?
vorrei
farle la stessa domanda
apprendo
che il coach maschio si fa chiamare –salo-
potrà
“salo” insegnarmi qualcosa?
sbuca
una diapositiva con la scritta color oro
SUCCESS
il
carattere è bombato e stile superman
altra
diapositiva
un
omino fuori da una staccionata
un
sole disegnato da un grafico di quattro anni
3
alberi
new
york con le due torri gemelli
cattivo
disegno
cattivo
gusto
cattiva
idea fregarsi il sabato pomeriggio
però
una nuova diapositiva invade lo schermo:
l’atleta
senza gambe che concorre sulla sua sedia a rotelle
spinge
la carrozzella con la forza delle braccia e vince la medaglia
ora
è la volta della “storia della pulce”
la
coach dice che ogni essere deve conoscere la propria natura
voi
conoscete la vostra?
dice
che la natura della pulce è quella di saltare (!)
accompagna
il verbo con il gesto e lo schiocco delle dita
il
che mi procura un notevole fastidio fisico
ripete
il gesto e il suono ogni volta che pronuncia “saltare- salta”
perché
perché perché
lo
fa?
dice
che la pulce è stata ammaestrata
quando
era libera saltava alto alto quasi un metro e venti
da
quando viene catturata e messa nel barattolo la pulce si tara e salta basso
poraccia
la
cattivissima coach dice che ora tira fuori un accendino e lo mette sotto al
barattolo
per
bruciare il sedere alla pulce e farle capire che è di nuovo libera
chiamo
il wwf
si
abbassano le luci
una
ballerina senza le braccia danza su muscolosissime gambe da centroavanti
ecco
ci mancava
la
ballerina senza braccia
la
musica un’odiosa over the rainbow in falsetto e sdolcinata fino alla nausea
il
mio amico musicista che ho trascinato fin qui per fargli abbattere i limiti
sta
per abbattere
me
è
disperato
guarda
il video e dopo almeno tre minuti buoni
si
gira e con faccia perplessa e con un filo di voce sussurra
ch’mpressione..
l’amica
autrice che siede di fronte a me sfrutta invece la storia della pulce come
ispirazione per le sue favole e scrive fitto fitto
sotto
la foto della ballerina sbracciata appare la scritta
DIO
mi ha disegnato senza braccia
e
io ballo per lui
il
mio amico di nascosto mi scatta una foto con l’aifon
anche
il coach maschio fa filmini e vedo che indugia su di me
quanto
inciderà il fatto che porto il push up?
se
continuano comunque quell’aifon e quella telecamera glieli spacco
cogliendo
i miei sottili segni di insofferenza alle riprese
(uso
il quaderno degli appunti come separè tra il mio viso e la telecamera)
il coach ken-vecchioskipper-barcaavvela si
avvicina e mi fa
come
fai a diventare una star se hai “paura” di essere ripresa??
gli
rigiro la domanda:
come
faccio a diventare una star se vengo ripresa in un corso del genere?
ok
il fuoco è aperto
ora
scrivete il vostro obiettivo
continua
la coach femmina
poi
scrivete tre limiti oggettivi e tre limiti soggettivi che vi impediscono di
raggiungerlo
poi
fate brain storming a gruppi di tre
al
momento dell’outing un signore dalla faccia depressa confessa con voce tremante
il
mio obiettivo è il lavoro
dopo
trent’anni di lavoro sono stato licenziato all’età di cinquant’anni
il
mio obiettivo è trovare un altro lavoro
mò
voglio vedere che s’enventano
la
coach ci racconta che prima di approcciarsi al coaching
sentiva
di avere come una ferrari sotto al sedere
ma
che la guidava come una vecchietta
e
aggiunge: “ma non pensiate che fosse perché sono dei gemelli!”
(????)
“sola”
continua a farmi filmini
sto
per sbroccare
la
mia amica mi ricorda che ho firmato il consenso alle riprese nel foglio
all’entrata
ah
il
coach predica:
fatevi
molte domande
oppure
anche una sola molte volte
(sò
no stronzo? sò no stronzo? sò no stronzo? sò no stronzo? sò no str…)
si
definisce un “allenatore mentale”
invece
io a mentale affiancherei un altro sostantivo
vabè
ecco
che arriva l’esercizio pratico
l’anticipazione
mentale
l’unica
cosa che anticipo nella mente in questo momento è:
devo
correre a casa a scrivere il mio blog
“chiudete
gli occhi alzate il braccio destro…roteate ad occhi chiusi sulla
schiena…puntate il dito verso un punto..”
mi
viene in mente che oggi ho fatto la matta con la centralinista dell’acea
di
sabato mattina ore 10.20
mi
voleva spiegare il perché mi sarebbe convenuto non so che contratto
“aprite
gli occhi… sentite roteare la schiena…i muscoli si tendono…la mente è elastica”
ci
parla con voce suadente
e
non convincente
“focalizzate
il punto più caldo del vostro corpo”
……………………….
guardate
voi stessi nello schermo
fate
un passo verso quello schermo
si….si…si…si…siiiiii
ecco
che finalmente la coach raggiunge il suo orgasmo
cioè
il suo schermo
ci
fa riaprire gli occhi
continua
a pronunciare parole tipo
eccellenza
e
mi dà gran fastidio fisico
sono
quasi le sette
siamo
quasi liberi
la
coach scrive alla lavagna le due date dei futuri incontri
e
chiede di alzare la mano agli interessati
propone
un prezzo per le due giornate ma visto che le mani alzate sono poche
via
via abbassa il prezzo sempre più
più
abbassa il prezzo più mani si alzano
porta
portese in confronto sembra christie’s
sono
passate quattro ore
forse
sarò di coaching ma io mi sento addosso il peso di almeno tre limiti in più
-l’omicidio
di un coach è illegale
-le
pulci sono esseri viventi degni di rispetto e non vanno né acciaccate né chiuse
in un barattolo
-mi
toccherà offrire una cena al mio amico musicista
(roma 25.4.2013)