io
nel microfono urlo le ingiustizie e scompongo armonie
nel
microfono amplifico le passioni e quando il microfono non c’è
uso
il vento
e
tu dici che sono grassa
io
mi accollo il peso del mio zaino e anche quello dei tuoi malumori
sorrido
chiamo un’amica mi passo lo smalto inforno biscotti innaffio i nostri fiori
e
tu dici che sono grassa
scalo
montagne ogni domenica mattina
faccio
lavatrici stendo panni miei tuoi e dei tuoi figli
conservo
ancora mani bianche e morbide come gigli
e
tu dici che sono grassa
preparo
tartine a più strati stiro tovaglie e gonfio cuscini per la festa
tra
gli invitati alcuni privilegiati e moltissimi i perduti
piango
solo se sicura di non esser vista
e
tu dici che sono grassa
come
una gatta graffio e soffio a chi tenta di farti del male
chi
ti gira intorno con il veleno da farti bere
io
continuo ad amarti tutte le sere
e
tu dici che sono grassa
io
mischio colori ad olio e creo un colore mai visto prima
tu
guardi film porno di nascosto
eccitato
da un corpo giovane oleoso e snello
se
ho fortuna quel giorno
prenderai
il mio corpo e lo userai per scacciare via il tuo inferno
io
faccio l’amore ogni volta come fosse l’ultima notte
tra
le pieghe delle mie carni ti accucci come un neonato indifeso
tremo
di fronte al tuo respiro
dimentico
qualsiasi malinteso
ti
accolgo dentro sorda cieca e incosciente
e
tu dici che sono grassa
io
ho subito in silenzio la mutilazione
privata
del piacere velocemente ho imparato la lezione
ho
subito in silenzio la violenza
privata
della libertà lentamente riprendo la mia danza
e
tu dici che sono grassa
ho
visto bianchi schifarsi del nero e neri schifarsi del bianco
io
né nera né bianca
custodisco
gelosamente il segreto dell’amore eterno
io
porto nella mia enorme pancia il futuro
gli
spari le botte i lividi e gli sputi non possono nulla su ciò sento muoversi qui
dentro
accarezzo
l’idea che vivere dopodomani sarà meno impietoso
ho
la nausea e presto so che non sarò più la stessa
e
tu dici che sono grassa
(roma 8.8.2013)
Nessun commento:
Posta un commento