liberami
anche
solo per un’ora
tra
queste maledette sbarre non passa un filo d’aria
ho
bisogno di toccare i fiori
fiori
che ho sempre schifato e odorare la terra
bere
acqua da una fontanella
baciare
un uomo simpatico
preparargli
una panzanella
liberami
non
ho fatto male a nessuno
e
sto dentro per un malinteso oscuro
qui
mangio di schifo e dormo pure peggio
faccio
incubi e ho pure avvistato uno scarafaggio
abbi
un po’ di compassione
non
vedi come sono pallida
ho
le unghie lunghe
i
peli sulle gambe e una gran brutta ricrescita
liberami
fammi
uscire per una sola giornata
giusto
il tempo di scrivere il mio blog
farmi
una ceretta
e
una telefonata troppo a lungo
rimandata
liberami
te
ne sarò riconoscente
per
sempre
ho
voglia di bere latte con il succo d’albicocca
mentre
spalmo sul pane due tre centimetri di nutella
di
litigare e far pace con un mio amico caro
mettermi
a contrattare a porta portese
solo
per lo sconto di un euro
qui
è molto buio
umido
mi
sento mancare
bloccata
in tre metri quadrati
privata
dei miei diritti naturali
sospesa
tra la verità e la mia verità
non
ricordo nemmeno più come è fatta la realtà
liberami
lanciami
le chiavi di questa cella
non
lo vedi quanto sono bella?
lasciami
andare via
che
sciocca
non
me n’ero accorta
la
porta è aperta
la
prigionia
solo
un’idea
mia
(roma 6.7.2012)
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