hai una nuova allieva
ti avvisiamo che è un po’ particolare
va gestita
parla parecchio
può sembrare spavalda e sicura di sé ma
è molto insicura
però sa cantare e il fatto che sia logorroica
dipende dall’ansia
-nessun problema! (ottimista e
incosciente)
incontro una mia fidata allieva che mi
avverte che già non la sopporta più
fanno un laboratorio assieme
-è fanatica e pensa di saper cantare
anche se non ha mai fatto una lezione di canto…
(e correttamente aggiunge: e in effetti
sa cantare) e parla sempre!!
la povera allieva dall’undercut aggiunge
sfiancata e demoralizzata
-se si iscrive al lab con noi mi
Scancello da scuola!
le mie allieve sono tutte sensibili
emotive
instabili
drastiche
assolutiste
mentre cerco di farmi un’idea sul come
affrontare una personalità così complessa
mi accorgo di essere osservata
dopo un po’ si fa coraggio e con un fortissimo
accento romano verace
mi chiede se sono l’insegnante de canto
…ss—si
si presenta e va per raccontarmi vita
morte e miracoli
in un minuto sono investita da una marea
di parole e poi una domanda
-tesò
(!!!!!!!!!!)
me spieghi la differenza tra
n’insegnante de canto e un vocal coach?
a quel confidenziale quanto fuori luogo
apostrofo “tesò”
vedo dietro di lei due delle mie allieve
storiche che assistono alla scena pallide e sbigottite
già immaginano l’indomani il mio nome
sul messaggero accanto alla parola preterintezionale
preparatissima
invento una telefonata urgente da fare
scappo e non torno più
sento dunque che per la lezione dovrò
fare appello alle mie innate ed infallibili doti di
intuitività determinazione autoritarietà
psicologietà
diom’assista
ecco arrivare la sua lezione di lì a
pochi giorni
la sua fisicità e il suo look non la
valorizzano
rotondetta
sciarpa giallo-rossa della maggica
occhi celesti e un ombretto dello stesso
colore messo molto più su delle palpebre
meches antiche come la mia radiosveglia
maglietta scollatissima con reggiseno a
balconcino in vista rosa shocking
ciondolo gigante con quattro scritte argentate
che si intersecano ingenuamente A-M-O-R-E
jeans con riga dorata a vita alta
stivaletti fucsia stile madonna dopo il
brutto incidente
-io in confronto sembro greis chelli-
non è nemmeno sulla soglia che già
comincia a parlare a macchinetta
dice: lo sai che nella “tua” stanza hai
il mio grande amore?
non la riesce nemmeno a nominare
dall’emozione
guardo nella direzione del suo sguardo
capisco che fissa una foto di un poster
è la tatuata amy winehouse
nella foto l’artista sballata cerca di
avvicinarsi a quello che le sembra un whisky
ma è solo
il microfono
la nuova arrivata parla per 6 minuti e
48 otto secondi della winehouse
ad un tratto si ricorda che è trapassata
e corregge il tempo di un verbo coniugandolo al passato
facendo questo si fa un fugace segno
della croce
mi richiama tesò e aggiunge
(in una stanza circondata da poster di ella
fitzgerald billie holiday aretha franklin whitney houston..)
-si ste negre so brave e è verissimo so
pazzesche
però amy…
mi credi che non je riesco a andà
dietro? se mi fai fà un pezzo de adele è tranquillo
ma a amy non je riesco a andà dietro!
le chiedo come ha cominciato
mi racconta del perché ama il canto
dice che non me lo riesce bene bene a
spiegà
dice che la fa sentire sé stessa
-c’hai presente billy elliot?
vabbè lui ballava ma quando gli
chiedevano perché ballava lui rispondeva
perché mi fa sentire libero
ecco pur’io mi sento così
un brivido attraversa la mia spina
dorsale
so cosa mi sta succedendo
ogni tanto
mi capita
mi capita di sentire l’altro
percepisco quello che sente
anzi lo sento proprio
l’emozione di qualcun altro mi entra
sotto la pelle prepotente e non posso impedirlo né forse
voglio
ecco che mi sta capitando proprio adesso
davanti a questo personaggio a metà tra
harry potter e bianco rosso e verdone
poi comincia con la cosa dei
quarant’anni
-se può comincià una scuola de canto a
quarant’anni?
dovevo cominciare prima quando mia zia
che era ricchissima me voleva pagà una scuola di musica
poi è morta porella (si rifà il segno
della croce)
tutti proprio tutti tutti dicevano che
c’ho una bella voce
pensa che al mare quest’estate cantavo
dentro l’acqua
e si sò fermati in due a chiedermi se
ero una cantante..
non sò riuscita a fare niente di quello
che potevo
pensa che io a vent’anni ero bellissima
potevo fare la modella ora non me vedè
così
immagina 15 chili di meno e più giovane
mia madre e mia zia però m’hanno
strappato tutto il book
a quest’ora potevo stà sulla copertina
de vogue!
a vent’anni già cantavo e non sai come
disegnavo bene…potevo fare la stilista..
lo sai qual è il problema mio tesò?
che non ho portato a termine niente
nella vita mia
c’avrà le meches di mia nonna
il trucco di moira orfei
le scarpe di una tronista
il ciondolo di califano
l’aspetto della sorella romana di
samantha fox
la parlata de una popolana
ma io la trovo
fantastica
mi hanno consigliato di arginarla
gestirla
dirle (tatticamente) che parlare troppo
fa male e logora la voce alla lunga
smontarne la sicurezza
ma io non sto facendo nulla di tutto ciò
ha una gran voglia di fare musica
una gran paura di fallire di nuovo
una passione per amy winehouse
un’ansia che la divora
mi confida che i genitori e il fidanzato
(lei ha un fidanzato) non ce la fanno più
perché dicono che parla sempre
allora riesco ad intervenire con il
primo argomento consistente della lezione
-prova a parlare la metà di quello che
fai ora
e il resto
lo scrivi
-?? come?
-si il resto lo scrivi
non c’è mica bisogno di dire tutto
quello che si pensa
agli altri
dammi retta scrivi scrivi scrivi
mi guarda come illuminata
è d’accordo e mi chiede conferma quasi
sussurrando “dici tesò?”
sento che faremo cose
ha un modo di ascoltare come se lo
facesse con tutto il viso
ha un modo di porsi come se stesse
consegnando nelle mie mani le sue adorate perle ingiallite
sta cercando qualcosa
qualcosa che è rimasto incastrato tra i
fili della rete che ha costruito e in cui è rimasta intrappolata
qualcosa perso nell’oscurità degli
affannosi giorni uguali a sé stessi
io sarò quella che regge la torcia