tu
tu tu mi piaci
e
non dovrei dirlo
non
dovrei neanche pensarlo
figuriamoci
scriverlo cantarlo o negarlo
tu
mi piaci quando stoni
le
tue note stonate sembrano carezze impazzite
perdo
la mia naturale ritrosia
verso
le moto o verso quelli che distorcono una melodia
tu
tu tu
ma
sei occupato o libero ma defilato?
tu
tu tu
mi
piaci e non è ben chiaro il come dove e quando
ma
una mano sapiente o forse solo incosciente mi spinge verso di te
mentre
mi avvicino rossa di pudore
so
che non si può fare
no
non si può proprio nemmeno pensare
ma
io sono anche umana non solo un’irritante sprezzante brillante
cantante
allora
mi irrigidisco mi assento ti riprendo ti guardo di sguincio per trovare ogni
difetto
ma
tu mi piaci ancora non c’è verso
basta
scriverlo! dovrei bruciare il foglio… e se qualcuno lo trovasse…meglio che io
ti chiuda in un sogno!
lì
dove ripongo molte cose
desiderate
negate
deliziose
tu
mi piaci senza parlare molto senza un ballo senza sapere nient’altro
io
qui e tu lì
va
bene così non c’è motivo di cambiare le cose
farle
nodose
umide
zuppe
di legami
faticose
non
c’è motivo di accorciare le distanze
abbracciarsi
legarsi
e poi slegarsi
solo
dovrei controllare il rossore
la
mancata salivazione
gli
occhi sfuggenti
le
labbra massacrate dai denti
tutto
perché tu
è
chiaro
tu
mi piaci
ma
nemmeno per te cederò alla facile rima
dei tuoi
(intonati)
baci
(roma 13.2.2013)
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