il primo caldo
i primi raggi di sole
gli odiosi turisti che già
seminudi conquistano roma
le prime spaghettate a fregene
oh no!
è arrivato il momento più
difficile dell'anno
il cambio di stagione
lo temo più della morte
e lo rimando così tanto
che mi ritrovo a giugno con un
pullover di chachemire a collo alto
a dicembre in canottiera e
sandali greci ai piedi
rischio l'infarto
tutto questo
perchè non voglio affrontarlo
non me la sento proprio di aprire
l'armadio
essere aggredita dal mio
disordine
essere schiacciata da piumini
maglioni jeans gonne pantaloni felpe
responsabilità
essere sovrastata dalle mie
rigidità
essere ricoperta dall'odore di
naftalina e della mia ultima storia
malfinita
proprio non mi va
e invece tocca farlo e tocca pure
avere un criterio preciso
giuro che
quando sarò ricca questa sarà la
prima spesa
della lista
pagherò una persona
per fare il cambio di stagione
nel mio armadio
un professionista con esperienza
e lo dovrà fare senza che nemmeno
io
me ne accorga
separarerà i ricordi dai piumini
piegherà le giornate troppo calde
riponendole poi nell'anta accanto
stenderà malumore e lenzuoli
riempirà buste di ore al mare
spensierate
farà prendere aria al pessimismo
scuoterà per bene il passato
dalla finestra
ravvierà sconfitte
metterà in lavatrice amicizie e
amori arrivati alla fine
ma ora che sono povera in canna
tocca a me il cambio di stagione
apro il primo sportello: maglioni
e felpe
ho già la rosolia
mi scoraggio
lo richiudo di scatto
cazzo faccio?
riapro lo sportello
l'odore dell'inverno
dio
l'odore dell'inverno
accidenti sono già il suo
ostaggio
sudore e frustrazione
impregnano i tessuti
ma io sono ancora qui
sono ancora più forte
e non vorrei non averli mai
vissuti
piego e sposto
apro un altro sportello
calzini calze calzettoni
alla sola vista della lana
già mi vengono i bubboni
accidenti se sono disordinata
non trovo più quella minigonna
verde bottiglia
che tanto amavo
sarà finita sotto chili di
aspettative
o sotto il stava così male a mia
figlia
da un lato la busta con i vestiti
che non metto più
ma come è difficile
separarsi
anche solo dalle
cose
come è dura decidere che quella
maglia nera con le spalline piene di perline indossata solo una volta in dodici
anni
non fa più per me
nel '98
quando l'ho comprata
mi piaceva pure
ma che ora
è finita
ma che forse un giorno farà
felice qualcun altra
quella maglia
piena di spalline perline e di
mie luci spente
non sarà andata perduta
anche se io non l'ho più voluta
ecco quasi quasi ce l’ho fatta
mancano da metter via gli stivali
e da liberarsi di due trecento
acari e ragnetti vari
accumulare è sempre stato
naturale
ma da quando sono grande
ho perfettamente imparato ad
eliminare
tutto a posto
molti vestiti in meno
sbuca dal mucchio la maglietta
grigia sbiadita
è la tua
di quando hai dormito qui una
volta
prima di cambiarmi la vita
la getto nel cesto destinato a
sant’egidio
poi la riprendo
la indosso
aiuto
la sfilo
ho un’idea
la ritaglio
tiro fuori i colori e i pennelli
e lancio la mia nuova linea di
magliette
riciclate
riciclo i sentimenti
meglio che buttare quelli vecchi
o comprarne di nuovi
scusate
deliro
ma è il cambio di stagione
che mi ha dato il capogiro
(roma 13.5.2012)
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