16/05/13

bello e drammatico







tira die- stupendo docufilm sugli abitanti delle baraccopoli nell’argentina degli anni ‘60
tre individui in sala
uno sono io
uno sei tu
uno è la maschera
è molto tempo che non stiamo insieme
poi così vicini ancora di più
l’emozione sembra rubarmi il fiato
ecco di nuovo quel vecchio odore familiare
odore della tua camicia appena lavata misto all’odore della tua pelle intrisa di fumo
mi è sempre piaciuto
il film è bello e drammatico
anche tu del resto
lo sei sempre stato
l’averti così vicino riesce a distrarmi dalla potenza delle immagini
immagini di bambini che non hanno niente
la povertà regala loro
gambe più veloci
menti più scaltre
piedi più neri
occhi più seri
nel buio
ad un tratto
sposti il braccio dietro alle mie spalle
mi prendi una ciocca di capelli tra le dita
avvicini lentamente il tuo viso al mio
scansi i miei capelli
attendo immobile la tua mossa
immagino che tu stia per sussurrarmi all’orecchio:
..sei bellissima
..ti voglio bene
..che emozione essere qui con te
e invece mi chiedi sottovoce:

hai pagato il bollo della macchina?





(roma 16.5.2013)

la maledizione dell'ateo





malattia
agonia
morte
sgomento
funerale

durante i sempre meno rari funerali
la più disperata
la più pallida
la più atea
sono io
sembro proprio la più fica
volevo dire pre’fica
piango e mi dispero incapace di accettare
della morte
il mistero
il prete va avanti con le sue frasi incoraggianti
secondo il vangelo
-gesù sa quello che fa-
ne siamo proprio sicuri?
-ora scambiatevi un segno di pace-
i riti della nostra religione forniscono suggerimenti lontani artefatti ingabbiati e freddi
ci dica piuttosto la verità se ne ha il coraggio!
non c’è nessun affidabile appiglio nello sgomento
la morte non può non sorprenderci
la morte non può non sconvolgerci
l’agonia di una persona malata non può riconciliarci con qualcuno con cui non abbiamo nemmeno mai alzato la voce: dio
la tragedia è che se non si crede nella vita ultraterrena
e se non si confida in un dio buono che ci accoglierà a braccia aperte
(a meno che non siamo stati dei peccatori…)
la morte è davvero spaventosa
e se si è atei diventa mostruosa
-come
un minuto fa eri qui accanto a me
e ora sei in quell’orrendo mobile di legno -
avoja a pregare
avoja a spargere lacrime ed incenso
avoja a guardare vecchie foto
che ne farò del tempo passato assieme
delle parole rimaste a mezza gola
della paura di sapere di essere rimasta sola
della manciata di cose non dette e non fatte          
della credenza in cucina color melanzana
della tua faccia sempre abbronzata?

stronza
te ne sei andata lasciandomi qui da sola
a cercare di ricordare l’ultima tua parola
fottiti allora!
anzi crepa!

ah scusa
che maleducata




(roma 16.5.2013)

01/05/13

sedere








in genere in metropolitana
sono solita ammonire qualche ‘ggiovane con o senza pirzing
quando candidamente se ne rimane seduto inebetito con l’ipod nel cervello di fronte a
vecchiette in fin di vita
vecchi con pacchi della spesa in una mano e bastone nell’altra
donne incinta all’ottavo mese

oggi invece in metropolitana
ero in piedi e pensavo agli affari miei
di fronte a me seduti
una ragazza della mia età
un signore sulla settantina
un ragazzo sui trenta
il signore sulla settantina mi fa:
-prego si vuole sedere?
il ragazzo sui trenta mi guarda e immediatamente accenna ad alzarsi e aggiunge “ma prego..”
due su tre
un po’ esterrefatta
guardo la ragazza
sono confusa
spiazzata
imbarazzata
divertita
lusingata
arrossisco
e rispondo al terribile affronto dei due uomini
(forse ad alta voce visto l’ilarità dell’intero vagone)

sto messa così male?!!!

devo chiaramente aver dimenticato che
oltre all’attenzione e il rispetto per categorie più deboli
qualche uomo
e senza per questo rinnegare o accantonare
parità dei diritti dignità femminile lotte femministe l’è mia e me la gestisco io
dicevo che grazie a dio
qualche uomo ha ancora piacere di far piacere alle donne

piacere
qualche
far
uomo
di
ancora
alle
donne
ha