che
malditesta
devo
proprio andare via da questa festa
la
gente mi fissa
si
vede che non sono più la stessa
caffè
e latte scaduto
un
viaggio segreto
annullato
meglio
che mi lavi la faccia
e
che metta su il mio vestito più scollato
via
delle sale 25
la
zona la casa il portone
sono
gli stessi di sempre
ma
io non ritrovo più le molliche
droghe
giù nel lavandino
visi
struccati ma perdutamente rivisitati annullati dannati
bugie
nel portafoglio
si
avranno tutti quanti ragione
ma
qui intorno a me io non ce li rivoglio
ma
chi siete?
tracce
della mia gente
tutte
sparite
di
che parlate?
non
capisco una parola di quello che dite tutte
stronzate
che
malditesta
forse
dovrei cominciare ad andare a messa
nemmeno
una rissa
devo
proprio andare via da questa festa
dov’è
che sono le patatine s. carlo
i
fonzies
l’aranciata
e la sprite
dov’è
che trovo
un
po’ di vino bianco
un
disco di madonnna o almeno di miles
dov’è
il bagno
dov’è
che si può parlare conoscere smettere di digitare
vomitare
dov’è
che ogni volta precipita un sogno
ruggine
sulle mie giunture
spavaldi
i miei occhi un tempo spaventati
sfrontata
e delicata
mi
ritrovo qui senza una sola vera meta
ma
che ci faccio io qui
questa
non è più la mia festa
questa
è la vostra
birre
tiepide
pupille
dilatate
cassa
in quattro
quasi
quasi me ne vado via di soppiatto
rubo
un quadro di matisse
manco
fossi occhi di gatto
sguardi
annoiati
uomini
dalle carriere mozzafiato
donne
belle come abajour di mozambico
siete
sereni
lì
appollaiati su un manto di guano?
che
malditesta
sta
nascendo un fiore nella mia testa
mi
offre una pasticca
devo
andarmene da questa montagna di immondizia
perversa
statica
stantia
immensa
viene
verso di me mi sta per raggiungere
pochi
istanti e sarò completamente sommersa
che
gran malditesta
sarà
venuto il momento di iscriversi in palestra
non
sono all’altezza
c’è
un tizio accanto a me che non si sposta
(roma 8.9.2013)
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