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30/10/24

la musica dentro: not even a Fender!

 

il mio capo Emily ci avverte 

e io annuso il delicato profumo di gossip all’inglese

-c’è un tipo nuovo oggi che era tipo una super star

ma non vuole assolutamente essere messo sotto i riflettori

sembra che fosse il cantante della band ‘….’ 

!!?


ci mettiamo in cerchio 

quasi tutti sono abituali

ce ne sono tre quattro nuovi

e il nuovo detenuto  

Tom

sta già strimpellando su una chitarra acustica

carnagione bianco latte 

occhi azzurri e sbarrati

naso rifatto (male)

capelli scuri un pò brizzolati che tradiscono la non giovanissima età

nonostante il look da adolescente 

indossa una canottiera molto scollata davanti e ai lati

che mette in risalto le spalle e braccia muscolose

anelli bracciali collanine 

e un’aria da ex modella miliardaria con botox no make up policy e zero amici


devo essere sincera

non mi fa una bella impressione

sembra scollegato dalla realtà

è parecchio agitato se non sotto droghe 

in più l’accento scozzese non aiuta 


mi siedo accanto a lui 


le mie colleghe sono affascinate dalla sua abilità chitarristica

io meno

noto che ha tagli recenti su un braccio 

ha l’aria sperduta ma allo stesso tempo arrogante


si vanta di aver fatto parte di una famosa band 

non guarda mai negli occhi


-ti lasciano usare la chitarra in cella?


risponde con un sorrisetto amaro azzarderei spocchiosetto se lo conoscessi meglio

-yes but they gave me a crap one… I mean ‘not even a Fender!?’


è entrato da poco 

ho l’impressione che il tizio pensi di trovarsi all’Hilton 

durante qualche tournè dall’altra parte del globo

invece si sveglierà presto in una delle peggiori prigioni inglesi 

e tra poco la qualità della chitarra sarà un inconveniente dei più superabili


in più se continua così

lo gonfieranno per bene 

e presto


apprendo che si trova nell’ala F 

che accoglie i detenuti vulnerabili per salute mentale o sotto farmaci o in disintossicazione


c’è poi il tipo bengalese dall’aria distinta

Rich

ci tiene a sottolineare che è lì perchè è stato incastrato

la mafia all’interno della sua comunità vuole chiudergli la bocca 

ci racconta la storia dei matrimoni halala 

molte donne della comunità islamica vengono sfruttate e molestate 

complici gli imam 

Rich ha provato a dire la sua e a denunciare la situazione che è totalmente ‘hiram’

ma lo hanno fatto finire in prigione


mi scrive su un foglietto un paio di link di documentari della Bbc sui matrimoni halala in uk

e mi chiede di spargere la voce


Amhed invece sta per essere rilasciato

quindi quando tutti ci salutiamo ‘see you next week’

lui ci racconta che non verrà più al laboratorio 

è uno dei più rispettosi e entusiasti 

non loquace ma sorridente ed educato


ci racconta che avrebbe voluto e dovuto seguire il business del padre

ma ha imboccato una strada diversa 

e le sue dipendenze l’hanno prima incasinato e poi fatto finire dentro

è contento di uscire ma avrebbe dovuto e voluto studiare

-cosa?

chiedo io

-beh business probabilmente..ma sai ora ho già 45 anni… 

io sono incredula perchè pensavo ne avesse 28..

-non è mai troppo tardi! 

ma mi pento immediatamente della frase naif e patronizing che ho appena pronunciato


ma lui più saggio

-eh devo prima mettere a posto la testa 

combattere le mie dipendenze 

e poi forse il resto


il pub di fronte ci aspetta aimè con ragnatele streghe zucche e vampiri

una coppietta -just married- si tengono per mano ad un tavolo 

due drink ormai vuoti

lei ha ancora il velo in testa e lo guarda in estasi

lui la ama da impazzire e si accorge che li sto fotografando 


’til death do us part 




(londra 30.10.2024)

20/10/24

la musica dentro: knives are my game

                                                         


                                                          knives are my game


oggi siamo in un nuovo spazio

la multi-faith room 

molte nuove faccie tra i detenuti

molti altri sono usciti di prigione

un nuovo decreto contro il sovrafollamento 

ha visto rilasciare migliaia di detenuti per alleggerire le carceri 

non senza polemiche da parte delle associazioni che proteggono le vittime di violenza domestica 

come quella per cui lavoro io una volta a settimana da anni

dov dirigo un workshp di musica parte del progetto ‘well being’ di riabilitazione emotiva

per le donne sopravvissute a crimini internazionali trafficking e abusi 


l’abituè è sempre il mastodontico Red

oggi sembra strafatto (di farmaci o droghe solo dio lo sa)

fatica a tenere gli occhi aperti 

sbiascica ma raramente le sue parole sono insensate 


la mia collega propone un icebreaker molto divertente

ci mettiamo in cerchio


…. is my name

…..is my game

I don’t like….

I like…….


comincia lei 


-Carol is my name 

dance is my game 

I don’t like dogs

I like cats


poi la mia capa

poi io


-Alessia’s my name

music is my game

I don’t like chicken

I like playing games 


poi attaccano i detenuti


-Switch is my name

crime is my game…


ehm… cosa?

mi giro verso il mio capo in cerca di un segnale 

ma lei sempre un pò biancaneve e i sette nani 

sorride e non dà segni di preoccupazione 

anzi mi chiede

-what did he say? dime? rhyme?

-no: he said -crime-!!! 

(crimine)


ah…


poi è il turno di un tipo parecchio messo male 

bianco e sulla trentina

tuta sollevata al disopra dei polpacci 

tatuaggi su tutta la pelle visibile


-Ahmed is my name

knives are my game


…ehm what?

mi giro di nuovo verso il mio capo Emily in cerca di un’espressione facciale

un indizio 

come quando i bambini piccoli cadono a terra 

e immediatamente guardano il viso del genitore più vicino

per capire se devono piangere o no

se la caduta è seria o solo una sciocchezza 

perchè ancora non sanno interpretare le loro emozioni

e le cercano negli adulti


ma Emily dice 

-what did he say? wife? life?

-no: he said -knives-!!! 

(coltelli)


Emily è una soprano famosa e strepitosa

ma forse le serve una visita dall’otorino 


non sembra preoccupata ma gli chiede di cambiare rotta 


-can you maybe turn it into something a bit more positive than ‘knives’ please?


e lui 

-like what? 

tipo cosa?


dopo vari tentativi tipo

ti piace lo sport?

no

ti piace la musica?

no

ti piace il calcio?

no


alla fine ci accordiamo su

-televisione


Red è mezzo strafatto ma sempre acuto

il suo turno


-Red is my name

politics is my game 


ma il gioco lo annoia 

troppo semplice per lui

lui che è di sangue misto 

jamaica inglese irlandese e gipsy


attacca un pezzo folk irlandese degli zingari d’irlanda


che hanno una serie infinita di pezzi popolari tramandati oralmente

penso si chiami a grand life on the campsite

perchè poi il mio capo mi dice che Red è su tik tok con questo pezzo

ha fatto più di 60k visualizzazioni!

(ogni tanto viene rilasciato e poi dopo poco torna dentro)


con tanto di accento e battito di mani e piedi

ti scordi che è un gigante mixed race che colleghi subito al rap 

e si trasforma in un perfetto irlandese bianco e rosso in viso 


ha una memoria di ferro

e riesce a memorizzare facilmente migliaia di liriche 

di pezzi suoi e non 


siamo tutti imbambolati ad ascoltarlo

lui adora essere il centro dell’attenzione

ma entra quasi in un trance 

spariscono tutti

ha sempre gli occhi chiusi e il corpo enorme si muove con grazia seguendo il ritmo delle liriche


ci confessa che ha cercato di contattare vari centri

per avere una diagnosi

pensa di essere nello spettro autistico o avere qualche altro disturbo

dice che il suo cervello funziona diversamente da quello degli altri

e non si può negare 


sta per per portare la sigaretta elettronica alle labbra ma io

-mettila via Red

subito si scusa e la rimette

nel calzino di spugna del piede sinistro 


mi accorgo che il nuovo Ahmed 

quello di ‘knives are my game’

ha almeno una quindicina di tagli freschi su un polpaccio 


io faccio mambo italiano 

ci sono elementi di siciliano napoletano spagnolo e inglese storpiato 

mi chiedono di insegnarli anche il pezzo del matrimonio del padrino

quello che fa:

ni nii nnnni ni ni ni nan nna


i detenuti si complimentano con me quando apprendono che sono italiana 

non per il colosseo 

non per il duomo

l’arte e la storia

puccini o michelangelo

leonardo

o il cibo esportato in tutto il mondo 


ma per la mafia




(londra 21.10.2024)