08/08/12

Alessia (io e sua sorella) va in paese



1° episodio





che bello trasferirsi dalla caotica città
in un piccolo paese pieno di storia storie ricordi
le campane della chiesa
i profumi dei caminetti e del forno
il silenzio e la sensazione di lontananza
una bellissima ragazza pilippina a servizio da una vecchia bisbetica italiana mi accoglie:
è in estasi per il mio arrivo e per i miei occhi azzurri ma mi chiama:
signora
-aia..
vuole aiutarmi a portare il mio trolley
rifiuto più volte ma lei insiste
alla fine dò uno strattone al trolley e la imploro di non chiamarmi mai più: signora
è sicuro mia coetanea
dice che le hanno detto che ho una bella voce
mi chiede di cantare qualcosa
le chiedo io da dove viene come si trova in italia quanti anni ha
-25 e tu?
le dico la mia età (ve la scordate….)
lei quindi chiede (peccato fino ad allora mi era stata simpatica ora invece viene citata nel mio blog)
-hai un marito? (domanda errata)
-no…
-oooooh mi spiace….sei così bela…
e accompagna queste poche spietate parole con un musetto dispiaciuto

cristo sono seguita

voglio subito del whiskey
o un libro di Murakami
o un piatto di bucatini
e invece nella vasca da bagno incontro un animale preistorico
devo segnalarlo subito ad Archeo
ma nel frattempo caccio un urlo e aziono il getto della doccia per eliminarlo
dopo cinque minuti risbuca da sotto il tappo dello scolo
il cattivone è veloce e die hard
ma io anche se ne ho soli due di piedi
sono
più cattiva
più determinata
più alta

l’ho avuta vinta

ma che importa stasera c’è il concerto della banda del paese!
buonanotte da una stanza tutta mia e magnifica
buon gusto e buon cuore a portata di comodino
echi di allegria
pastasciutte incollate
luci lontane
un cielo stellato
un amore passato
una fetta di pecorino stagionato
un millepiedi morto annegato









green eyes





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    2° episodio
                                                                  




dormire in questo letto ben fatto
lenzuola candide
travi sul soffitto
una finestra sul passato
è come un pasto caldo in una fredda giornata d’inverno
chiudo gli occhi
cerco la posizione più comoda
i pensieri vanno via senza obiezioni
che pace che silenzio che senso di giustizia che….
cacchio succede!!???
don don don don.. le maledette campane della chiesa sovrastante la mia finestra accidenti! fanno don per scandire il numero di ore e din per i quarto d’ora
il parroco del paese passerà una brutta mattinata
ma ci ripenso e trovo una soluzione meno litigiosa
vado in farmacia compro due tappi per orecchie
mi avvio verso il bar del corso
entro con una borsa viola
gonna a fiori
spadrillias
e borsa per il mio pc portatile
mi abbasso gli occhiali sfodero il miglior sorriso e scandendo le parole chiedo:
-scusi in questo bar avete l’”hai fai”?
-certo!
mi siedo ed arriva sempre il temibile momento:
un caffellatte scuro al vetro

la ragazza è disorientata e mi guarda con la stessa identica espressione
ei baristi nei bar di: palermo, madrid, isola di hvar, new york, londra…)
prendo il mio cellulare tacc scriin e cerco un campo che non c’è
apro il mio pc sul tavolino
che penserà la gente? che me la tiro sicuramente
sento di somigliare sempre più a carrie di sex and the city
una carrie che dalla città va in paese
scrivo qualche riga del mio nuovo racconto
controllo la posta e facebook
il cornetto è buonissimo e sa di forno
se non trovo un corso di hip hop
il prossimo anno la faccio finita
giorgia alla radio del bar del corso
……l’amore anche più bellissimo sfuma… ( e l’italiano pure….)
e poi mi chiedo
la parola “anima” deve per contratto presente in tutte -dico tutte- le canzoni di giorgia?!

cerco qualcosa
ma esattamente non mi è chiaro cosa
le persone che incontro spesso hanno già trovato da tempo
quello che io vado cercando
oppure soltanto
sono contenti con quello che avevano lì a portata di mano
nel dubbio chiacchiero con altre quattro donne
come me eppure così diverse da me
unite da un luogo così familiare
la cucina
quando ho intorno donne che parlano di come cucinare le zucchine
e che nel frattempo mettono su una frittatina in due minuti
e riescono anche a sorridere
mi sembra di stare a casa
in una vera casa
e la mia ricerca affannosa si ferma per qualche tempo
poi le chiacchiere finiscono
ognuno ritorna alla sua di famiglia
qualcun altro passa lo strofinaccio
si lava l’ultimo bicchiere
e ognuno continua sul proprio treno
stasera vado a letto
con due tappi anatomici plus+
eccitante
sto per aprire il mio libro nuovo
bloggirls
ma la mia serata non è ancora finita:
da una delle due finestre sospese sul cielo stellato
entra un siluro giallo e nero a strisce
vola all’impazzata nella mia stanza
non mi stupisco di leggere sull’ala la scritta: easy jet
il siluro volante sembra ‘mbriaco
va a sbattere ovunque e fa un rumore schifoso con le sue ali enormi che sbattono inconscientemente contro un muro
viene vicino alla mia postazione
urlo e bestemmio i santi
poi mi ricordo di essere laureata
accendo una luce in bagno per attirarlo
(poi mi viene il dubbio: è cieco)
e una volta che lui idiota si è diretto verso la luce
chiudo di scatto la porta del bagno e
l’ho fregato
ci ho sempre saputo fare
con insetti bambini e millepiedi




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3° episodio




cammino cammino cammino
faccio curve e incontro un cimitero
ma grazie a dio non è ancora il mio momento
sono invitata ad un pranzo
casa di campagna immersa nei campi di girasoli
farebbe invidia al nonno del piccolo lord
piscina
olivi
api
cani che razzolano
facce simpatiche che preparano barattoli per i sughi
e che sughi!
marito e moglie sorridenti pelano pomodori dell’orto
faccio vedere che ci capisco e dico:
-ah questo è il famoso muso di bue?!
-cuore di bue!
mi corregge il signore
…..
per il racconto che sto scrivendo ho bisogno di input
così attacco discorso
-come vi siete incontrati?
la moglie attacca a raccontare
parla solo lei
come sempre del resto
le brillano gli occhi azzurri
e del marito guardandolo teneramente dice:
-non se creda sa…era un bell’uomo!
come a giustificarsi…
di cognome fanno Millevolte
uno dei figli l’hanno chiamato con un nome tipicamente marchigiano
Euro
il povero cristo si chiama dunque Millevolte Euro
è stato deriso fermato sbattuto in carcere per quest’idea dei genitori
il sbinonno (come chiarisce il marito) si chiamava Amico
Millevolte Amico quindi
beh
mi sento banale
Alessia
puah
il marito interviene nel racconto romantico della moglie per dire (…i maschi….)
-i miei due figli sono avvocati
volevo chiedere il divorzio così non spendevo una lira!
-vuole dire…un Euro…..?
lo correggo io con un sorriso amaro
la signora dice che oggi i rapporti non sono più come una volta
no la prego signora non ci imbarchiamo in questa conversazione….!
-un tembo i matrimoni duravano parecchio…e invece…pe falle un esembio…la figlia del fornaio benedetta…ha lasciato quattro figli e il marito da un giorno all’altro…..!
-io (chiamala scema)…mmmmh
-….i figli ormai sono come pacchi…!


ogni tanto la mia testa va dove non deve
e certo
sono umana

torno a casa
mi accoglie la ragazza pilippina Lìn
non si sa chi lo parla peggio l’inglese
sta imbambolata di fronte alla tv
su canale 5
le chiedo cosa sta guardando
mi risponde una cosa incomprensibile che più o meno suona così
-filine
…?
ah- dico io- fellini?!!
appare ezio gregio sullo schermo
Lìn voleva dire
-veline
- non guardare quel programma orrendo!!!
- perché?
non so cosa rispondere
come si dirà in inglese
perché si basa su una concezione maschilista e retrograda della donna rappresentandola unicamente come un bel corpo danzante e un pensiero assente….
accanno e mi arrendo
in un attacco di altruismo presto il mio pc a Lìn
va su facebook
mi fa vedere le foto di lei (che è molto carina) con il (mostruoso) marito e il figlioletto:
hai capito la piccola e sommessa lìn!! venire in italia è stata una gran trovata!!
foto del matrimonio
occhi malinconici e vestito da sposa a soli 22 anni
sembra mia nonna
sarà vero che è bello sposarsi da giovani?
come mai allora le donne sposate sembrano più matusa di quelle ancora libere?

ma nella mia stanza c’è qualcosa che mi chiama da giorni e che la casa dei miei sogni dovrà avere
una vasca da bagno
apro l’acqua calda
spremo muschio bianco a gò gò
ho capito a cosa somiglia il suo profumo finalmente
alla pelle delle bambole

nelle fitte nuvole di muschio bianco
faccio sbucare prima…un braccio..poi una gamba ora…un piedino (porto 40…)
facendo scivolare la schiuma sulla pelle profumata
fingo insomma di essere come quelle attrici sexy
che in ogni film che si rispetti ad un certo punto fanno il bagno nella vasca
certo
non sono quasi mai
sole
mbeh
riflessioni nella vasca da bagno:
perché le (mie) relazioni non durano?
prendiamo la cosa che mi piace e che più mi rilassa: le terme
mi piace l’acqua bollente che ammorbidisce i miei muscoli tesi
e allenta dolcemente le tensioni nervose
mi piace anche mettere fuori la testa e sentire l’aria fredda
per questo il mio sogno è andare a fare le terme in islanda
il contrasto tra l’aria gelida e il rassicurante abbraccio dell’acqua calda
è tutto
ecco io voglio tutto
nelle relazioni (amorose o amichevoli) voglio tutto
il caldo ma anche il freddo
la maggior parte delle volte invece in una relazione puoi avere in alternativa o l’acqua molto calda o il vento fresco
le due cose insieme? impossibile
il calore mi è arrivato al cervello
vorrei scrivere che sragiono ma poi qualcuno di voi lettori commenterebbe: e vuoi dà la colpa all’acqua calda?
non lo sopporterei
è ora di uscire
è ora di prepararsi per la cena
è ora di splamarsi un po’ di crema
è ora di cambiare film
è ora di andare ad uccidere qualche
falena


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4° episodio




qui in paese dicono spesso
-ci mangherebbe-
in maniera (finta) reverenziale
vogliono lasciar intendere all’interlocutore che non vogliono contraddirlo o essere arroganti
invece ottengono proprio l’effetto contrario:
un modo come un altro per affermare la propria ragione però sembrando educati
ci mangherebbe (ho ragione io e tu non stai capendo un cazzo ma non voglio essere maleducato)
ci mangherebbe…. cosa???
ma tanto io
sotto una luce stanca e indefinibilmente bella
passeggio su e giù per il paese
ed entro ben in due chiese
fuori da una di queste c’è l’invitante scritta

entriamo per amare dio
usciamo per amare i fratelli

evvai sono figlia unica!
la chiesa mi autorizza implicitamente
ad essere una stronza
sempre in bilico tra la paura di farmi male e la paura di far del male
mi scoccia essere così spaventata
sempre
uff
e allora non mi muovo
o mi muovo troppo
dopo una sosta al forno
con acquisto dei bruttimabuoni al cioccolato
continuo verso il bar
dopo tutta questa spiritualità
ci vuole un po’ di benzina seria
succo di mirtillo e pacchetto di cipster
faranno la mia giornata
mi siedo sgranocchiante al tavolino del bar
“l’attore americano” della Campo
chimmammazza
i signori che entrano nel bar mi guardano incuriositi
forse non sta bene in paese
una donna sola che legge
meglio due donne che leggono
(questa era raffinata)
della città non mi manca nulla
il bianco e nero dei tasti
il rione monti
la città degli aperitivi e dei turisti in canotta
il favoloso cappuccino freddo scuro al vetro
lo stereo
i concerti dell’estate romana
un posto al sole
te
ho sentito un pezzo alla radio che mi ha fatto muovere la testa
…sto lontano dallo stress…fumo un po’ e poi gioco a tess…
credo siano queste le parole
un po’ reggae un po’ non lo reggae più tanto
ma va così per ora
sulla porta del vecchio portone verde
leggo ing. Piermarini
un nonno conosciuto quasi solo
nei racconti degli altri
dolce bello e molto serio
uomo d’altri tempi
il vento arriva finalmente fresco
a scapigliare i miei capelli biondi
ad asciugare la malinconia sulle mie guance


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5° episodio




fb non ha chiuso un occhio
come avevo chiesto in sogno
e oggi mi ha messo il diario
chi gliel’ha chiesto?
ho cominciato un libro irlandese che mi ha prestato mio cugino
dico soltanto che da una famiglia di cinque figli
già a pagina 35 ne so morti tre
vedi un po’ te
cristo
e giù a piangere
piangere su un romanzo…irlandese!
trovo una chitarra semiacustica appoggiata su un divano di campagna
un signore dalla risata benevola e beneaugurante
la strimpella
è il regalo di sua moglie
li guardo e sono affiatati
chiedo quando e come si sono incontrati
mi aspetto lei mi dica
beh un paio di anni fa….in crociera…
invece no
stanno assieme da circa trent’anni
sembrano sereni
sereni?
eppur sposati?
ma che dico?!! che mi succede?
devo smetterla con tutto quest’aria buona
mi dà alla testa

quando non c’è più anima viva in giro
mi butto sul divano di campagna
mi aggiusto un po’ il cuscino
e sorprendentemente (mmazza quant’è lungo l’avverbio)
butto giù qualche accordo
senza pensarci davvero
per pochi minuti
butto lì anche un po’ di voce
così piano per non essere sgamata
sto bene
sembro
quasi
solo

una ragazza
che strimpella un po’
la chitarra

nessuno stress
nessun impegno
nessun obbiettivo
nessun vado a tempo
nessun devo
nessun mi devi cinquanta euro
nessun emozione in circolo
nessuna ambizione
nessun abbandono
solo io
un po’ di note
una chitarra
da un po’ che non venivo qui
in questa stanza dove i sogni erano sogni
e ancora niente di questo mio stupore
si contaminava con il mondo reale
con il lavoro
con i “quanta gente mi porti”
con i venditori di birra
con i timbratori di cartellino mascherati da musicisti
con i “puoi cambiare repertorio”
con il bieco soldo
solo

una ragazza che
strimpella un po’
la chitarra






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 6° episodio

Alceste Lucentini
(n.b. il vetro della fruttiera- dopo le lezioni dal bellissimo vecchietto)


birra e patatine
che lusso
molte altre persone non se lo possono permettere perchè
non hanno 3 euro da spendere
sono a dieta
il marito non vuole che vadano al bar dove possono incontrare altri uomini
non mangiano tra un pasto e l’altro
non ruttano in pubblico

io invece siiiiiiiiiiiiii!
nel bar c’è una barista slava con sguardo serissimo e severo
come al solito mi scatta la sfida:
deve essere mia
allora una profusione di simpatia
battute
che mi consigli da bere?
ti spiace se mi siedo qui?
sorrisoni a tutto spiano
le voglio stare simpatica
mentre scrivo queste parole
mi fulmina con sguardo
ma poi entra un signore che avrà 102 anni o poco meno
grigio in viso senza capelli e pronto per l’altro mondo
guarda la barista e con espressione corrucciata
riferendosi alla gente del bar dice
-mamma mia oggi è un mortorio….
io e la barista ci guardiamo
e finalmente
inevitabilmente
ci scambiamo un sorriso d’intesa sincera

la sera voglio fare la signora
ceno nel ristorante del paese
lume di candela
vino rosso
carpaccio di tonno e salmone
focaccia
verdurette grigliate
qualcuno accende la tv
non si può perdere bolt
io non posso perdermi la cipolletta agrodolce
una signora romena che lavora lì
mi viene in contro sorridente
-piace tanto tuo disco
io tanto ascoltato quando fuori da ospedale!!
sarà poco
ma ero così felice
un po’ incredula e al solito diffidente
ma lei davvero se ne intende
-io ascolto tutta musica afroamericana
conosci marta glen? no…? domani porto disco di lei così tu ascolti
-ah
la serata prende una bella piega
e senza piastra oltretutto
passeggio per il corso
mi infilo nel portoncino attratta da una luce
la mostra di un artista marchigiano
Alcestre Lucentini
la scritta sotto il nome dice pittore e ricercatore
ed è vero
do un’occhiata alle opere sperando che nessuno mi rivolga la parola
-sarò subito da lei
accidenti
come nei negozi
quando speri che la commessa non ti abbia vista
-ti posso aiutare!??
sbiascica con la gomma americana da due etti in bocca
invece l’artista è interessante
mi dà la mano
-lei dipinge vero?
-io? ah…beh..no…non dip…beh si dipingo..ma non sono…butto solo il colore sulla tela…
-beh almeno la centra?....
……..
è subito il mio uomo
passo lì un’ora buona
mi illumina sulle provocazioni dei suoi quadri
pittura figuristica
pittura d’avanguardia
è uno sperimentatore
mi fa vedere un album di stampe
me ne piace una da morire
un bicchiere con una composizione di
rosmarino salvia e ciuffi d’erba
me la regala
non posso accettare…
prendila prima che cambi idea…
va bene…

mi racconta una bellissima storia
negli anni ’70 vince un premio importante
con una delle sue opere d’avanguardia
alla premiazione si avvicina un vecchietto
a sua detta bellissimo
con i capelli tutti bianchi e che si mette ad osservare l’opera d’avanguardia vincitrice
poi sottovoce gli chiede
-ma lei la neve.. la sa fare?
il mio artista rimane a bocca aperta
risponde
-tre cose non so fare
la neve il vetro l’acqua
in seguito andò a lezione dal vecchietto
e l’imparò davvero la neve il vetro l’acqua
il vecchietto era un pittore stratosferico
aveva dipinto il mare
da uno scoglio
di cui si poteva perfettamente capire il livello di profondità dell’acqua
il modo in cui Alceste parla dell’arte
della pittura e della vita
mi scuote mi commuove mi suggerisce
si è mantenuto per 7 anni
suonando la chitarra in un locale a brescia
gli davano il pranzo e la cena
e la sera suonava
mi chiede di me
ma io non so che dire
dico che sono stanca e vorrei lasciar perdere tutto
dice non puoi farlo
-ah
tornerò a trovarlo
che posso portargli in cambio del bellissimo regalo che mi ha fatto?


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7° episodio




due pilippine
una signora bene 92enne
tre marchigiani (marito moglie figlio)
una blogger
in una cucina a metà agosto
l’inizio di una barzelletta?
no
la mia serata

le due pilippine
una stira
l’altra non capisce niente di quello che diciamo e segue l’onda
se tutti ridono
ride pure lei
se si parla di una cosa seria
guarda (seriamente) nel vuoto
molto empatica
la signora marchigiana ha male ad un piede
in seguito ad un intervento delicato
sembra che non abbia risolto perché dopo molti mesi
le fa ancora male
la signora bene 92enne
chiede se l’intervento è stato doloroso
la signora marchigiana dice parecchio
-sa mi hanno fatto dei buchi su ogni dito del piede
poi hanno smosso il nervo e…dall’inguine in giù un gran dolore e….
la blogger sorride
ma è tanto pallida
la spiegazione va avanti
ma la blogger non sente più una parola
scende un velo sui suoi occhi azzurri
manca l’aria
eccomi qua di nuovo in queste condizioni
pietose
sedersi subito
aprire finestra
bicchiere d’acqua con zucchero
come ti senti?
un classico
sembrerò una stupida donna
hei fermi un attimo
io
sono
una stupida donna
sangue vene operazioni dolore
non reggo niente
da sempre
il sangue sembra scomparire tutt’ad un tratto dal mio corpo
scende scende scende sotto i talloni e pluf
mi sento svenire
dopo 5 minuti sto già bene
dice- anche mia nipote è come lei
tanto senzibile
la signora marchigiana cambia discorso
-hai visto che bei fichi?
-manco mezzo, i migliori sono tutti sposati
rispondo io e provoco una risata degli astanti
e io nella corte ci sguazzo
quindi continuo rivolta alla signora bene 92enne
(alzando un po’ il tono della voce perché non ci sente)
-signora mia i bei fichi non ci sono più!
scatta il discorso sulle coppie e …oh no è solo colpa mia!
dico che –non credo nella convivenza-
naturalmente il padre marchigiano (contadino e marito della signora)
è d’accordo con me e aggiunge
-manco io ci credo, dopo che ti sei conosciuto ci si sposa e basta!!
ecco io…..
non volevo proprio dire….questo!
intendevo dire che
se e quando un amore lo si sposta
dalla fantasia al tavolo della cucina
finisce in un batter d’occhio
questa è solo la mia esperienza eh
un grande amore (il mio)
finito a scannarsi in una casa
per chi comprava il latte
chi rifaceva il letto
a chi toccava pulire il bagno
il signore marchigiano dice la sua
-beh in questo caso la risposta è semplice

lo fa la donna

eh no no no
ti prego non fare così che io sono calma e tranquilla e in ritiro spirituale
ma come niente mi riaccendo e in cinque minuti porto tua moglie a chiedere il divorzio con addebito
-beh è ovvio
osa continuare lui
-che la aiuto
cioè io so cuginare
lavo i piatti alle volte
tande cose….
ti faccio un esembio
l’altro giorno ho aperto lo sportello del frigo
e ho fatto cadere il barattolo di melanzane grigliate e il limongello che gi stavano sopra
beh ho pulito tutto io!
(segue pausa esclamativa e sopracciglio alzato ad evidenziare la prodezza ed eccezionalità del fatto)
da solo!
mica ho detto a mia moglie:
pulisci te
………….
dio non ho mai capito se ci sei o sei solo una bufala
ma per il momento ti prego
trattienimi
trattieniti trattieniti trattieniti trattieniti….
non mi trattengo

-beh.. ci mangherebbe!!!!!!

dico finalmente anch’io

in paese però oggi c’è la festa
della croce rossa
ambulanze ovunque
non so perché ma c’è un prete sul palco
dice la messa
così
non aveva altro da fare quel giorno
??????
almeno fosse fico
invece comincio ad essere sicura che quelli che si fanno preti
sono i più cessi
la chiamata del signore è l’unica chiamata che hanno ricevuto mai a quel cazzo di telefono


buffet a base di pane e porchetta e una marea di dolci
nel cortile del comune c’è un trio che fa musica da ballo
un batterista con microfono e set midi che manda le basi
è anche dotato di parrucchino marrone
fisarmonicista completamente vestito di bianco
cantante di mezza età
biondo platino
con vestito rosso aderente e senza stoffa dall’inguine in giù
tacchi vertiginosi
fanno liscio
-sai ballare?
osa chiedermi un signore ignorando di star parlando con jennifer beals in persona
-si certo…
-vuoi ballare?
-no io no…il liscio non lo so ballare…
-un altro ballo?
-non so ballare in coppia mi spiace…
-ah ho capito sei più tipo da balli di gruppo…
-no nemmeno…
sono più il tipo da
ballo da sola

una bambinetta
taglio di capelli da far invidia a kate moss
avrà 5 anni al massimo
è tenuta per mano dal papà
sguardo furbo
di fronte a lei un bambino poco più alto di lei
lei gli dà un pizzico sulla schiena
lui si stranisce e cerca con lo sguardo
la complicità e l’aiuto di un grande
ma non se lo fila nessuno
lei allora gli dà un altro pizzico più forte
e sorride
poi gli dà un bel calcio
e sorride ancora
lo ama
lo vuole
lui gira i tacchi e se ne va

i maschi non capiscono mai niente
anche in paese



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8° episodio



nel bar del corso
una serie di cartelli
vietato fumare (giusto)
vietato toccare il computer no uso pubblico (è chiaro)
vietato bestemmiare (e questa no!)
come si fa a vietare una cosa così sana innocua e liberatoria?
cristo!
devo farmi ricevere dal sindaco oggi stesso

george benson non ha più il naso
c’è un hotel in grecia che costa 27.000 euro a notte
le maniglie dell’amore sono considerate un fastidioso inestetismo
domani è ferragosto
quante cose si apprendono dalla home di yahoo
yuhu!!

a parte che trovo gravissimo
che le favolose
maniglie dell’amore
siano così odiate e ci siano addirittura esercizi atti ad eliminarle
ma in che mondo stiamo vivendo???
c’è niente di più confortante
in una giornata di pioggia
o quando magari scopri su fb le foto dei concerti di tutti gli altri meno il tuo
che sdraiarsi su di una pancia consistente
appigliati morbidamente alle famose maniglie?
per non parlare dei risvolti pratici delle maniglie
a letto
no
non c’è
niente di meglio

mentre seguo sulla tastiera
le avventure sentimentali di Amalia
assorta nel racconto
mi sento osservare
alzo lo sguardo pronta a dire
scusi c’è qualche probl…
un tipo alto
avvolto da una strana nube color oro
non metto subito a fuoco il viso
begli occhi nocciola
molto ma molto in carne
barba scura e belle orecchie
-posso offrirti la colazione?
(ma io la colazione l’ho già bella che fatta!)
a un secondo sguardo il tipo non è male
decido che io
la colazione
non l’ho ancora
fatta
-ti ringrazio!
-cosa prendi?
l’ultima volta che un uomo mi ha offerto la colazione
deve essersi stupito della disinvoltura con cui ho ordinato
cappuccino e cornetto
tanto che ha commentato:
mangiatelo n’altro cornettino che sei così in forma….!
ma non mi sono lasciata di certo
scoraggiare da uno sciocco
-cappuccino e cornetto grazie!
arriva con colazione fumante e mano tremante
-posso chiederti cosa scrivi?
-scrivo un blog e un racconto…
-ah interessante io pensavo fossi invece una musicista…
-no no!!! ah ah!.…e tu sei invece musicista?
- no io sono un cuoco
-ah (diotiringrazio!)
-e di cosa parla il racconto?
-il racconto comincia con la delusione sentimentale di una bambina di nome amalia…che poi cresce…e ha a che fare con varie storie…
-come si intitola?
-in un disco
-perché?
-perché penso che una storia d’amore sia come un disco
può durare coinvolgerti farti sognare cambiarti la vita
ma prima o poi
la puntina si solleva
-posso farti ascoltare la musica di un piatto di ravioli al formaggio e funghi stasera?
sto per cacciare dalla bocca una bugia
ma poi mi dico
perché mentire sempre mentire sapendo di mentina?
e soprattutto:
non era uno dei sette peccati capitali
mentire di fronte ad un piatto di ravioli al formaggio e funghi?
quindi dico si
mi va
come dove e quando?
-nel ristorante dove lavoro
naturalmente sei mia ospite
ti aspetto
ristorante la taverna
dopo la torre sulla destra
alle nove ti va bene? 


!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!



9° episodio



nella splendida via per raggiungere il centro del paese
stamattina
una pace particolare
il sole timido
le voci degli uccellini
lo so
doveva finire
sbucano padre con figlia dodicenne accanto
si sente una voce di donna provenire da dietro di loro:
-almeno per favore compra i saponi e detersivo!
-no non compro proprio niente…!
-per favore…!
-no niente saponi niente detersivi…!! ho detto di no!!
poi continua spavaldo per la sua passeggiata
cantando ad alta voce
è vestito tutto di bianco
pantaloncini al ginocchio e polo con colletto alzato (orrore!)
il look è di uno appena sceso dalla barca a porto cervo
l’atteggiamento è quello di uno che non alza la tazza del cesso e si esalta davanti alla partita di calcio
la bambina dopo pochi secondi osa aggiungere:
-però papà se ci pensi era anche giusto…
tenta di difendere le ragioni della madre
il papà non le risponde
continua a cantare ad alta voce
io mi giro e cerco di fulminarlo con lo sguardo che uccide di disapprovazione
nessun effetto
quella bambina avrà problemi con l’altro sesso

proseguo

c’è la processione in paese
sembra che oggi sia festa
al bar tutti mi dicono
-buon ferragosto!
e io perplessa rispondo
….altrettanto!
passano un po’ di donzelle
con bei vestiti di corpetti e pizzi
un cesto sulla testa
con dentro dei semi che sembrano grano
sfilano fino ad arrivare in cima al paese
dove c’è la chiesa
e ci sarà la messa
daje

non ho portato vestiti da appuntamento
accidenti
penso tra me e me mentre apro l’armadio
e ho appuntamento con i ravioli al formaggio
infilo l’unico vestito che ho con me:
nero di h&m
sembro una vedova
scarpe spadrillias con il tacco
mi trucco
mi faccio due trecce
eccomi al ristorante
una cameriera gentile
mi fa accomodare ad un tavolo rotondo
c’è una candela già accesa
mi porta un piatto di piccole bruschette
quelle serie
aglio olio e sale
un altro piatto con verdure fritte di ogni sorta
melanzane zucchine anelli di cipolla pomodori verza
un piattino di prosciutto locale
anche se il cuoco non si dovesse presentare
la serata mi va già alla grande
ma mentre faccio un concerto a quattro mani
sugli antipasti vari
eccolo che arriva
vestito da cuoco è ancora più…
ancora più…
non so come dire…
più
-benvenuta!
-grazie!
-come si stanno comportando gli antipasti?
-nessuno si è mai comportato meglio!!
-sono contento ora vado in cucina a spadellare i tuoi ravioli
-che meraviglia!
ha detto spadellare
è il mio uomo
ha detto
spadellare
cinque minuti dopo
vedo un fumo trasparente
una nuvola umida
e poi lui:
il piatto fumante di ravioli al formaggio e funghi
una visione
la saliva raddoppia in bocca
devo deglutire
bere del vino rosso
dietro il piatto c’è lui
il cuoco
-ciao…non so nemmeno come ti chiami?
-non importa come mi chiamo io tanto non te ne ricorderai dopo che avrai assaggiato il primo raviolo…
-vediamo vediamo..
mi mette il piatto sotto il naso
accumula i piatti (vuoti) degli antipasti
inforchetto un raviolo colante di besciamella
in bocca avviene una cosa simile al big ben
-la cosa più buona che io abbia mai mangiato…
sto dicendo e
mentre alzo lo sguardo per ringraziarlo
è
sparito



ps.
notizia dell'ultima ora:
ragazzo muore fulminato dal microfono
mentre cantava con il karaoke
il cattivo gusto
talvolta
uccide



                 %%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%


10° episodio




sembra che non mi lascino in pace
cinquanta-sessantenni ricchissimi e sposaticonfigli o concani
mi invitano a festeggiare (che?)
cena in villa grandiosa in mezzo al nulla delle colline
coppia di ricconi giovanili e fintifricchettoni
la figlia vive un po’ a londra un po’ in cornovaglia un po’ in india
-ah!
-sai ormai a roma non ci torna più perché ormai tutti i suoi amici sono in giro per il mondo..
-aha
-…e poi ha provato a vivere alcuni mesi qui in paese ma si trovava male..
dice che è un posto maschilista..tutti ti guardano…soprattutto gli uomini …ti danno fastidio sai…
-no veramente non lo so! io sto qui da dieci giorni e non sono mai stata
infastidita!
-ah
cominciamo bene
già me so innervosita
la figlia magari è la fotocopia di scarlett johansson

c’è un’americana imbalsamata in un sorriso educato
l’unico lato positivo è che è più bianca di me
è sposata con una catena di alberghi
c’è una coppia lui giornalista di repubblica lei ufficio stampa del gambero rosso
lui sembra il padre
le rivolgo la parola e quando mi dice che lavoro fa esclamo: ah che fico!!
lei è stupita ed imbarazzata (?) del mio entusiasmo
le chiedo dunque (peggiorando la situazione)
-senti ma come si fa a diventare quelle persone che vanno in giro per ristoranti a provare i menù e poi decidono quali ristoranti meritano il marchio “gamberorosso”?? mi piacerebbe tanto quel lavoro! adoro assaggiare! (=mangiare)
risponde elusiva
è svogliata e annoiata e butta sempre lo sguardo ovunque meno che su di me
alchè mi annoio anch’io e cambio zona
in un tavolo ci sono ben tre medici
discutono sulla reintroduzione dell’esame orale
per l’ammissione a medicina
vanno avanti un quarto d’ora
venti minuti
mezz’ora
mi alzo ed cerco sollievo nell’abbondante buffet:
teglie di pasta al forno con cipolle
-scotta-
polpettone alle spezie
-secco arrabbiato-
zatzichi greco
-senz’aglio (!!)-
dolci e crostate
-lo zucchero è un optional?-
la cosa più gustosa è il ciavuscolo
…complimenti!!!
ah l’hanno comprato

sono pronta per il gambero rosso

capisco finalmente perché la figlia dei nostri deliziosi ospiti
se ne è andata presto da casa per girare il mondo
non trovando mai pace:
tutto pur di evitare la cucina dei genitori

oddio lo sospettavo
montano la batteria sul prato
un medico si mette alla chitarra
ditemi che non è vero
e invece è tutto vero e contro di me!
mai visto due individui cercare di metter insieme canzoni
senza il minimo senso della musica
del tempo
del rispetto per i presenti!!
aiuto
qualcuno metta un cd di gigi d’alessio!
giuro mangio tutto anche la pasta scotta
basta che togliate gli strumenti a quei due!!

e naturalmente qualcuno mi chiede di intervenire
e cantare qualcosa
ma io mi sto avvilendo:
-faccio proprio un altro genere…mi spiace
una signora un po’ rigidina senza figli
ma due cani che tratta come sue figlie e li chiama “le ragazze”
non mi molla un attimo cristo
-non conosci questa canzone? no…
-e non conosci quest’altra…? ehm..no
-ma non conosci nemmeno…
battisti???!
non riesco a non essere antipatica
esplodo
-allora:
battisti è un puntino minuscolo rispetto alla musica che esiste nel mondo!
ed il fatto che io non conosca battisti
è grave almeno quanto il fatto che tu non conosca buddy guy o aretha franklin!

dopo un po’ ci riprova
non contenta della spiegazione
mi viene vicino
-….almeno frank sinatra ti piace?
(ma dove sono i suoi fottutissimi cani quando servono?)
si si mi piace …mi piace
la sai new york new york...?
(al limite della mia pazienza)
no non la so perché hai proprio nominato il più brutto pezzo del suo repertorio…!
(non si scoraggia manco adesso!)
-…guarda ti dò un consiglio…..tu devi fare dei compromessi se no rimarrai sempre sfigata se non ti adegui a quello che vuole il pubblico… prendi per esempio bublè…
-allora: io non mi sento affatto sfigata e bublè è una saponetta
non un artista
ora scusami ma questi discorsi l’ho sentiti e fatti mille volte
e non ho voglia di rifarli
(con te!)
prendo il suo bicchiere pieno di rhum
e me lo faccio fuori senza chiederle
posso?
però poi mi allontano
mi sdraio sul prato
mentre le sbilenghe note di
una carezza in un pugno
distruggono i miei timpani già stanchi
il cielo nero
le stelle
e poi lei:
una stella cometa color oro
attraversa tutto il cielo da una parte all’altra
la seguo con gli occhi e non posso credere a quanto sia
luminosa
lenta
sfacciata
mia
non mi azzardo ad esprimere il desiderio
perché l’età avanzata una cosa almeno me l’ha insegnata:
la storia del desiderio da esprimere sulla stella cadente
è
una
megagalattica
cazzata

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11°episodio



arrivano i soccorsi
l’amico mio dalla città
viene a controllare come me la passo

menù prima serata:
vino rosso
pizza con cipolla e salsiccia
ravioloni con ripieno di formaggio di fossa e fichi e pomodori secchi
filetto al pepe nero
tra un bicchiere e l’altro
l’amico mio
dice:
e comunque siano andate le cose ricordati che la colpa è sempre e solo
tua

ecco questo è il mio migliore amico
interpreta un mio sogno
e azzecca ogni dettaglio
è intelligente
brillante
crudo
e mi vuole anche bene
durante la serata butto un occhio in cucina
per vedere se sbuca il mio cuoco misterioso
sparito da tre giorni
ma non ne vedo l’ombra
anche se deduco che la mano che spadella i nostri primi
sia proprio la sua
ridiamo come matti
e barcollando torniamo a casa strapieni
di buon cibo e del capirsi

la seconda giornata prevede una gita
e una scelta di vita:
svegliarsi alle sette e mezza e fare una gita con tre simpatiche sessantenni
svegliarsi alle sei e fare una gita con un mega fico (e amici come lui) che vogliono far diventare il mio prossimo fidanzato?
prima alternativa
unica soluzione percorribile
per un’ora e mezza di sonno in più
venderei un rene

per il trekking
rimedio scarpe di pelle nere
da contadino
l’interno è foderato di pecora
sotto c’è scritto Gucci
lì per lì faccio la difficile
-sono brutte…che figura….io non me le metto!!
l’amico mio mi prende in giro
sembro una donnina
dopo tutto
posso sempre dire di aver fatto trekking
con le scarpe di Gucci!

fatica sudore affanno
passiamo dal regno di Mordor
alla gola di san giovanni
infine raggiungiamo la vetta
c’è un eremo
l’eremita novantenne tiene messa con un fil di voce
morirà prima del padre nostro
penso io
e invece no
ce la fa e dopo firma pure gli autografi
come lo invidio
pane prosciutto formaggio e…
ciaVuscolo
scommetto 10 euro con una signora che c’è la
V
e che non si chiama
come sostengono tutti
ciaUscolo
-perderai
mi assicura l’amico mio
in un negozio che vende
coccie
trovo
crystal ball
chi ha l’età mia saprà di che parlo
ci si facevano i palloncini soffiando in un tubicino
il tutto completamente fatto di petrolio
per questo quand’eravamo piccoli noi
stavamo tranquilli per ore e ore
nel tragitto verso casa
-oddio non trovo più…
-cosa???
-non trovo più….le…mie ginocchia??!
-ah a te è andata meglio! io non trovo più i miei polpacci….

camminando sulle mani
raggiungiamo il ristorante
e può cominciare la nostra

menù seconda serata:
vino rosso
olive ascolane
gramignia con salsiccia e salsa tartufata
scaloppine al limone

la gramignia si rivela la cosa più deliziosa mangiata in vita:
delle piccole virgole fatte a mano
verdi e bianche
un ricordo di tartufo
salsiccia sbriciolata
l’estasi

i nostri già infantili discorsi
a cena
sono intervallati dal gioco
chi ride prima
quindi a metà conversazione uno dei due
in genere io
dice “un due tre”
e di colpo ci ritroviamo a fissarci
seri seri
occhi negli occhi
per 10 secondi sembriamo due innamorati
ma lo sforzo è far di tutto per non ridere
chi ride per primo ha perso
inutile dire chi perde sempre

si sta così bene da soli
fino a che non arriva
quello giusto
quello giusto diventa l’amico tuo
e fa 300 kilometri
solo per venirti a distruggere
a chi ride prima

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12° episodio



la scena è la seguente:
io con trecce e vestitino nero
seduta al bar del corso
scrivo il mio blog
entra un microbo con la mamma
tre anni a dir tanto
mi guarda
mi passa accanto
mi ridà una guardata
poi si ferma sulla porta mentre se ne va con la testa girata per darmi un’ultima occhiata
alzo lo sguardo
non posso crederlo
mi guarda con faccia da lenza e….
mi fa l’occhietto!!!!!!
l’ho sempre detto
sopra ai sessanta e sotto ai cinque
vado a ruba

seduta al bar del corso
cappuccino cornetto alla crema aspirina
assorta nel mio scrivere compulsivo
da sopra il capo sbuca un mazzetto di qualcosa
rosmarino basilico lavanda e salvia
tenute assieme da un filo d’erba
meglio di qualsiasi mazzo di rose
giro la testa a 180 gradi
-buongiorno signorina
lui
-hei ti ho perso di vista…
-scusa sono dovuto partire ma eccomi qua di nuovo
-la cena era ottima e…
-e vedrai il pranzo di oggi…
-come il pranzo ….ma veramente..
-ti aspetto all’una e mezza stesso posto
-ma..
il tizio va alla cassa
paga la mia colazione
sparisce nel vuoto
lasciandomi con il mio ma
in sospeso
ho i capelli sporchi
sono struccata e pallida
scarpe da tedesca ai piedi
corro a casa
doccia rigenerante con bagnoschiuma al muschio bianco
spazzola all’ingiù che fa i capelli vaporosi
trecce tipo lolita vent’anni dopo
trucco impeccabile a prova di lente
vestito cinese sexy
scarpe da donna
esco
una e tre quarti
un quarto d’ora di ritardo
perfetto per comunicare il messaggio
“ho accettato l’invito ma non pensare che sia l’unico impegno che ho”
……
la cameriera mi fa accomodare
stesso tavolo
stessa candela accesa

involtini di prugne e speck affumicato
melanzane caramellate
gnocchetti al caprino e salsiccia
polpette
crema fritta

la crema fritta me la porta lui
si siede con me
mentre addento il cubo di estasi fritta
mi guarda
arrossisco
-non arrossire.. mi piace vedere l’effetto che ti fa
arrossisco ancora di più
chiudo gli occhi
mando le pupille indietro
la lingua si è sciolta
e anche tutti i pensieri di fallimento
la crema fritta
è la cura

-ma tu
chi sei?!
-solo un cuoco paesano
e anche lui (e due)
mi fa l’occhietto
alle sei ti porto a fare un giro nei dintorni
sei libera?
-beh…oggi…? ok…
-a più tardi
-a più tardi..

leggo estasi culinarie
perfettamente in linea con le mie giornate
ma ogni paragrafo mi distraggo
penso a quel cuoco
non so come si chiama
quanti anni ha
l’accento non è chiaro
sbuca dal nulla e altrettanto velocemente sparisce nel nulla
se non fosse che ho nel bicchiere sul comodino
il mazzetto di odori che mi ha regalato
penserei che è frutto della mia fervida
fantasia

alle sei lui è lì seduto al tavolino
un aperitivo e un sorriso
-bevi qualcosa?
-no grazie
andiamo
la gita è in moto
mi devo infilare il casco
io odio la moto
ricordati lui è l’uomo della crema fritta
salgo e non faccio storie
va a 200 all’ora
moriremo prima della curva
non so dove tenermi
di certo le maniglie dell’amore sono la cosa più sicura
ma ho pudore e mi tengo dietro
che imbranata
arriviamo in una valle
campi sconfinati che sembrano ricamati
comincia ad essere autunno
i miei capelli fuori dal casco sono come asparagi scotti
occhi pieni di rimmel non waterproof
gambe tremanti
si gira e avvicina la sua mano al mio viso
io mi allontano d’istinto
e lui sorridendo
-hai un rametto tra i capelli..
-ah! scusa!
va per togliere il rametto
si avvicina a tre centimetri dal mio viso
non vedo nulla
il sole arancione fosforescente mi acceca
sento caldo ma il vento è freddo
chiudo gli occhi
la suoneria del mio cellulare
mi sorprende
finora non aveva mai squillato
nessuna copertura di rete in paese
invece qui
proprio qui e adesso
il cellulare
prende:
è il tizio della caldaia
chiede quando può venire a fare
la revisione

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13° episodio



e poi dicono che sono stronza
apro il frigo
dietro il barattolo delle olive
trovo una zanzara appollaiata sullo scaffale
ha addosso solo una sciarpa
avrei potuto:
-fregarmene e richiudere lo sportello
-schiacciarla con il barattolo delle olive
-toglierle la sciarpa
e invece m’ha fatto pena
e l’ho salvata

entrano nel bar due ciuccietti attaccati ad una bimba:
è la sorella del bimbo che m’ha fatto l’occhietto
pure lei ha una faccia da lenza
e mi gira intorno incuriosita
sfacciatamente mi rivolge parola
-come ti chiami?
-alessia e tu?
-io sofia
fa per andarsene poi cambia idea
-di chi è questa borsa?
-mia
-ah
..che bei capelli che hai
guarda estasiata i miei capelli mezzi biondi mezzi rosa
-perché hai lo smalto rosso?
(le domande dei bambini ti fanno realizzare di non sapere niente di niente)
-perché mi piace…
-anch’io ce l’avevo poi mamma me l’ha tolto…
-eh anch’io dovrei toglierlo…perché sai dopo un po’ si rovina vedi è tutto sbecchettato….
-e perché allora non te lo togli?
non je sfugge gnente
-perché non ho l’acetone..
-se vuoi lo chiedo a mamma!

come mai
mi chiedo come mai
con più di trent’anni di differenza
lo scambio e la conversazione sono così facili
con una bambina
e quasi inesistenti con i propri coetanei?
senza vergogna
piena di curiosità
spontanea e deliziosa
si presenta a me con pochissimo bagaglio:
sé stessa
ed è tutto quel che serve

e poi ieri sera
sotto un cielo nero
uno sgangherato palco
un presentatore che dice “pianola” del simulatore di organo hammond
le prove dell’orchestra jazz del paese:
una decina di fiati e poi
organo batteria basso e direttore d’orchestra in calzini bianchi e scarpe da ginnastica
in repertorio pezzi di miller
poi la pantera rosa
poi l’immancabile new york new york
e poi dicevo
ieri sera ecco che
inaspettatamente
succede:
si chiama soltanto
blues
tema di un americano a parigi
firmato
naturalmente
gershwin
i fiati creano accordi di seta
il clarinetto pur non perfetto
segue una melodia simile al sentiero montanaro più ripido
ma che ti toglie il fiato per lo splendore del paesaggio

strano ho le note nello stomaco
strano il cielo mi tira per i capelli
strano ho la gola chiusa
strano un ingorgo di acqua negli occhi
strano piango e non mi trattengo
strano questa impalpabile maledetta severa irraggiungibile
musica
ancora mi incatena e mi scatena

cerco un fazzoletto
e come già so
non sono di quelle donne
con i fazzoletti in borsa
mentre cerco mentalmente una soluzione
arriva un fazzoletto
attaccato al fazzoletto
lui
il cuoco misterioso
-bella quando piangi..
balli?
dico si
altre coppie ballano affiatate
facciamo un giro
e anche se lui se la cava
non sa ancora di avere per le braccia
ginger rogers del duemila
nonostante il mio stile sia più
urbano
anche il ballo di coppia
modestamente
lo padroneggio e lo imparo in pochi secondi
è il primo contatto fisico che ho con il misterioso
porta pantaloni neri leggeri
camicia blu scuro di lino
il corpo è caldo
e la carne tenera
notevole
alito al caffè
sguardo divertito
sento l’odore dello shampoo
ruoto
giro
piroetto
sorrido
mi gira la testa
mi siedo un attimo
mi vado per scusare
ed è
di nuovo
sparito


blues
George Gershwin



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14° episodio





sempre perché sono una stronza..
darò la ricetta rubata ad anna
sbirciando in cucina mentre “che” la prepara

fusilli salsiccia e zucchine:

mentre fate bollire l’acqua della pasta
in una padella fate andare olio e salsiccia sbriciolata
quando è cotta buttate le zucchine che avrete tagliato a rondine sottilissime
aggiungete rosmarino tagliato fino
scolate e unite i fusilli
dice che non si mette la cipolla perché copre il sapore della zucchina
(è vero solo se si usano zucchine dell’orto se invece usiamo quelle della sma secondo me un po’ di cipolla ci sta alla grande)
consiglio per i single:
mangiate il tutto direttamente dalla padella con i gomiti sul tavolo
una vera goduria e cura per l’anima sofferente

oh voi che leggete
vi ricordate il tempo in cui
mangiare
…era ancora al 2° posto?

di fronte a un piatto come questo
mi sento più disponibile più serena più buona più disposta al bene
mi viene da dare una seconda possibilità a tutte le amiche segate nel corso di un anno
scusarmi con gli ex fidanzati martoriati ed ingannati
chiedere scusa alla lagnosa sorella più piccola della mia amica sandra che ho graffiato a sangue sul collo in terza elementare
andare in chiesa
smettere di dare polpette avvelenate ai cagnolini
mandare una cartolina ai miei genitori
rifare il letto la mattina
ricominciare a fare gli addominali
darla a chi me la chiede con stile





dopo un paio di brutti sogni:
-in uno ero al mare con un mio ex
io e lui
tutto bello ma io non trovavo pace
non avevo portato il costume
avevo mutande e un orribile reggiseno
e ogni volta che sistemavo il telo
l’acqua del mare lo investiva tutto
lui cercava di baciarmi ma io ero irrequieta
-nell’altro sogno finivo a fidanzarmi con brad pitt
(dopo jennifer aniston e angelina jolie)
e vi assicuro che non era facile manco questa!

al bar tre agricoltori della zona
mi offrono un aperitivo
uno c’ha le ascelle pezzate ma è simpatico
non riesco ad essere antipatica anche se tengo il naso tappato come ho imparato a fare nelle case in cui cucinano l’abbacchio
cerca di indovinare tutto di me:
se sono signora o signorina (la distinzione riguarda se si è sposati o no e non come credevo io l’età)
di che anno sono (dice o del ’79 o dell’82)
dice che non sono fidanzata perché altrimenti non avrei potuto essere lasciata (sola) in paese così a lungo
dice che la mia storia è finita da poco
e per lui poco significa un anno- un anno e mezzo..
dice che quello che mi piace bere non è con le bollicine e che sono più tipa da liscio
c’ha il trattore qui fuori e nessuna voglia di andare a lavorare

il drink che mi offrono è rosso
già mi sento più tranquilla
mentre l’agricoltore intraprendente
cerca di indovinare il mio segno zodiacale
entra lui
il misterioso cuoco
due belle ragazze abbronzate
e con zeppe ai piedi lo accompagnano in stereo
avvampo tutta e faccio pandant col mio drink
ma mi dò un contegno
l’ultima volta di nuovo è sparito
senza un saluto
mò mi comincio a scocciare
e non tarderò a farglielo capire
lui mi saluta dal bancone
mi fa l’occhietto (qui è molto usato..)
e io congestionata
faccio un breve cenno con la mano
bevono tutti e tre un caffè
lui paga mi saluta e se ne va

bene
per me
è un cuoco morto
mi dirigo verso casa
compro una pagnotta al forno
mi aspettano polpette e zucchine fritte
che me ne importa di tutto il resto
la signora bene 92enne
alterna sprazzi di lucidità a momenti di confusione
si informa:
non si sente più quel ragazzo…come si chiama…tiziano ferro!
-signora ma che dice per carità! la sua canzone “ciao” la bombardano per radio ogni cinque minuti! persino arisa è meglio!
-a me piaceva tanto fino a che poi ho saputo che era…gay ..che peccato
spero questo sia uno di quei suoi momenti di confusione
ma mi sa di no
mi mordo la lingua e mi mangio il ciambellone
la povera pilippina che la assiste
non ce la fa più
non so quanto ancora potrà resistere
c’ha un cerotto sull’avambraccio per un enorme pizzico di un animale non identificato
ha un dito fasciato perché è rimasta incollata al bricco del latte bollente
ha una bruciatura sulla mano per aver tentato di stirare
diciamo che non è portata
la signora non la sopporta
gliene dice di tutti i colori ma lei non capisce l’italiano e sorride
per migliorare l’italiano però bisogna dire che la ragazza si aiuta tanto con la televisione:
infatti continua a vedere veline
e dopo sei mesi in italia sa già dire :
segnora- no- mangiare- ciao
diciamo che non è la furbizia fatta persona

verso le sette
esco per comprare il giornale
passo davanti al ristorante
lui
fuma fuori parlando con una delle cameriere
passo non mi fermo sorrido
lui butta la sigaretta
si toglie il grembiule lo appallottola lo molla alla cameriera che rimane a bocca aperta
mi viene incontro
-ciao bella ragazza
-ciao
-non ti volevo disturbare oggi così contornata da uomini…
faccia interrogativa e finta tonta
e mò la misteriosa la faccio pure io e non sai quanto mi riesce bene
-hai impegni più tardi?
-non so perché…?
-vieni con me?
-dove?...
-è una sorpresa…ci vediamo qui alle dieci e mezza?
di di no di di no di di no di di no di di no di di no di di no di di no di di no di di no
-si va bene

fantozzi in confronto a me è armageddon


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15° episodio



una tromba squarcia il silenzio di questo piccolo gioiello
è quasi ora di pranzo
il musicista tradisce un animo tormentato
una storia d’amore impossibile
ci riguarda tutti
urlando il suo strazio nel suo strumento
mi distrae dal mio libro
del momento
mi sono avventurata nel
gioco dell’angelo
dello spagnolo zafòn
e ho paura che sia una storia inadatta
ad una donna che dorme in una casa disabitata
in un paese che di notte diventa silente

su skype un’amica d’infanzia
mi racconta
da una valle in svizzera
della sua recente gravidanza
pancetta prominente e il sogno da una vita: grandi tette!
vuole ingaggiare me e la mia band per il suo matrimonio
dico no
dice ecco come al solito…uff…

possibile che finisco sempre ad un matrimonio
come testimone come musicista come invitata come l’amica di?
su facebook un fan del mio blog
mi confida la sua stima e
confessa di aspirare ad essere uno dei personaggi del mio blog
eh caro mio mica è così facile
dice che si immedesima in quello che scrivo
e dato che brucia di un amore non corrisposto
non so se esserne lusingata o seccata
comunque eccoti servito:
va dietro da tempo ad una 31enne (specifica lui: non più na bambina- mò stacco il collegamento….)
che decide di essere ancora pazza del suo ex
il quale nel frattempo ha messo incinta n’antra
e con il beneplacido dell’antra
decidono di rimettersi insieme anche se lui continua a vivere con il bambino e l’antra
storie odierne di confusione e passione
intrighi promiscui che conosco aimè fin troppo bene
c’è bisogno di commentare e infilare ulteriormente il coltello nella piaga?
che dire:
stai messo male
amico mio virtuale
come del resto tutti quanti quelli che

scrivono un blog
leggono un blog

mi vesto con jeans spadrillias e canottiera sexy mezza trasparente nera con teschio colorato applicato sulla schiena
cena veloce con brodo caldo e pane abbrustolito
mi presento all’appuntamento
con lieve ritardo voluto
(2 minuti e trenta secondi- questo il massimo che ho saputo fare)
lui non c’è ancora
cavolo
eccolo dopo dieci minuti
si scusa
mi dà un bacio sulla guancia
mi passa un casco e sulla moto partiamo verso il nulla
cerco di tenermi al gancio dietro ma lui fa
-ti consiglio di abbracciarmi è più sicuro
(seh... lo dici te!)
-ok
lo abbraccio incerta sul dove far pressione con le dita
e alla fine trovo pace sulla sua morbida pancia vicino all’ombelico
tanto lui porta una felpa e il contatto è filtrato
mi piace
sento il suo corpo come sempre
caldo
venti minuti di via col vento
arriviamo su una collinetta
c’è un piccolo campanile e una bettola con una lanterna a far luce
il cartello di legno scritto con una vernice rossa illustra il menu:

-crema fritta
-merenda all’antica
-vino cotto
-ciambelline al vino ed anice

ci sediamo nell’unico tavolino fuori
la valle di fronte ai nostri occhi
unica illuminazione la lanterna
cielo nero e stellato
lui va dentro e sento che parla in tono confidenziale con la proprietaria
ritorna soddisfatto
-ti piace?
-si moltissimo..
-ci venivo sempre da piccolo con mia madre e mio fratello..
(oh no ti prego non cominciare coi ricordi di famiglia che è la fine…)
-e facevo grandi scorpacciate di crema fritta..
che carino mi ha portato in un posto della sua infanzia per condividere i suoi ricordi con me- è un bastardo ora ti intorta con queste fregnacce poi risparisce un’altra volta…
dopo pochi minuti arriva la signora
con un grembiule candido legato in vita
un sorriso montanaro rassicurante e
ancora più rassicuranti
due piattini pieni di creme fritte
una bottiglia semipiena di vin cotto
due bicchieri
addento il cubetto fritto
meglio di ogni preliminare
meglio di ogni sound check

-------1° bicchere di vin cotto--------
(mi sento ancora sulla difensiva e piena di cose da chiarire)
- senti mi dici almeno come ti chiami?
-certo mi chiamo edoardo
-bel nome e io mi..
-lo so ti chiami alessia bellissimo anche il tuo..
-quante vittime fai fuori con questo sistema seduci e scappa?
-due tremila l’anno…
-ah

-------2° bicchiere di vin cotto-------
(beh lo posso perdonare in fondo è carino fin quando non sparisce nel nulla…)
-senti posso chiederti un’altra cosa…(sbiascico un po’ la “s”) mi stai facendo la corte?
-ah ah ah (ride di gusto)
-(imbronciata ma con in corpo la quantità di vin cotto che non permette all’imbronciatura di diventare: guerra)….
-(aggiunge guardandomi in fondo agli occhi) comunque: si
-ah ..hich (subentra un odioso e ridicolo singhiozzo…accidenti)

------3° bicchiere di vin cotto-----
(edoardo fa per togliermelo di mano
e io con la forza rimasta in corpo
faccio resistenza e me lo scolo)
-quindi tu non hai una ….hich..fidanzata?
-non direi..
-ma ce l’hai avuta..?
-beh qualcuna..
-e perché mi faresti la corte sentiamo…?
-perché? perché sei la cosa più invitante che ho incontrato dopo la parmigiana di melanzane di mia nonna
-hich..
mi alzo faccio il giro del tavolo per miracolo
gli prendo la faccia in una mano gli schiaccio le guance
lo bacio sulla bocca
non mi reggo in piedi traballo sto per andare lunga
ride
ride di me mi prende per la vita e mi mette sulle sue ginocchia
-sei ubriaca
-no…hich..
mi bacia sulla bocca
chiudo gli occhi
il vin cotto mi scalda le membra
come fare un bagno caldo
sapendo che intanto qualcuno prepara la zuppa
non mi molla
mi tiene stretta e mi dice bella
e bella mi ci sento davvero
accidenti a lui e al vin cotto
..hich…


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16° episodio



il bello è che entro nel bar
trovo tre bambini maschi intorno agli otto/dieci anni
non giocano con la playstation
giocano a dama
seduti ad un tavolino
sembra fantascienza
invece è solo una sana
infanzia
finita la dama nell’altra stanza
li aspetta il calcetto balilla
niente di più formativo
niente di più divertente
mi sto per alzare e informarli:
a me mi chiamavano
-polso d’oro-
ma poi temo una battutaccia e mi trattengo
di ieri sera non ricordo null’altro che un bacio
un bacio al vin cotto
non chiedetemi altro
sarei costretta ad inventare
e scommetto che non aspettate altro
vado a casa di una musicista locale
ha avuto una mini carriera come pianista classica
ora ha tre figli e insegna musica alle medie
ha un piano a coda
non le daresti una lira perché indossa delle pantofole rosse con fiorellino
e che non si addicono al pedale dello steinway & son
mi fa sentire un suo arrangiamento
le prime battute sono della moonlight serenade di beethoven
dopo poco il pezzo si tuffa nel night and day di porter
pantofola rossa ci sa fare
racconta delle sue tournè a vent’anni
racconta dello studio da piccola
racconta dell’insegnamento…
aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhh
lancio un urlo inadeguato e disperato
sulla poltrona dove siedo tra un centrino e un pizzo
precisamente sul bracciolo
un enorme
verde
grillo
mi fissa
-mi spiace .. dico io imbarazzata
-ma non è niente…
la pianista si avvicina al poveretto
si toglie una pantofola rossa
lo schiaccia come fosse una zanzara
è morto per colpa mia
accidenti a me
ora sotto la poltrona c’è una striscia verde scuro
non mi sono ancora ripresa quando la figlia viene all’attacco:
vuoi vedere i nostri cani?!!
-nooooo no…grazie…
sembro quelle odiose isteriche cittadine terrorizzate tutto ciò che si muove oltre i propri simili
hei io sono un’odiosa isterica cittadina terrorizzata da tutto ciò che si muove oltre i propri simili!
dice che se voglio cambiare aria
mi aiuta a trovare lavoro
nelle scuole di musica dell’ascolano
mi chiedo io
lo stipendio sarà in olive ascolane?
il caldo mi dà alla testa
50.000 persone al giorno in africa
muoiono di sete
stanno scavando nel deserto alla ricerca dell’oro blu
l’acqua
da noi a roma
i nasoni buttano acqua 24 ore su 24
forse è ora di darsi tutti una regolata
docce
acqua fatta scorrere perché è più fresca
lavare piatti sotto acqua corrente (uso nuiorchese)
diamoci una regolata
chiudo la parentesi altruistico-sociale
che non mi si addice
affatto
e torno all’egocentriscmo spirituale
la pianista pantofolata mi dà un consiglio
ritorna ad ascoltarla
la musica
ha ragione
certo non è facile
in radio al momento danno
tiziano ferro per dirti ciaoooooooooooooo
giorgia tu mi porti suuuuuuuuuuuuuu
arisa
il pulcino pio
passati i tempi in cui attaccata allo stereo
registravo sexual healing di marvin gaye
vision of love di una mariah carey su cui tutte noi imparavamo i segreti del bel canto
le en vogue scoperte da terence trent d’arby negli anni ‘90
quindi farò così

andrò a casa e metterò su un disco di ella fitzgerald
quello dove c’è l’introvabile versione di
no regrets
mi sdraierò sui miei dubbi
ascolterò con attenzione le note che invadono la stanza
non cercherò al solito di acciuffarle
farle mie
imprigionarle
le lascerò lì
libere e di tutti
e perciò anche mie
non cercherò più affannosamente di ingabbiare le idee
di impacchettarle al meglio per poi imbustarle
ed inviarle a qualche macellaio sedicente produttore
le lascerò vagare leggere per la stanza
come fossero particelle di luce stanca
di un giorno di fine agosto



Vision of love
Mariah Carey
presenta il mio ex marito
(defunto aimè)


            ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^


17° episodio


arriva una coppia di milanesi
alloggeranno proprio di fronte alla mia stanza
ho il compito di accoglierli e dar loro la chiave
sono ammirati dalla bellezza della casa
mi chiedono informazioni
io mi vanto commossa:
sapete era la casa dei miei nonni…mura antiche…ricordi lontani…
poi torno più professionale
allora:
-la colazione è servita fino alle dieci
-per la registrazione dovete aspettare la signora anna
-ah un’ultima cortesia:
è vietato fare sesso

fatto il mio dovere
saluto educatamente
e parto per la mia strada
augurandogli una buona permanenza
mentre mi dirigo per il mio solito appuntamento
con il bar del corso
e con il mio racconto in sospeso
squilla il cellulare
numero sconosciuto:
348.7666349
ho l’istinto di non rispondere
ho sempre paura che siano
rogne
-pronto?
-ciao sono…edoardo…
-ciao…(non ricordo nemmeno di avergli dato il mio numero…)
-senti ti chiedo una cosa: non sentirti costretta a dirmi di si
-dimmi pure..
-sono caduto in moto..
-o no!!
-niente di grave ma sono un po’ bloccato a letto e con un piede da mantenere sollevato….
-mi dispiace tanto…dimmi che posso fare?
-potresti comprare in farmacia “antadon in pastiglie” e un paio di uova e…se posso approfittare…il giornale di oggi…?
-si
-sai dove abito?
-si
-ti sarò grato in eterno
-questo lo vedremo..

inverto i miei programmi all’istante
oddio non starò facendo la crocerossina?
beh di questo se ne occuperà quest’inverno
la mia analista
comunque corro verso la farmacia
antadon in pastiglie
accanto l’edicola
-mi dia repubblica e anche un gratta e vinci
lo gratto e il biglietto mi ricorda ancora una volta
che devo essere tanto fortunata in
amore
di fronte c’è il supermercato
compro un filone di pane
pasta
pelati
verdure varie del contadino
due fettine di vitello
birre
ma non mi aveva chiesto…due uova?
entro nel bagno del bar
e davanti allo specchio
riavvio il rossetto
sistemo le trecce spettinate
l’aspetto affannato
l’ascella accaldata

la porta di casa sua è aperta
me l’aveva mostrata giorni prima
l’ho praticamente fotografata
-permesso?
-avanti avanti
percorro un ingresso stretto
alla fine sulla sinistra un fascio di luce squarcia il buio
mi lascio guidare dalla luce
e lui sdraiato su un letto matrimoniale
una serie di cuscini sotto una gamba sollevata
l’aria affranta lo rende più affascinante che mai
accidenti
sorridente allarga le braccia come a dire
(sono incerta sull’interpretazione)
-sono tutto un rottame!
-che dire…sei favolosa…non ho parole per ringraziarti!
-vieni qui spogliati e baciami!
io mi squaglio tutta ma cerco di nasconderlo
alla meglio
e dopo avergli dato il giornale e un bacio degno di suor maria
sulla fronte
mi dirigo verso la cucina
-ci penso io adesso!
-ho paura!
fa lui pensando di poter essere nelle condizioni di scherzare

tiro fuori padelle
lavo pomodori
tagliuzzo verdure
soffriggo agli
verso olio
controllo cotture
aggiungo sale
alzo il fuoco
abbasso coperchi
tutto questo finalizzato ad un unico
elementare
scopo:

provare
chi
dei due
è il vero
cuoco

la mia competività
prima o poi
mi porterà alla tomba

che ci faccio qui
sperduta in una cucina paesana
tavolo di marmo al centro della stanza
caminetto di legno gigante
padelle e pentole di coccio e di rame
la finestra aperta dà sul campanile
le campane scandiscono la cottura degli spaghetti
al prossimo rintocco
saranno scotti
che ci faccio qui?
ah si preparo il pasto al cuoco misterioso
il bacio
il famoso bacio
l’avrò solo
sognato?
mentre rifletto e giro il sughetto
(aglio olio peperoncino capperi pomodori prezzemolo che je voi dì)
mi chiama edoardo
gli porto una birra
brindiamo
-che stai facendo?
-sto preparando il pasto della tua sconfitta
(sempre acida competitiva e aggressiva…uff…)
-già la assaporo…sarà una goduriosa sconfitta…sei brava…
-aspetta a dirlo
-lo sento dagli odori che provengono dalla cucina e dai …tuoi capelli
così facendo mi fa una carezza tra i capelli
mi guarda e aggiungo:
si sta …bruciando…qualcosa…
corro in cucina con scatto felino
il pane messo ad abbrustolire
chiede pietà

il vassoio ha un aspetto celestiale:

bruschetta aglio olio sale e pepe
fregantò di verdure saltate (zucchine melanzane peperoni cipolle)
nidi di spaghetti alla romana
(=nidi: per fare la fica ho arrotolato dentro uno scolabrodo gli spaghetti con una forchetta e l’ho “adagiati” nel suo piatto)
scaloppine alla birra

la cuoca ha un aspetto messo male:

fronte e sottonaso: imperlati di gocce
rossetto: assente
ascelle: presenti
macchie di sugo su sfondo del mio vestito bianco: cinque
trecce da lolita: non pervenute

ma come sempre
punto su altro


to be continued….


          .......................................................................................................


18° episodio




se breivik è sano di mente
io porto la sesta

mi sveglio alle otto e mezza
praticamente di notte
un orchestra di 21 giapponesi
fa le prove per il concerto di stasera
mattiniera la “musica da camera” eh?
altrimenti si sarebbe forse chiamata
musica da sala da pranzo o musica da ufficio
nonostante i tappi
i violini penetrano nei miei sogni
la tromba si insinua nella mia fase rem
il clavicembalo spezza l’equilibrio della fantasia
un letto immenso
io vestita come catwoman
tutina nera in vinile lucido
scarpe tacco dodici a spillo
mascherina sugli occhi
ma con un grembiule da cucina
una tasca e una scritta ricamata a mano:
italians cook it better
un uomo sdraiato nel letto
ha una gamba ingessata
mi chiama con la mano
io ho in mano un grosso vassoio fumante e profumato
lo getto via
mi avvicino
è nudo e coperto solo da un lenzuolo
il lenzuolo ha disegni a forma di olive ascolane
lui mi guarda e dice:
ho fame
mi tira per una mano
mi slega il grembiule
mentre il grembiule scende giù
mi accorgo che tutta la maschera da catwoman
si slega via con il grembiule
rimango nuda come mamma m’ha fatto
(e direi che ha fatto un buon lavoro da come mi guarda)
completamente nuda
tranne le scarpe di vinile con tacco dodici
mi tira per una mano
mi fa sedere sul letto
di nascosto prendo da un angolo del lenzuolo
un’oliva ascolana e me la metto in bocca
mi sta tirando a sé
oddio devo finire di masticare prima che mi baci
ma lui mi avvicina al suo viso
le sue labbra quasi sfiorano le mie
sento il suo odore di caffè e alito che sa di un cornetto appena sfornato
non mi bacia
con una mano mi accarezza i capelli
scansa la mia testa
e comincia a mordermi delicatamente
le guance
il collo
la spalla
il braccio
l’interno dell’ascella
mi sento una coscia di pollo
ma credo mi piaccia
da morire
credo che abbia fame davvero
morde piano come un gattino che prova i denti
io non ce la faccio più
immobilizzo i suoi polsi
(molto catwoman)
lo bacio finalmente sulla bocca
l’oliva ascolana è ormai nel mio stomaco
e il contatto con quel corpo
mi fa scordare tutto il resto
qui batman è un vero spettacolo
la sua invalidità temporanea
costringe me ai movimenti più azzardati
meno male che quest’anno ho fatto yoga
il letto si sposta di continuo
siamo nella savana circondati da tigri e zanzare assassine
poi nell’oceano più scuro e pieno di delfini ballerini
ci spostiamo nelle alpi con neve e sole che spacca il ghiaccio
poi di nuovo mi trovo nelle sue braccia
non so nemmeno se l’ho mai fatto
prima d’ora

dopo tutto il tempo
passato in cucina e sui fornelli
non mi ero mai accorta
che il piatto forte
ero
io


          °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°


19° episodio




facebook a volte
è proprio un bastardo
basta un album fotografico estivo
e sbatto improvvisamente la faccia sul perché:
lui abbia preferito lei a me

lei:
più giovane
più bella
più abbronzata
più tette

insomma
lui a pensarci bene
ha fatto proprio bene
ma
che me ne frega
ho appena ricevuto un sms si
Aragorn figlio di Arathorn
Ha un paio di battaglie vicino a Mordor
Una pozione da portare a Rohan
Una partita con Toradol
E poi dice che viene a prendermi domenica
All’angolo tra via milano e via palermo

ho appuntamento a pranzo
con la pianista dalla pantofola rossa
vino bianco frizzante
ravioli ai porcini e salsa tartufata
fritti misti cioè:
cremini (come qui chiamano le creme fritte)
olive ascolane
patate
mozzarelline
insalata per tamponare il senso di colpa
poi arriva una dei tre figli
dopo aver chiesto e saputo che
non sono sposata (ma spostata)
dice :
ti metto su meetic!!
lei è fidanzata da tre anni
ha chattato con il tipo
per un anno intero senza mai vedersi
manco una foto
niente telefonate
e poi si sono incontrati
innamorati
fidanzati
rovinati
so gggiovani!
la passeggiata sotto le stelle
non basta
torno a casa con una pancia così
l’ultima oliva ascolana
devi avermi messo incinta
e sono contraria alla pillola del giorno dopo

sono preoccupata
avete mai avuto un’attrazione conflittuale e morbosa per qualcuno?
parlo di quell’attrazione viscerale
nei confronti di qualcuno
che non presentereste mai a nessuno dei vostri amici
non ci andreste nemmeno insieme ad una festa
e nemmeno al supermercato
qualcuno di cui non approvate nulla
look scarpe tipo di macchina tipo di amici modo di parlare quello che dice come lo dice aspetto fisico
non vi è nemmeno simpatico e anzi provate una specie di fastidio fisico quando vi è vicino
fate di tutto per non guardarlo neppure eppure..
accidenti
non potete staccargli gli occhi di dosso
beh
questo è quello che io provo quando alla radio arriva

il pulcino pio

so di essere una stimata musicista
che studio il pianoforte
che canto il jazz più sofisticato
schifo la musica che danno alla radio
ascolto solo musica afroamericana
insomma si
sono snob
eppure il maledettissimo piccolo pennuto
mi cattura
la triste e malinconica melodia discendente
la progressione armonica
stridente con il testo puerile e allegro
la brutta fine del pulcino
mi stendono

l’assessore alla cultura
mi vuole nominare
“cittadina onoraria”
ci manca solo questa
è la seconda volta che mi confessa
-ti trovo molto aggraziata
anche quando ti ho visto la prima volta
cantare mi ha colpito la tua la tua…
-loop station?
-la tua femminilità e modo di comunicare molto dolce…
(se solo sapesse…)
insomma mi piaci!
-ah
nnamo bene
passa la moglie polacca
-mò questa me gonfia per le feste
e invece mi sorride benevola e va oltre
sicuramente aveva appuntamento il futuro suo
“cittadino onorario”

e purtroppo prima o poi doveva succedere
trovo una televisione
riesco ad accenderla
una scema commedia sentimentale
che ho già visto almeno 2 volte
sarah jessicah parker (praticamente: io)
hugh grant
si separano a seguito di un tradimento
segregati nel waiomi (sarà in giappone…)
si scoprono ancora innamorati…bla…bla…
basta poco e pluf
avrò sbagliato tutto
ho buttato il bambino con l’acqua sporca
ho sradicato la pianta invece di dar acqua alle foglie stanche
ritorno ad un 10 c.m. di tempo fa
chissà se
potendo
tornerei indietro e rifarei tutto
mi chiedo sempre:
saprei tenere il bambino in braccio dopo averlo lavato e asciugato?
saprei far vivere quella pianta?
saprei stare?
saprei stare?
saprei stare?
sono sempre scappata
e nessuno mai mi dà torto
e il torto non ce l’ho davvero
ma non ho nemmeno un orto



        '''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''

20° episodio



fine dei giochi
devo partire
tornare alle mie cose
già ma quali sono più le mie cose?
chi lo sa per favore mi faccia un fischio
ore 9.15
suonano alla porta
un enorme mazzo di girasoli almeno alti come jennifer lopez
dietro ai girasoli un ragazzetto affaticato con un vassoio tra le mani
la mia colazione:
cornetti con crema pasticcera
maritozzi con panna
cappuccino freddo al vetro scuro
toast caldi con accanto il panetto di burro e il sale
un biglietto:
il tuo sorriso la mattina potrò mai vederlo?
buongiorno
E.

niente domande per favore prima delle undici di mattina

svuoto un portaombrelli di porcellana
lo riempio d’acqua fresca
sistemo i fiori
appoggio il vassoio sull’enorme tavolo di pietra
che troneggia nel giardino della casa dei miei nonni
fasci di sole inquieto cominciano a colpire le piante addormentate
inzuppo culetti di cornetto
azzanno maritozzi
lecco panna
succhio crema
spalmo burro e doso il sale
la pasta del cornetto è ancora calda
e nel tuffo con la bibita fredda
fa fiorire il sorriso sul mio viso

me ne sono si andata da casa tua
alla chetichella come una ladra
come le protagoniste dei film americani
me ne sono andata perché spaventata
tu qui con la tua moto e la tua cucina
io nella grande capitale
sperduta e confusa
domani parto
chissà come ci dovremmo salutare
beh
tu nel dubbio sei stato almeno favoloso
oggi è il mio ultimo giorno
chissà dove finirò mai
dove finirà questo nostro incontro
per una volta mi sono regalata quello che mi capita
quello che mi piace

il vassoio è già semivuoto
mi alzo
sistemo tutto e mi dirigo verso la panoramica
sono solo le dieci
nel tragitto scrivo un messaggio
-grazie un fantastico risveglio..
no no..troppo smielato
-la colazione perfetta e i miei fiori preferiti…come hai fatto?
troppo sottona
-dopo il buongiorno di stamattina…chiedimi tutto quello che vuoi!
troppo geisha
mentre faccio un altro tentativo di ringraziamento
lo squillo del cellulare decide per me cancellando ogni bozza:
-se stai cercando il modo di ringaziarmi te lo do io
-ah
-vieni da me ora
-ma io veramente….devo prepararmi …domani parto e devo mettere…
-lo so ma io voglio vederti ancora


mentre percorro il corso principale
mi imbatto nell’assessore alla cultura
-è finita-
mentre faccio questo pensiero
lo saluto invece entusiasta
il fatto è che
quando a pochi metri da te ti aspetta
del sesso
e per di più
fantastico
ti senti stradisponibile con il prossimo
al primo che capita presteresti soldi
regaleresti un sorriso al tuo più acerrimo nemico
spingeresti la carrozzina della vecchia più noiosa
tutto per pochi minuti di estasi
strano eh?
mi pento all’istante dell’entusiasmo dimostratogli
entusiasmo che ovviamente
lo incoraggia a lanciarsi in una chiacchiera senza fine
i progetti artistici
l’orchestra
la “bende jezze” come dice lui
la scuola di musica di avviamento alla banda
il gruppo che suona ai matrimoni…
mano mano
il mio sorriso a 32 denti si chiude sempre più
lo sguardo si spegne
le sopracciglia alzate a sottolineare disponibilità
si abbassano bruscamente
le tattiche per
chiudere una conversazione
le padroneggio tutte
eppure questo interlocutore mi dà filo da torcere
quando vedo che riprende fiato (raro)
mi infilo e dico cose tipo
-beh avete un sacco di progetti complimenti allora ci vediamo dop…
ma lui spietato riattacca con le difficoltà economiche
l’importanza di un buon sindaco…
al prossimo fiato tento di nuovo
- eh.. ci vuole determinazione e anche un po’ di fondi…come in tutte le cose…e vabbè
“e vabbè” segna inconfutabilmente il termine di qualsiasi conversazione
e invece no!
lui riattacca un’altra volta con il caldo l’umidità e i terribili moschetti
al che mi tocca ricorrere al rimedio estremo
-ho un attacco di diarrea
ti devo lasciare!!

lascio l’assessore con un sorriso ebete
mi guarda mentre mi allontano quasi di corsa
raggiungo casa del bel cuoco
la porta socchiusa
c’è un suo amico che gli ha preparato un caffè
mi saluta con la faccia e lo sguardo del tipo
so tutto
arrossisco e vado da lui
più fico che mai
e cioè
barba lunga
aspetto trascurato
maglietta fruit of the loom sgualcita
sguardo sconsolato e sexy
occhi assonnati
capelli spettinati

l’amico sgomma
e io mi avvicino al letto
-grazie della..
-hai sorriso?
-si
-vieni qui

rimani a dormire qui stanotte e per i prossimi vent’anni
ok
sposiamoci nella cappella in cima al paese
ok
ti adoro
hai mai amato così?
sono incinta
la chiamiamo come tua nonna?
trasferiamoci a londra e apriamo un ristorante
no un club
facciamo tre quattro figli
cambiamo lavoro ogni due anni
innamoriamoci di nuovo ogni due mesi

oppure

prenderò il treno
finirò di leggere "l'ultima amante di Haichiko" della Banana
tu cancellerai il mio numero
perché incontrerai qualcuna che sarà gelosa di
quella prima
io non tornerò più in paese
tu diventerai un famoso cuoco
io una famosa blogger






(Italia 8-25.8.2012)

13 commenti:

  1. Risposte
    1. non lo posso dire
      sai, i paparazzi.....

      ......
      baci!

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    2. Ahahahahahahahahahah!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! :D Va bene, divertiti! Cerca di non farti segnalare come l'ammazza-insetti più veloce del paese però ;)

      Baci

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  2. ;)))) certi incontri ti permettono di credere ancora che il genere umano non sia tutto questo schifo!!!

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  3. ...sei unica Alessia :)))

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    1. vedo che ho contagiato l'intera famiglia!
      grazie Daniele

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  4. Ma in tutto questo, il cuoco che fine ha fatto!?!? L'avevo detto io che ci voleva un cuoco....
    Comunque...come sempre tutto bello, scritto brillantemente :)
    L'unico appunto lo faccio sulla bestemmia...e credimi che non è una lezione di catechismo...Pensa alla persona più cara che hai...pensa se un qualunque individuo che della persona che ti è così cara non sa niente, la offendesse semplicemente perchè è catartico...Come staresti? Ti farebbe male? Lo troveresti ingiusto? Ecco...per chi crede, sentire uno/a che bestemmia è la stessa cosa...E' come sempre una questione di rispetto e riconoscimento della diversità ;)

    Tanti baci!!!!

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    1. vai avanti a leggere e saprai del cuoco...
      per quanto riguarda la bestemmia
      io non ho bestemmiato!
      se rileggi bene ho scritto
      Cristo
      non è una bestemmia, ma un intercalare della lingua, come i vari "Madonna mia!" o "Oh Gesù" o ancora "Oddio", che sicuramente tu anche usi nella tuo quotidiano parlare e cosa ben diversa dalla bestemmia.
      Per la cronaca, il mio bestemmiare, proprio perchè sono atea e non credo in dio, è ancora meno offensivo proprio perchè non diretto al dio da te amato.
      Ciò chiarito, non bestemmierei mai in tua presenza perchè rispetto la tua diversità, come spero tu voglia rispettare la mia.

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  5. Vorrei sapere che fine ha fatto il cuoco e gli agricoli con il trattore carenato. Sappi che so dove sei!,,,,

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    1. gli agricoli sfumati e il cuoco...beh non hai letto con attenzione....gli ultimi due episodi...

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