quando queste due cose succedono
(contemporaneamente) nella mia vita
che mi manchi e che ho una fame nera
ecco che tra le tue ricette
ne tiro fuori una veloce e che richiede
ingredienti quasi sempre presenti in casa
ecco che mi preparo le
uova in trippa
per starti ancora una volta vicina
darò a voi lettori affezionati
la ricetta delle favolose uova in
trippa
io mi ritrovo la ricetta tra le dita
senza nemmeno saper bene come
viene da ricordi antichi
da un'epoca in cui l'inquietudine già
si formava
ma una cucina piena di fumi e profumi
la tua cucina
per qualche ora la calmava
potrebbe esserci qualche errore
ma non madornale
ma il gusto e il successo del piatto
sono garantiti
uova in trippa
ricetta per:1 persona
tempo di preparazione: 15 min.
spesa: euro 1.50 circa
difficoltà: *
ingredienti:
due uova fresche
una cipollina fresca
latte
sale pepe
olio
parmigiano grattugiato
polpa di pomodoro (200 gr. Circa)
e se ve la ritrovate nel frigo
(difficile): mozzarella
preparate in una padella un sughetto
ristretto con la cipolla tagliata a metà olio sale e la polpa di
pomodoro
nel frattempo sbattete bene le uova in
una terrina assieme ad un pizzico di sale e due cucchiai di latte
mentre il sugo di pomodoro va a fuoco
medio cuocete una crèpe (frittata) sottile in un altra padella
antiaderente (se avete -come me- il polso d'oro lanciate la crèpe in
alto come solo i grandi chef o i fanatici usano fare)
quando è pronta e cotta da entrambi i
lati mettetela in un piatto e tagliatela a striscette facendola
sembrare una trippa
aggiungete la “trippa” al sugo e
ripassate in padella a fuoco alto
se avevate trovato per miracolo una
mozzarella nel frigo e non è ancora verde
gettatene qualche pezzetto nella
padella facendola squagliare un po'
quando il sugo si è ben bene attaccato
alle striscette riversate la trippa nel vostro piatto (rigorosamente
piano) e spolverate una manciata abbondante di parmigiano reggiano
grattugiato e del pepe (se non soffrite di colite)
e ualà ecco le uova in trippa
che persino la suocera fanno star zitta
per amore
preparavi piatti romani
alternandoli a piatti della tua
tradizione
io ti guardavo con occhi incantati
il cuore tranquillo e seduta sulla
scaletta
scrivevo su un blocchetto i nomi dei
passanti
e una volta tanto
nessuno mi metteva fretta
io
con un piccolo mattarello stendevo la
pasta accanto a te
tu
con il tuo sconfinato amore mi salvavi
per sempre dalla perdizione
con le tue sfoglie mi distraevi dalla
violenza e dalla solitudine
poi costruivi una casa di biscotti
e tamponavi così le mie ferite di
zucchero ancora caldo
con un mestolo pieno di crema
addolcivi la mia infanzia sbilenca
un risotto ai funghi e il vuoto si
riempiva
burro sul pane e un po' di sale
un bicchiere di latte
i tuoi occhi limpidi mi seguivano
attenti
ricordo il tuo bracciale di lama
d'argento sporco di farina
ora brilla intorno al mio scarno polso
e lo sento talvolta suggerire alla mano
come dirigere la cottura
quando scolare la pasta
quando aprire il forno
come imburrare una teglia
come creare felicità
con una semplice lasagna
Non è carino avere gli occhi lucidi al lavoro...bello...
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